Yushu: Hu Jintao visita i terremotati
  2010-04-18 22:23:52  cri

All'alba del 18 aprile il presidente cinese Hu Jintao è partito in aereo da Beijing diretto nelle zone terremotate di Yushu, nel Qinghai, per visitare e incoraggiare i quadri e la popolazione e guidare in loco i lavori di soccorso.

Il 14 scorso, quando nel distretto di Yushu, della prefettura autonoma dell'etnia tibetana di Yushu, provincia del Qinghai, si è verificato un terremoto di magnitudo 7,1 della scala Richter, il presidente Hu Jintao aveva appena presenziato al Summit per la sicurezza nucleare tenutosi a Washington. Il pomeriggio del 17, dopo aver partecipato al secondo round dell'incontro ufficiale fra i leader dei 4 paesi del BRIC e aver concluso la sua visita in Brasile, è rimpatriato in anticipo. La mattina del 18, il presidente è partito in aereo da Beijing, e dopo tre ore di volo, è atterrato all'aeroporto di Batang, di Yushu, a 4 mila metri di altezza. In seguito, ha immediatamente raggiunto in auto il villaggio di Zhaxi Datong, della cittadina di Jiegu, gravemente colpito dal sisma, per visitare i sinistrati. Sulle macerie, ha stretto la mano a un tibetano, dicendo:

"Dobbiamo soccorrere con il massimo impegno le persone intrappolate sotto le macerie! Finchè c'è un filo di speranza, faremo di tutto per salvare le vite!"

Nel villaggio di Zhaxi Datong, che aveva più di 600 abitanti, il terremoto ha provocato 120 morti, 72 dispersi e oltre 100 feriti. Hu Jintao si è recato nelle tende di insediamento temporaneo della popolazione, informandosi sulla situazione di garanzia della loro vita. Un locale di etnia tibetana ha detto al presidente che ora non ci sono problemi di cibo e di vestiario, ma che teme per la casa e per la scuola dei bambini. Hu Jintao l' ha consolato dicendo:

"Quanto ai due punti che hai detto, posso garantirti: primo, che il Partito e il governo vi aiuteranno a ricostruire ancor meglio le case; secondo, quanto ai bambini, il governo farà sì che ritornino al più presto a scuola."

Di fronte ai terremotati che aveva accanto, Hu Jintao ha incoraggiato tutti dicendo che la lotta e i soccorsi riusciranno sicuramente, e le case verranno ricostruite ancor meglio.

Dopo aver lasciato il villaggio di Zhaxi Datong, Hu Jintao ha raggiunto il campo sportivo della prefettura di Yushu, dove si trova il punto di soccorso centrale dei feriti nel sisma, ed è entrato nelle tende sanitarie per visitare i feriti sottoposti alle cure, e capire la situazione dei soccorsi, della garanzia dei medicinali e della prevenzione delle malattie. Vedendo la studentessa delle medie Zhuoma, col braccio ferito, che piangeva a calde lacrime, il presidente l'ha consolata dicendo:

"So che sei una brava e coraggiosa ragazza, e che studi cosi bene, quindi il tuo futuro sarà molto luminoso. Devi essere forte. Soprattutto dopo il terremoto, devi essere fiduciosa, e cooperare con le cure dei medici. Anch'io penserò a te."

Dopo avere visitato i feriti e gli operatori sanitari, Hu Jintao ha raggiunto la scuola degli orfani della prefettura per salutare i ragazzi a lezione in una stanza prefabbricata, dove ha promesso loro che in futuro verrà costruita una scuola ancora più bella. Ha anche scritto sulla lavagna col gesso i grandi caratteri: "La nuova scuola ci sarà, la nuova casa ci sarà!", guidando i ragazzi a leggerli.

Nel villaggio di Zhaxike, della cittadina di Jiegu, nel distretto di Yushu, a sua volta gravemente colpito dal sisma, Hu Jintao ha visitato i soldati dell'esercito e i poliziotti intenti a scavare fra le macerie. Ha chiesto loro di continuare a valorizzare lo spirito di non temere le difficoltà e le fatiche e di lottare senza sosta, in modo da completare i compiti di soccorso, ricordando loro di svolgere i soccorsi in modo scientifico secondo delle caratteristiche dell'altopiano.

Concludendo la giornata di visite, Hu Jintao ha convocato una riunione nella tenda del quartiere generale per ascoltare il rapporto sui lavori di soccorso e mettere in rilievo alcuni compiti importanti per il futuro, come la ricerca col massimo impegno della gente intrappolata sotto le macerie, la cure dei feriti, la sistemazione appropriata della vita degli sfollati, il rapido ripristino delle infrastrutture e la garanzia della stabilità e dell'armonia della società.

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