Deserto Ulanbh: ritorna il verde ed emergono le opportunità commerciali
  2010-09-01 16:25:58  cri

Il deserto dell'Ulanbh si trova ad ovest della città di Bayannaoer, nella regione autonoma della Mongolia Interna, nel nord della Cina. Una decina d'anni fa, era un'area deserta senza nemmeno un filo d'erba, dove il vento e la sabbia danneggiavano le vite e la produzione dei contadini e dei pastori, rendendo debolissimo l'ambiente ecologico locale. A partire dal 1998, è stato avviato il lavoro di risanamento ecologico del deserto dell'Ulanbh. Oggi le piante xerofile verdeggiano molte zone dell'area deserta, da cui vengono inoltre estratti dei profitti economici attraverso lo sviluppo attivo del deserto. Nel programma odierno, vi porteremo nel deserto per capire il suo dinanismo e le opportunità commerciali.

Il deserto dell'Ulanbh, esteso su un territorio di circa 340mila ettari, è uno dei maggiori otto deserti della Cina. Negli anni '50 del secolo scorso, è stata costruita una striscia boschiva per bloccare il vento e la sabbia, ma con l'invecchiamento graduale il suo funzionamento da paravento è degenerato; di conseguenza, le dune sequestrate dai boschi ai due lati sono state rinvigorite, creando una falla lunga più di 40 km. Perciò negli ultimi anni i dipartimenti della selvicoltura locali hanno consolidato di nuovo la striscia boschiva attraverso il rimboschimento artificiale e la seminatura aerea, affiancati da interventi biologici e ingegneristici. Il vice assessore alla silvicoltura del distretto Dengkou della città di Bayannaoer, Ma Xuexian, ha detto:

"Abbiamo costruito una grande striscia boschiva, lunga 52 km, lungo il lato est del deserto dell'Ulanbh. Dopo un decennio di lavoro, ha svolto la funzione di paravento per l'ambiente e l'agricoltura dell'area irrigata di Hetao e del distretto Dengkou. Per domare la sabbia, da un lato vengono gli interventi dei macchinari, dall'altro la costruzione di un riparo artificiale dalla sabbia, ossia la coltivazione delle piante xerofile. I risultati raggiunti fino ad oggi sono dovuti all'applicazione di un metodo combinato delle due categorie."

In Cina si dice "Per arricchirsi si devono prima costruire le strade". La stessa teoria vale anche nel risanamento del deserto. Per facilitare i trasporti della manodopera e dei materiali, il distretto Dengkou è ricorso ad una strategia progressiva: prima si costruiscono le strade, poi si coltivano le piante. In questo modo il verde si estende sempre più nel deserto dell'Ulanbh. Dopo anni di ricerca ed accumulazione di esperienze, una via razionale e fattibile di risanamento della sabbia è stata diffusa nel deserto.

"Le massicciate sono state realizzate dai macchinari pesanti e poi pareggiate e consolidate ulteriormente con l'argilla. La costruzione delle strade è la più importante, perché senza le strade non possono entrare i materiali, le piantine, le persone, il legname, e nulla è realizzabile. Per questo motivo, facciamo prima le strade ai lati delle quali sono state coltivate le piante, che si prolungano annualmente di 150-200 metri. Una volta messe le strade principali sotto controllo, nell'area di 2-3 km di distanza si costruiscono le nuove strade ripetendo lo stesso processo. Questo metodo risulta fattibile e ora procede progressivamente."

Nel retroterra del deserto dell'Ulanbh, si sentono di tanto in tanto i canti d'uccello. Guardando avanti, un lago limpido attira stormi di uccelli acquatici. Nel marzo scorso, il Fiume Giallo è entrato nel periodo di piena ed il distretto Dengkou ha introdotto 100mila metri cubi di acqua del fiume nel deserto dell'Ulanbh. L'iniziativa da una parte ha permesso di irrigare le piante, moltiplicando le specie biologiche; dall'altra parte ha mitigato le pressioni delle inondazioni nel corso inferiore del Fiume Giallo. Ma Xuexian ha spiegato:

"Attualmente il livello dell'acqua sotterranea del deserto scende ad un ritmo velocissimo, mentre sia la produzione agricola che il risanamento ambientale necessitano di irrigazione dell'acqua sotterranea. Abbiamo realizzato un canale dalla corrente superiore del Fiume Giallo, introducendo l'acqua nel deserto dell'Ulanbh e accumulandola in questo lago. Con la diffusione dell'acqua in un modo naturale, è aumentato il livello di contenuto dell'acqua nella sabbia, il che favorisce sia il sistema ambientale che la catena ecologica, e fornisce l'habitat e fonti dell'alimentazione per gli uccelli e gli animali. Ascolta i loro canti, prima non esisteva alcun uccello qua."

