Il 4 giugno la più grande delegazione economica italiana ha tenuto a Beijing l'ultimo evento della sua visita in Cina, ossia l'alto Forum economico e commerciale Cina-Italia. Per l'occasione oltre mille imprenditori cinesi e italiani hanno partecipato ai meeting sul "business to business", seminari tematici ed altre attività di scambio. Alcuni esponenti economici italiani hanno espresso la soddisfazione per la predisposizione alla cooperazione raggiunta dalle due parti, dicendo di essere ottimisti il futuro economico in Cina.
Il presidente della Confindustria italiana, la sig.ra Emma Marcegaglia, ha affermato che gli imprenditori italiani ritengono che la Cina sia tutto sommato un mercato molto interessante, quindi non lo considerano più un paese che costituisce una base di produzione per le esportazioni in altre parti del mondo, ma un importantissimo mercato con un alto potenziale di consumo dei prodotti italiani che devono essere valorizzati. In questa visita, si è scoperto che esiste una forte complementarietà economica tra la Cina e l'Italia, quest'ultima continuerà a rafforzare la cooperazione economica e commerciale con la controparte.
Mentre le ottime prospettive degli investimenti in Cina suscitano molta attenzione nel mondo finanziario italiano, il manager generale dell'Associazione delle Banche Italiane, Giovanni Sabatini, ha rivelato che per aiutare le aziende italiane ad operare in Cina, l'Associazione ha stabilito 22 uffici e un fondo specifico di 6 miliardi di euro, offrendo un servizio completo di reperimento, prestiti, consulenze varie e amministrazione dei progetti.
La Delegazione economica italiana, composta da oltre 600 imprenditori e finanzieri, ha iniziato la sua visita il 30 maggio, si tratta della più grande missione di una delegazione economica italiana in Cina, dopo il 1949. Quando si sono recati a Chongqing, Shanghai e Beijing, oltre agli incontri con i principali funzionari delle autorità centrali e locali, la delegazione ha tenuto oltre 2 mila incontri "business to business" tra imprenditori italiani e cinesi, creando le condizioni favorevoli per valorizzazione ulteriormente il mercato cinese e incitare più imprenditori cinesi ad investire in Italia.