Chi ha toccato le tue tasche: analisi sul rincaro dei prezzi in Cina
  2010-12-24 09:21:25  cri

Di recente la mela, frutto molto amato dai cinesi, ha subìto un tracollo. Nel mercato al dettaglio, il prezzo della mela ha raggiunto e superato i 10 RMB/kg, un record storico, raddoppiando rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Di conseguenza, molte famiglie cinesi non mangiano più le mele, ma scelgono altri frutti meno costosi. La mela è così diventata un altro prodotto agricolo, dopo il fagiolino verde, lo zenzero e l'aglio, che ha registrato un'impennata dei prezzi. I rincari non si limitano nel settore dell'ortofrutta. Sin dal secondo semestre dell'anno, i cinesi hanno trovato d'improvviso che le spese per gli alimenti, l'abbigliamento, le abitazioni e i trasporti stanno salendo ad un ritmo incredibile. Tutti si fanno la stessa domanda: che è successo ai prezzi?

La signora Cao Jianlan, un'abitante del quartiere residenziale Lianhua del distretto Haidian di Beijing, non capisce perché i prezzi si stiano alzando così velocemente.

"Ora il rincaro è dappertutto, ogni giorno sale qualche prezzo. Non so perché. Solo in questo mese, i prezzi di zucca della cera, patata dolce e sottaceti sono saliti di 0,5 RMB/kg."

Oltre agli alimenti, anche gli abiti costano molto di più. Visto il freddo degli ultimi tempi, Cao Jianlan ha deciso di acquistare gli abiti invernali per i suoi familiari, stupefacendosi nuovamente davanti al listino prezzi.

"Giorni fa sono andata a comprare i cappotti e ho trovato che gli abiti dello stesso marchio costano circa 100 RMB in più rispetto all'anno scorso."

La casa dove abita la famiglia di Cao Jianlan è in affitto, quindi Cao ha un altro problema da affrontare.

"Il padrone di casa ha chiesto di aumentare l'affitto."

Per via del continuo aumento dei prezzi e degli affitti, la vita poco abbiente di Cao Jianlan è diventata un po' più difficile. La maggior parte dei cinesi, come Cao, devono affrontare una triste realtà: è arrivato il tempo dell'inflazione.

Dai dati emessi giorni fa dall'Ufficio di Statistica cinese risulta che l'indice dei prezzi al consumo (CPI) dell'ottobre scorso ha sfiorato il 4.4%, un massimo negli ultimi due anni e di gran lunga superiore alla soglia del 3% prefissata dal governo all'inizio dell'anno. In realtà il CPI ha superato questa cifra per alcuni mesi consecutivi. Visto che il settore immobiliare non rientra nell'ambito della statistica, la gente e una parte degli economisti ritengono che il CPI effettivo debba superare di molto la cifra ufficiale. Nonostante la smentita ufficiale di una "inflazione totale", molti studiosi ritengono che sia praticamente certo il superamento del CPI 2010 della soglia del 3%, il che secondo le pratiche internazionali denota l'arrivo dell'inflazione.

L'indice dei prezzi al conumo della Cina è calcolato in 8 capitoli principali, fra cui i generi alimentari, l'abbigliamento, le abitazioni e così via: questa volta il fattore decisivo per il rincaro generale è stato rappresentato dagli alimenti, i cui prezzi in ottobre hanno registrato un aumento circa del 10%, mentri i prezzi dei generi non alimentari si sono gonfiati dell'1.6%; nonostante il lieve margine, secondo Sheng Laiyun, portavoce dell'Ufficio di Statistica, la nuova situazione deve essere seguita attentamente.

"Anche i prezzi dei generi non alimentari hanno registrato un rialzo, e questo fenomeno deve essere seguito. Sono comparsi nuovi fattori che spingono verso l'alto i prezzi. Alcuni Paesi hanno avviato un nuovo turno di politiche di rilassamento monetario, il che ha causato l'ulteriore rincaro delle materie prime e dei prodotti agricoli, tutto ciò potrebbe manifestare certe influenze sulla congiuntura economica e l'andamento dei prezzi in Cina."

Per quanto riguarda il rincaro dei prezzi, una causa importante confermata sia dalle autorità che dagli studiosi è l'attuazione della politica monetaria rilassata di alcuni paesi, gli Usa tra i primi. Recentemente la Federal Reserve ha aperto di nuovo la diga monetaria e prefissato l'acquisto di 600 miliardi di USD di bond americani a lungo termine entro il giugno prossimo. Molti studiosi temono che questa "alluvione" della moneta verde possa generare l'impennata dei prezzi in altri Paesi. Il capo-economista della Citic Securities, Zhu Jianfang, ritiene che la politica di alleggerimento quantitativo applicata negli ultimi due anni dagli Usa abbia già esercitato considerevoli pressioni sulla Cina.

"Con la politica di alleggerimento quantitativo degli Usa si è innescata un'impennata dei prezzi delle commodities internazionali, che ci ha trasportato in un'inflazione importativa tramite l'import del greggio e dei minerali. Dall'altra parte, l'alleggerimento quantitativo americano ha incoraggiato l'afflusso dei capitali internazionali in Cina, il che contribuisce anche alla nostra inflazione."