Visto che il deserto tocca il Fiume Giallo, ogni anno una grande quantità di sabbia affluisce direttamente nel fiume, rendendo l'Ulanbh un grande esportatore di sabbia. A partire dal 2009, grazie al sostegno finanziario del Paese, i dipartimenti di selvicoltura locali hanno effettuato la coltivazione mirata, contenendo in grande misura la liquidità della sabbia e diminuendo evidentemente l'esportazione della sabbia. Ma Xuexian ha spiegato:

"Si tratta di uno dei luoghi più dannosi per il Fiume Giallo. La coltivazione aggiunta e l'irrigazione da noi compiute quest'anno avranno effetti iniziando dall'anno prossimo, vale a dire un controllo efficace delle sabbie mobili. Non possiamo dire la completa interruzione di entrata di sabbia, ma non ci sarà più l'affluenza in grandi dimensioni. Nei tempi più gravi, la sabbia affluiva ininterrottamente nel fiume; ora la situazione è molto migliorata."

Il settantenne Nie Zhen abita nei pressi del deserto dell'Ulanbh. Dopo aver visto la trasformazione del deserto da giallo a verde, si è detto commosso:

"Il cambiamento è straordinario, prima di tutto la sabbia è domata e l'erba è cresciuta. In passato non esistevano né alberi né erba, ma solo sabbia ovunque. Quando tirava il vento, tutto diventava subito giallo."

Infatti, il blocco del vento e della sabbia è solo il primo passo del risanamento del deserto dell'Ulanbh. A paritre dal 2004, con lo sviluppo graduale del deserto rappresentato dalla coltivazione di cistanche deserticola, le sabbie sono diventate un tesoro per i contadini e le aziende, come ci ha spiegato Ma Xuexian:

"In passato la cistanche deserticola era una pianta selvatica e quindi molto preziosa. Dal 2004, abbiamo introdotto le tecniche di coltivazione artificiale di questa pianta, attraverso anni di introduzione di semi e coltivazione, la superficie di coltivazione artificiale ha raggiunto i 30 mila mq. Prima l'obiettivo di coltivazione dei cespugli di Haloxylon consisteva nell'arginare il vento e la sabbia, invece ora si coltivano cistanche deserticola, che ha portato ad enormi profitti economici, un punto di combinazione del risanamento del deserto e della crescita economica."

La Compagnia biologica di cistanche deserticola Wangye della Mongolia interna è una delle prime società che hao scoperto le opportunità commerciali nel deserto dell'Ulanbh. L'azienda ha preso in appalto un terreno di oltre 3 mila ettari nel deserto per coltivare cistanche deserticola; nel frattempo ha fornito sementi e tecnologie alle famiglie di contadini circostanti, mobilitandole per coltivare le piante e firmando le ordininanze di riacquisto. Allora, che profitti ha realmente portato ai contadini la cistanche deserticola? Il direttore generale della Compagnia Wangye, Wei Jun, ha detto:

"Nel 2007, quando sono stati raccolti le prime cistanche deserticola, abbiamo misurato e calcolato il raccolto. In quel momento ogni mu di terreno produceva 330 kg, che secondo il prezzo di mercato di 10 RMB/kg, porta a un ricavo di 3300 RMB. A Dengkou, dove il deserto è senza fine, la coltivazione di cistanche deserticola è sicuramente un settore trainante."

Nel distretto di Dengkou, le aziende dedicate al settore di cistanche deserticola come la Wangye sono una decina. I loro prodotti di tè, bevande ed alimenti sani di cistanche deserticola sono accolti molto bene nella Mongolia interna e nella parte meridionale della Cina: alcuni sono addirittura esportati in Corea del Sud ed in Giappone. Le opportunità commerciali stanno fiorendo silenziosamente, di pari passo con l'estensione del verde nel deserto dell'Ulanbh.

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