Nel 2012, 70 mila mu, quasi 5 mila ettari, (un mu equivale a 1/15 di ettaro) di superficie bonificata della zona di sviluppo di Yubei, è passata da deserto ad oasi. Solo la cintura forestale di prevenzione del vento e della sabbia copre 12mila mu, quasi mille ettari, e comprende pioppi del Xinjiang e arbusti di giuggiolo del deserto.
Alla fine del 2012, siamo arrivati nel nord, nel distretto di Moyu, della zona di Hetian, collegata al deserto del Taklimakan. Il direttore dell'ufficio della commissione rimboschimento del distretto, Ainiwar Giapar, ci ha portato in una nuova oasi della zona di sviluppo di Yubei.
L'oasi verdeggiante comprende ordinate file di boschi anti-vento, boscaglie e foreste economiche. Una serie di canali per l'irrigazione lungo le distese boscose trasporta l'acqua limpida nei campi. Senza l'illustrazione di Ainiwar, non avremmo mai immaginato che la zona prima fosse un deserto collegato al Taklimakan. Ainiwar ci ha portato su una duna di sabbia alta più di 10 metri, dicendo:
"Al tempo dei lavori di bonifica, c'erano un migliaio di dune di questa dimensione, le altre erano più piccole, quindi le inondazioni potevano spianarle, questa duna invece è grande, l'acqua non la porta via, ed eliminarla con i bulldozer era complicato, allora l'abbiamo lasciata stare, così può servire da punto di osservazione".
Il distretto di Moyu si trova sul versante nord dei Monti Kunlun e all'estremità sud del deserto del Taklomakan, e conta 10 mila ettari di foreste di pioppi e di salici rossi e di terreni bonificati. Il resto è una distesa infinita di dune di sabbia, alte da 30 a100 metri, per lo più mobili o semi-mobili, con un clima arido e una scarsa copertura vegetale. Il capoluogo del distretto di Cele, nella zona di Hetian, invaso dalle sabbie del deserto del Taklimakan, è stato trasferito per ben tre volte. Il distretto di Moyu è il secondo del Xinjiang per quantità di popolazione, suddivisa in 16 etnie, fra cui Uygur, Mongoli, Kazak, ecc. L'etnia Uygur occupa il 99,14%, con 531.100 persone. La superficie coltivata è solo di 533.800 mu, circa 3500 ettari.
Per garantire che i terreni non venissero erosi dal vento e dalla sabbia e per strappare del buon terreno al deserto, negli anni '40-'50 del secolo scorso gli abitanti del distretto di Moyu si sono gettati nella lotta al vento e alla sabbia, per decine di anni. Il governo locale ha organizzato i locali nella costruzione delle infrastrutture idrauliche, formando un sistema tridimensionale di canali, fontane e serbatoi. Nel frattempo, il distretto ha persistito nel piantare alberi, per cui negli anni '80 del secolo scorso, la superficie rimboschita ha toccato i 607 mila mu, sui 4000 ettari.
Nel 1998 il distretto ha cominciato a bonificare il deserto per ottenere dei terreni coltivabili. Nel deserto 18 km a nord del distretto, è cominciato un gran lavoro di costruzione di terreni e di pozzi d'acqua.
Dal 1998, ogni anno iniziano i lavori di bonifica quando arrivano le inondazioni, ossia dopo il 20 giugno, che durano sui due-tre mesi, a volte meno. Usano l'acqua delle inondazioni per eliminare le dune di sabbia, e dopo spianano con i bulldozer le altre aree. Secondo il programma, i contadini devono spianare le strade e i campi, e piantare alberi in primavera e in autunno.
Ogni anno a giugno, quando arriva la stagione delle inondazioni, il distretto di Moyu organizza decine di migliaia di persone a spianare le dune di sabbia. In 14 anni di sforzi, hanno bonificato più di 70 mila mu di deserto, sui 4000 ettari. Con i terreni e i canali di irrigazione a disposizione, il distretto guida le forze sociali a partecipare al risanamento della sabbia, ossia promuove la riforma del sistema del diritto forestale, appaltando i terreni sabbiosi sulla base del principio "chi appalta, gestisce e guadagna". Più di 50 famiglie contadine hanno appaltato dei terreni nella zona ecologica da risanare del distretto, dove hanno piantato foreste economiche di alberi di giuggiolo e di noce.
Il responsabile Ainiwar dice:
"Le giuggiole della zona di sviluppo di Yubei hanno un alto contenuto zuccherino, un'alta qualità, una grande dimensione e sono poco colpite dagli insetti. I contadini chiamano il giuggiolo l''albero dei soldi'. Se tutto va bene, un mu, un quindicesimo di ettaro, di frutteto permette un guadagno di 10 mila yuan".
Avanzando lungo la strada asfaltata nel deserto, abbiamo visto un pastore con il suo gregge nella cintura forestale lì accanto. Ha 35 anni e si chiama Rouzituohuti Balati.
