Cina: il processo di industrializzazione delle auto a nuove energie
  2010-09-08 16:29:20  cri

Dal primo giugno il governo cinese ha fissato Shanghai, Changchun, Hangzhou, Hefei e Shenzhen come città pilota della concessione di sussidi all'acquisto individuale di auto a nuove risorse energetiche, con un tetto massimo di 60 mila RMB ai singoli acquirenti. Benché i dipartimenti interessati, le aziende e i consumatori delle città pilota abbiano dato il benvenuto al varo del documento in materia, alcuni esponenti interni al settore osservano che nonostante in Cina sia già iniziato il processo di industrializzazione delle auto a nuove energie, occorrerà ancora del tempo prima che queste entrino su vasta scala nelle famiglie cinesi.

Fra le cinque città pilota, Hefei è sempre stata all'avanguardia nazionale nella ricerca e sviluppo delle auto a nuove energie. Duecento autoveicoli a nuove energie in operazione sperimentale a Beijing e Dalian sono prodotti delle case automobilistiche Jianghuai e Ankai, entrambe di Hefei, al tempo stesso una trentina di autobus ad energia elettrica sono stati immessi nella linea n.18 della città, la prima linea di trasporto pubblico composta da autobus ad energia puramente elettrica dell'intero paese, con degli ottimi risultati. Wang Xianfeng, vice direttore generale della Compagnia di pullman Ankai, ha evidenziato gli effetti del risparmio energetico delle auto a nuove energie.

"I costi operativi sono bassissimi, in media 1 kW/h al chilometro. Secondo l'attuale prezzo dell'elettricità, queste auto possono risparmiare 2 RMB al chilometro."

Rispetto alle auto tradizionali della stessa fascia, quelle a nuove energie si vendono a prezzi più alti per via dei costi di produzione, il che scoraggia la maggior parte dei consumatori. Secondo la nuova politica di incentivi, le finanze centrali concedono un sussidio massimo di 50 mila RMB a chi acquista un'auto ibrida elettrica plug-in, e di 60 mila RMB a chi ne acquista una puramente elettrica.

A proposito di questi sussidi, il signor Yang Zhao, direttore delle pubbliche relazioni della Compagnia Automobilistica BYD, con sede generale a Shenzhen, osserva che la BYD ha già immesso sul mercato un'auto ibrida e un'auto elettrica, e che la politica di sussidi eserciterà un ruolo di incentivo alle vendite. Nel frattempo, il varo del provvedimento rivestirà un significato-guida per la futura direzione della ricerca e produzione delle case automobilistiche cinesi.

"Prima di tutto è una questione di fiducia. Secondo il bollettino, le auto elettriche ed ibride risultano le più sussidiate, il che consolida la fiducia delle aziende nel persistere nello sviluppo delle auto a nuove energie, in particolare di quelle elettriche. Inoltre i sussidi potranno giocare un sicuro ruolo di sostegno delle vendite ai comuni consumatori."

A Shenzhen, dove ha sede la BYD, a parte le misure di incentivo statali, anche la municipalità ha varato delle misure ausiliarie. Secondo quanto rivelato da un responsabile della Commissione per lo sviluppo e la riforma della città, gli individui, gli enti sociali e le aziende locali che acquistano auto a nuove energie potranno ottenere 20 mila RMB in aggiunta ai sussidi statali, per un massimo di 80 mila. Facendo l' esempio dell'auto elettrica plug-in della BYD, che attualmente si vende a 170 mila RMB, con 70 mila di sussidi, basta che l'acquirente locale ne sborsi altri 100mila per avere un'auto a nuova energia.

A Hefei, oltre ai sussidi sui prezzi, la municipalità ha anche varato delle misure ausiliarie per incoraggiare i consumi di auto a nuove energie. Il vice direttore del Dipartimento di alta e nuova tecnologia dell'Assessorato alla Tecnologia di Hefei, Dai Bing, ha spiegato:

"I sussidi statali hanno ridotto direttamente i costi di acquisto dei consumatori. La municipalità sta considerando di concedere delle agevolazioni politiche sui consumi privati, come l'esenzione delle tariffe di parcheggio nel centro urbano, la riduzione adeguata dei pedaggi e così via."

I sussidi statali e i sostegni ausiliari locali hanno ridotto i prezzi delle auto a nuove energie ad un margine accessibile ai comuni consumatori, ed in aggiunta al fatto che i costi d'uso di queste auto sono dell'80% più bassi rispetto a quelle tradizionali, tuttò ciò fa colpo sui consumatori. A Hangzhou, un'altra città pilota, il tassista Luo si è detto interessato a provare un' auto a nuove energie.

"Fra un anno e mezzo dovrò cambiare l'auto; se allora le condizioni saranno mature, potrei considerare un'auto elettrica, che per noi tassisti è molto attraente."

Tuttavia, considerando l'instabilità tecnica di questo tipo di auto e la carenza di strutture ausiliarie, alcuni consumatori affermano di non considerarle ancora nonostante gli incentivi e i sussidi statali.

"La ricarica delle batterie richiede troppo tempo, bisogna aspettare 5-6 ore, mentre per un'auto tradizionale bastano 10 minuti per fare il pieno. Sono incerto anche sulla forza motrice delle auto a nuove energie, che sono anche care."

In merito ai dubbi dei consumatori, i dipartimenti relativi e le città hanno avanzato delle misure e dei piani di soluzione. Le misure di sussidio ausiliarie varate dai dipartimenti richiedono anche che le città pilota predispongano dei finanziamenti appositi e varino delle misure politiche di sostegno alla costruzione di infrastrutture ausiliarie come le stazioni di ricarica, all'acquisto ed uso di auto a nuove energie e alla costruzione del sistema di scarto e riciclaggio delle batterie.

In merito, la signora Lang Xuehong, analista del settore automobilistico, ha spiegato che visto che la costruzione delle infrastrutture e il completamento della tecnologia intrinseca delle auto a nuove energie necessitano di un certo tempo, il loro ingresso su vasta scala nelle famiglie cinesi richiede ancora un periodo piuttosto lungo.

"Penso che ci voglia ancora del tempo, visto che nel processo dobbiamo ancora accumulare preziose esperienze legate alla tecnologia, ai servizi post-vendita e alle infrastrutture di distribuzione delle prime auto a nuove energie, e raccogliere i feedback dei consumatori per migliorare i prodotti e perfezionare la costruzione delle infrastrutture."

Tuttavia, il presidente della BYD Wang Chuanfu è convinto che nonostante le difficoltà, dopo il varo delle misure di sussidio ai consumi individuali, lo sviluppo delle auto a nuove energie cinese entrerà gradualmente in un circolo virtuoso.

"Con la crescita del mercato, saliranno le vendite, poi spetterà alle aziende ridurre i costi, il che trainerà la riduzione dei prezzi; a questo punto il mercato sarà davvero sviluppato, entrando in un circolo virtuoso."

Secondo gli obiettivi strategici della Cina per lo sviluppo delle auto a nuove energie, nel 2015 le auto elettriche in uso toccheranno quota 500 mila, le auto ibride supereranno il 30% del totale della produzione, e l'industrializzazione degli esemplari completi e dei pezzi chiave raggiungerà il livello d'avanguardia mondiale.

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