Il giovane regista Hugo Tichkler e il suo "sogno cinese"
  2013-02-18 09:41:21  cri

Alcuni dati rivelano che nei primi 11 mesi del 2012 gli incassi dei botteghini cinesi sono stati di 14.3 miliardi di yuan, confermandosi così superiore ai 10 miliardi ormai da tre anni consecutivi. La Cina è quindi diventata un mercato di grandissima importanza nella produzione cinematografica globale. Dato il sempre più vivo interesse degli stranieri per la Cina e per la produzione cinematografica cinese, sono sempre di più gli studenti che, subendo il fascino degli antichi Paesi orientali, decidono di studiare all'Accademia del Cinema di Beijing, il migliore istituto di cinema in Cina.

L'inglese venticinquenne Hugo Tichkler è uno di loro. Dopo essersi laureato, aveva trovato nel suo paese un lavoro come direttore televisivo che gli garantiva un'entrata fissa e una vita tranquilla. Parlando della sua scelta di venire in Cina, Hugo ha detto che aveva deciso di partire solo per vivere un'esperienza diversa e che non avrebbe mai immaginato che sarebbe rimasto in Cina per ben due anni e mezzo.

"Quando ero in Gran Bretagna, i miei non sapevano cosa regalarmi per il compleanno perchè non mi mancava niente. Ho deciso allora di studiare una nuova lingua. Visto che i cinesi sono il popolo più numeroso del mondo, ho pensato che conoscere la lingua cinese sarebbe stato utile e quindi ho frequentato per un po' un corso. Dopo aver girato un programma per un anno, ho deciso di prendermi una pausa e sono partito per un viaggio in Cina, pensando che sarebbe stata un'occasione anche per mettere alla prova il mio livello linguistico. Sono stato a Beijing per due settimane. La città mi è piaciuta molto e quindi, senza pensarci troppo, ho deciso di tornarci per un anno per fare delle riprese e trovare ispirazione e materiali. A Beijing si parla la lingua ufficiale, inoltre l'Accademia del Cinema è la migliore accademia specializzata nella realizzazione di film."

Hugo Tichkler non aveva mai vissuto all'estero da solo per un periodo di tempo così lungo. Quando lavorava alla stazione televisiva britannica come regista ed editore televisivo, lavorava con un team di collaboratori, ciascuno dei quali aveva il proprio ruolo. A Beijing invece Hugo, non conoscendo bene la città, deve occuparsi di tutto: della scenografia, della sceneggiatura, della ricerca di attori, dello shooting, della luce e perfino del montaggio. Hugo, che alle scene lunghe e agli effetti speciali, preferisce i film che raccontano storie vere attraverso personaggi semplici, ha detto che questo lavoro indipendente dà spazio alla sua creatività e alla sua fantasia.

"In uno dei miei film, ho scelto per una parte uno studente giapponese dell'accademia internazionale, appassionato di recitazione, ma senza esperienza. Mi è sembrata la persona giusta per la parte e così abbiamo girato in due un cortometraggio di tre minuti. La storia è molto triste e l'attore ha interpretato il suo ruolo con grande intensità."

Oltre ai regolari corsi di cinese per studenti stranieri, l'Accademia del Cinema di Beijing organizza anche un corso per l'apprendimento della lingua cinese attraverso film o libretti di commedie e un corso sulla terminologia cinematografica in cinese.

A differenza degli altri studenti stranieri, Hugo Tichkler, nel tempo libero, non ha l'abitudine di andare nei bar o nei locali notturni, e non è neppure mai stato in Sanlitun, dove di solito si riuniscono gli stranieri a bere e ballare. A Tichkler non piacciono i posti rumorosi, preferisce chiacchierare con i suoi amici cinesi. Ha anche aderito alla squadra di calcio dell'università e ha conosciuto molta gente. I suoi amici cinesi lo invitano spesso a casa loro. Secondo lui, se si vuole conoscere un Paese, si deve conoscere la sua gente e percepire i tanti volti della società.

"Sono in Cina, se volessi andare nei bar in stile occidentale, tornerei in Gran Bretagna. O sto da solo, o vedo i miei amici al bar, o scrivo una sceneggiatura, o faccio un giro per percepire la cultura cinese, assaporare la cucina cinese o scambiare due chiacchiere con la gente. Ho un buon rapporto con i miei compagni di squadra. Mi considerano come un fratello e i loro figli mi chiamano zio Hugo. Vado spesso a mangiare a casa loro." 

Negli ultimi anni, sempre più "colossal cinesi" hanno avuto un forte impatto sul mercato locale ed estero. I "colossal cinesi" sono sempre caratterizzati da enormi investimenti, superiori a 100 milioni di yuan, forti gruppi di produzione, sceneggiature importanti, tecnologie avanzate e speciali, e intense campagne pubblicitarie. Hugo Tichkler ha detto che gli piacciono molto i film tipicamente cinesi. Secondo lui i film cinesi non possono rifarsi completamente al modello dei colossal di Hollywood per la produzione di film d'azione, perchè oltre agli effetti speciali, si deve dare importanza ai sentimenti.

"Il film cinese che preferisco è La guerra dei fiori rossi, per la storia e anche perché l'attore protagonista è inglese. Il film, che racconta la storia di una donna, parla di amore, di fedeltà e altruismo. Credo che se nella vita reale, la gente fosse così buona, l'universo sarebbe un paradiso."

Dopo la fine dei corsi dell'Accademia del Cinema di Beijing a giugno dell'anno prossimo, Hugo spera di poter girare presto un film e di avere successo.

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