Suo nonno e suo padre si sono trasferiti qui negli anni '60-'70 del secolo scorso da un posto vicino. Allora qui era tutto deserto, e ogni giorno tirava un vento tale che spesso le pecore non si trovavano più. Non c'erano canali di irrigazione, e ogni anno per piantare gli alberi bisognava andare molto lontano a prendere l'acqua, e molti alberi morivano per mancanza d'acqua. Nel 1998, dopo la bonifica unificata della zona di sviluppo di Yubei, i quattro fratelli della sua famiglia hanno appaltato 80 mu, quasi 5 ettari, di terreni sabbiosi. Lui ora possiede 20 mu, più di un ettaro, di alberi di frutto, noci, meli, albicocchi, giuggioli, ed alleva anche delle pecore, per cui il suo reddito annuale raggiunge i 47 mila yuan.
Guardando le foreste e la strada, Rouzituohuti dice con gioia:
"Oggi abbiamo la strada, l'acqua e l'elettricità, le condizioni sono migliorate sotto tutti gli aspetti, il nostro reddito è aumentato, ed anche il livello di vita."
Dopo la bonifica, anche il clima del deserto ha visto dei grandi cambiamenti. Cinque anni fa, ogni anno c'erano 310 giorni di vento di sabbia, che oggi si sono ridotti a 275. In passato non pioveva né nevicava, mentre adesso il direttore Ainiwar dice commosso:
"Dopo il rimboschimento dei bordi del deserto e altri grandi progetti, adesso piove per tre-quattro giorni, e d'inverno nevica, una cosa impossibile prima".
Il distretto di Moyu ha attirato 7 imprese a investire nel risanamento della sabbia. Le imprese, dopo l'appalto dei terreni sabbosi, hanno piantato pioppi, salici e giuggioli, irrigandoli con avanzate tecniche a risparmio d'acqua, ed ora la superficie delle foreste economiche supera i 27 mila mu, 1800 ettari.
Nella zona di sviluppo, abbiamo visto la targa della "Stazione dell'Università Zhongshan di risanamento e delle risorse tipiche dei deserti dell'ovest". Il direttore Ainiwar dice che si tratta di un progetto avviato dal distretto insieme all'università e ad una casa farmaceutica del Xinjiang. Oggi qui si trovano più di 3000 mu di salici, ossia 200 ettari, sotto i quali è coltivata la pregiata erba medicinale cinese Cistanche Salsa. Ogni anno l'Università Zhongshan manda qui un gruppo di studenti di master e Ph.D per svolgere ricerche tematiche in merito, la maggior parte delle quali possono essere trasformate direttamente in risultati concreti dalla stazione di lavoro. La casa farmaceutica esporta quindi ad alto prezzo questa erba medicinale sui mercati sudcoreano e giapponese.
Alla base delle giuggiole della Compagnia di investimenti Wuzhou del Xinjiang, all'estremità nord della zona di sviluppo, abbiamo incontrato il vice direttore della compagnia Xie Xiaohu, che proviene da Wuhai, nello Shandong. Di una trentina d'anni, ha già la pelle del viso rossastra per via del vento del deserto. Egli ci ha detto:
"La regione ha cercato degli investimenti nello Shandong, noi abbiamo risposto e siamo arrivati nel 2007. Allora non pensavamo di trovare un ambiente così pessimo. Siamo rimasti nelle tende per due anni. Dopo una notte di vento, ci rimanevano solo gli occhi per vedere il disastro... "
Diversamente dalle altre compagnie, Xie Xiaohu non ha appaltato dei terreni bonificati, ma dei terreni sabbiosi. Perciò hanno cominciato da zero, dallo scavo dei pozzi, alla bonifica dei terreni, alla messa a dimora di piante e all'irrigazione ad alta pressione, il che ha richiesto un impegno e una fatica molto maggiori delle altre imprese. Sul viso del giovane, abbiamo visto speranza e fiducia.
"Abbiamo fatto un ottimo lavoro di risanamento. Andate a vedere gli alberi di giuggiolo. In 5 anni abbiamo investito quasi 30 milioni di yuan, adesso abbiamo 200 ettari di terreno, e abbiamo scavato 6 pozzi. La foresta anti-sabbia cresce bene, guardate come sono verdi gli alberi! Abbiamo anche più di 30 ettari di alberi di giuggiolo, e dietro altri 150 ettari. Non usiamo l'acqua dei locali, né i loro terreni, abbiamo iniziato dal deserto."
Xie Xiaohu dice che nei primi due anni di lavoro qui, non è mai tornato a casa. Negli ultimi due è tornato per la festa della primavera per vedere i genitori e il figlio, ma solo per 10-15 giorni. La sua compagnia ha già bonificato 4000 mu, 250 ettari, di terreni sabbiosi, ed ha firmato un contratto con il governo locale di bonificarne 300 mila, 20mila ettari, 50 mila nella prima fase. Ad oggi gli alberi di giuggiolo, su una superficie di 500 mu, 30 ettari, sono carichi di frutta organica, riconosciuta ufficialmente, venduta a 200 yuan al chilogrammo. I 60-70 contadini locali che lavorano qui guadagnano almeno 50 yuan al giorno, a volte anche 80.
L'oasi nel deserto non è più un sogno, ma una realtà, per il distretto di Moyu, a Hetian, nel Xinjiang, una splendida testimonianza dell'impegno comune delle etnie locali per creare un futuro migliore.