Zhu Jianfang osserva che in un contesto della svaluatzione del dollaro americano, dell'espansione della liquidità globale e delle previsioni d'inflazione, i prezzi internazionali delle commodities come il petrolio, le materie prime ed il cotone presentavano già nel terzo trimestre un continuo rialzo, che si è in seguito diffuso rapidamente in Cina. Le aziende interne, tenendo conto dell'incremento dei costi di produzione, non possono che aumentare i loro prezzi di fornitura.

I fattori esterni sono solo una parte del problema: dall'altra parte le calamità naturali come siccità, inondazioni e gelo che dall'inizio dell'anno hanno continuato a colpire la Cina, hanno provocato la diminuzione delle produzione agricola. In questo senso non è sorprendente il rincaro dei prezzi, come per esempio nel caso del cotone. Zhu Yanan, responsabile di una compagnia tessile, ha detto che il forte aumento dei prezzi del cotone è del tutto al di fuori delle loro previsioni:

"A causa del freddo, l'arrivo del nuovo cotone di quest'anno è stato molto rimandato, il che, in aggiunta alla minore produzione dovuta alle calamità naturali, ne ha spinto verso l'alto il prezzo, che attualmente è circa raddoppiato rispetto al maggio scorso. I filati di cotone sono materie prima delle tele di cotone, il rincaro dei primi è naturalmente passato agli ultimi."

L'influenza diretta del rincaro delle tele di cotone è l'aumento dei prezzi dell'abbigliamento: a pagarlo, alla fine, sono i consumatori.

Secondo alcuni studiosi, oltre ai fatti sopra citati, anche la politica monetaria della Cina èuno dei motivi che hanno causato l'impennata dei prezzi. Zhu Jianfang ha analizzato:

"Dall'ottobre 2008, la Cina ha mantenuto un alto ritmo dell'offerta monetaria per fare fronte alla crisi finanziaria. L'influenza dell'eccedente emissione di moneta arriva generalmente 3 mesi in ritardo."

L'eccesso di liquidità prodotto dall'eccessiva emissione del denaro è un focolaio di speculazione. Yuan Gangming, ricercatore dell'Istituto economico dell'Accademia delle scienze sociali cinese, ritiene che le attività speculative di "hot money" esteri e dei capitali vaganti interni sono la mano invisibile che ha manipolato l'impennata dei prezzi.

"Le cause più recenti sono le speculazioni sui prodotti agricoli. Sono giustificate quelle sui prodotti facili da conservare come zenzero, aglio e fagiolino verde, però le speculazioni sono poi passate anche alla mela ed alle uova; si può dire che questi rincari sono irragionevoli, i quali hanno causato anche l'aumento dei prezzi al dettaglio."

Per chi ha enormi capitali inattivi in mano, speculare sui prodotti agricoli sembra un scorciatoia per arricchirsi. Per questo motivo non sono in pochi quelli che vanno con una bella somma di denaro nei principali luoghi di produzione per acquistare ed accaparrarsi i prodotti agricoli, il che ha provocato una carenza artificiale dei prodotti agricoli ed un rincaro dei prezzi.

Fra le varie mani che spingono verso l'alto i prezzi, appaiono di tanto in tanto quelle del governo. In Cina i prezzi dei prodotti energetici come elettricità, acqua, gas e benzina sono stabiliti dal governo su vari livelli. Dall'inizio di quest'anno, sullo sfondo della promozione della riforma dei prezzi delle risorse energetiche, i vari livelli del governo hanno uno dopo l'altro alzato i prezzi di questi prodotti pubblici. Pertanto si dice che la riforma dei prezzi non è altro che un "rincaro", e si ritiene che questi atti governativi abbiano esercitato un "effetto domino" e provocato una serie di rincari, fino al manifestarsi dell'inflazione. Al riguardo, Zhu Jianfang, capo-economista della Citic Securities, ritiene che l'innalzamento dei prezzi di prodotti pubblici da parte del governo possa influenzare praticamente l'inflazione, ma in un margine limitato.

"La modifica della struttura dei prezzi avrà certe ripercussioni sull'inflazione, nel senso che i prezzi, una volta saliti, non potranno essere abbassati con facilità. Penso che la modifica dei prezzi, sia per il margine che per l'ordine, sarà svolta su base dell'attuale livello inflazionistico, quindi non eserciterà grandi influenze sull'inflazione."

Per contenere l'impennata dei prezzi, il governo ha ormai adottato diverse misure, compreso l'innalzamento dei tassi di interesse, l'aumento della riserva obbligatoria richiesta agli istituti finanziari e la continua vendita dei materiali di riserva statale come zucchero e carne; tuttavia gli effetti risultano poco evidenti. Il ricercatore dell'Istituto economico dell'Accademia delle scienze sociali cinese, Yuan Minggang, ritiene che solo con misure più energiche il governo potrebbe domare la tendenza di rialzo dei prezzi.

"La questione è se siano giusti o meno la direzione ed il margine delle politiche. Qualora il governo adottasse immediate e forti misure mirate, i prezzi potrebbero abbassarsi in poco tempo. Inanzittutto si deve porre fine al tasso di interesse negativo per i depositivi privati, o almeno alzarlo al livello del CPI; al tempo stesso il tasso d'interesse per i redditi andrà aumentato per controllare il ricorso ai redditi per fini speculativi. In caso di mancata applicazione delle misure, oppure di misure dal margine inferiore alle previsioni degli speculatori, i prezzi continueranno ad impennarsi."

Per il governo ed il popolo cinese, domare i prezzi già saliti vertiginosamente è un'operazione che richiede non solo intelligenza, ma anche pazienza.

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