Il 20 gennaio, presso il Cimitero della rivoluzione di Babaoshan, a Beijing, si è tenuta la cerimonia di commiato delle salme degli 8 poliziotti cinesi di peacekeeping, morti nel sisma di Haiti. Vi hanno presenziato Hu Jintao e gli altri leader del Partito e dello Stato, i compagni d'armi degli eroi, migliaia di persone comuni e dei vari settori sociali che si sono radunate spontaneamente sul posto per dare l'ultimo saluto ai martiri, così come hanno fatto miliardi di spettatori attraverso la TV e la camera ardente online.

Presso la sala del Cimitero della rivoluzione di Babaoshan risuona la marcia funebre e sono appesi i drappi funebri. In alto sono esposti i ritratti degli 8 poliziotti cinesi caduti nel sisma di Haiti: Zhu Xiaoping, Guo Baoshan, Wang Shulin, Li Xiaoming, Zhao Huayu, Li Qin, Zhong Jianqin e He Zhihong e sui loro feretri sono sistemate fiori, coperte dalle bandiere rosse a 5 stelle. Alle 9 della mattina, Hu Jintao e gli altri leader del Partito e dello Stato si sono recati sul posto per salutarli di persona.

Il 13 gennaio, ora di Beijing, si è verificato ad Haiti un forte sisma di 7,3 gradi della scala Richter, che ha causato il crollo dell'edificio del quartier generale della Missione di stabilizzazione dell'ONU nel paese; 4 membri del personale del gruppo di lavoro di peacekeeping del Ministero cinese della Pubblica Sicurezza e 4 poliziotti di peacekeeping, in quel momento a colloquio con i funzionari dell'ONU nell'edificio, sono deceduti.

Da quel momento, le informazioni provenienti dal paese hanno colpito i cuori del popolo cinese. Wen Longsheng, ultrasettantennne, ha prestato continua attenzione alle notizie del ritorno in patria delle salme di questi martiri. La mattina del 20, alle 6, è giunto presso il cimitero della Rivoluzione di Babaoshan, ad ovest di Beijing, dal distretto di Tongzhou, ad est della città, aspettando l'ultimo viaggio degli otto eroi.

"Dopo essere venuti a conoscenza di quest'incidente, abbiamo pianto davanti alla TV. Sono stato spesso all'estero, capisco il personale di stanza fuori dal paese, soprattutto l'importanza e la pericolosità della missione assunta dal personale di peacekeeping; hanno conquistato l'onore per il popolo della patria con azioni reali e con la propria vita."

Nel 2004, su richiesta dell'ONU, la Cina ha inviato la prima squadra di poliziotti anti-sommossa di peacekeeping alla Missione di stabilizzazione dell'ONU ad Haiti, per un totale di 8 squadre. Zhao Xiaohong, in carica presso l'Ufficio della Pubblica Sicurezza della provincia del Sichuan, ha lavorato ad Haiti in veste di poliziotto civile di peacekeeping. Li Qin, Zhong Jianqin, He Zhihong, tre tra i morti nel terremoto, sono stati suoi compagni di lavoro. Per salutarli l'ultima volta, è arrivato a Beijing dal Sichuan, che si trova nel sudovest della Cina. I ricordi non possono far altro che farlo singhiozzare.

Solo un anno fa mi trovavo con loro; He Zhihong rideva spesso, era una ragazza molto sincera e ottimista, Li Qin era solenne, un leader eccellente; ero spesso a contatto con Zhong Jianqin durante il lavoro, non avrei mai pensato di rivederlo per l'ultima volta in tali circostanze. Sono convinto che se ci sarà occasione, tutti i poliziotti civili di peacekeeping inviati dal paese continueranno a sostenere tale causa spinti dal senso del dovere.

Attualmente la Cina è il paese principale per l'iniziativa di peacekeeping dell'ONU. Dal 1989 ad oggi, ha inviato oltre 14 mila persone a partecipare a 24 iniziative relative; al momento ancora 2100 svolgono il proprio compito in 10 zone di missione. Il 19 gennaio, nel corso della cerimonia di rimpatrio delle salme degli 8 poliziotti deceduti, il membro permanente dell'Ufficio politico del comitato centrale del PCC, Zhou Yongkang, ha ribadito che la Cina è un paese che ama la pace e che continuerà ad impegnarsi per salvaguardare la pace mondiale e costruire un mondo armonioso.

L'invio della polizia di peacekeeping è un'importante dimostrazione dell'adempimento da parte della Cina agli obblighi internazionali, del ruolo del paese in qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e della sua immagine di grande paese responsabile. Dobbiamo trasformare in forza il dolore e continuare la loro causa incompiuta, impegnandoci continuamente a mantenere la stabilità e l'armonia sociale e la pace mondiale.