Ethnos: interpretare le antiche melodie con ritimi moderni
  2010-05-28 09:07:33  cri

La sera del 5 maggio, a Piazza d'Europa nel parco dell'Expo 2010 di Shanghai, si è tenuto il concerto del Gruppo musicale Ethnos.

Fra gli applausi degli spettatori, il fondatore degli Ethnos Graziano Accinni e i suoi amici hanno interpretato 13 motivi, creando un'atmosfera di grande vivacità nella serata al parco. Si tratta di un'idea dell'Associazione Culturale Multietnica Europea, creata nel 2003, per rivalutare la tradizione lucana e le antiche melodie in Basilicata. Graziano Accinni afferma che la formazione del gruppo non è stata casuale:

"Praticamente non è stata casuale. Io provengo da una famiglia dove mio padre, mio nonno e altri fratelli di mio padre suonavano la chitarra, mio padre suonava la fisarmonica. Naturalmente nei loro repertori avevano la musica popolare, quindi la musica antica della zona, in cui vivo, la Lucania, la provincia di Potenza, soprattutto in un'area ben precisa, Val d'Agri, dove nel periodo che va dalla metà dell'800 ai primi del '900 c'erano dei musicanti d'orecchio, che suonavano l'arpa, un'arpa molto più piccola di quella classica, che si rifà come lo stile a quella classica, si portava a spalla in giro. Una musica costituita dall'arpa, zampogna, percussioni, e c'erano dei bambini che cantavano e suonavano il triangolo. Quindi erano delle intere famiglie che andavano in giro per il mondo."

Avendo vissuto sempre in questo territorio, Graziano è stato ispirato da questa musica popolare, ecco il motivo per cui ha cominciato a ricercare la tradizione musicale lucana, conservando nel suo archivio personale tutte le melodie antiche locali. In seguito ha invitato i suoi amici a condividere la sua "pazzia", da cui è nata l'Associazione Culturale Multietnica Europea.

La musica degli Ethnos non è semplicemente una riproduzione di quella antica, ma una musica antica nuovamente arrangiata, con un amore per la terra natale. Allora che tipo di musica tradizionale suscita la passione degli Ethnos? Il cantante del gruppo e responsabile dell'Associazione Culturale Multietnica Europea Franco Accinni ha così interpretato una canzone d'amore tradizionale intitolata "A Carrozza Ri Cirasieddu":

Sulla base dell'antica musica popolare, gli Ethnos hanno inserito il ritmo e le tecniche moderne che rendono particolare la loro musica, Graziano Accinni ha spiegato:

"E poi abbiamo una piccola caratteristica in più, rispetto a quelli che fanno musica popolare in Italia, che abbiamo alcune sequenze, usiamo il computer con alcune sequenze. Questa è una particolarità che ci rende un pò, non dico unici, ma quasi. Praticamente ho cercato di riarrangiare queste antiche melodie, le antiche c'è solo la melodia, però praticamente ho accelerato il ritmo, cioè il segno melodico è uguale, però magari ho accelerato il ritmo, ho reso quella tarantella più veloce, e poi ho mischiato con dei loop, alla fine si mischia con la tradizione popolare, quindi tutto miscelato."

L'impegno degli Ethnos nella rivalutazione della cultura tradizionale non è stato riconosciuto dal pubblico all'inizio, il cantante Franco Accinni ha illustrato:

"E' stato difficile, sì! Perché non tutti ci credevano. Si pensava che fosse il solito gruppetto per fare la seratina, quattro soldi e così via. Però sinceramente abbiamo visto i primi risultati non dico sin dall'inizio, ma da subito. Acquistano i nostri CD, riconoscono le nostre canzoni, le cantano nei nostri concerti, si sentono anche negli stereo delle macchine quando passano nel paese, insomma c'è una bella gratificazione."

Sul posto del concerto nel parco dell'Expo, Li Ke, dopo aver ascoltato l'interpretazione degli Ethos dell'antica melodia, ha detto:

"Ottimo, mi piace! La musica non ha confini, se c'è il ritmo, mi sento molto eccitato!"

Il successo degli Ethnos è dovuto al loro intento di tramandare le antiche canzoni fra i giovani, formando una bancadati su DVD e su CD delle registrazioni delle persone anziane che cantano. Sulla base di questo archivio autentico, Graziano e i suoi colleghi e amici suonano e cantano sul palco nel parco dell'Expo, per presentare al pubblico di tutto il mondo il loro impegno per integrare le tradizioni e la modernità musicali, Graziano Accinni ha detto:

"Secondo me, l'antico si sposa molto, molto di più, non con il vecchio, ma con il moderno. E' come un angolo, non sai dove finisce l'antico e dove inizia il moderno. Tu stai in mezzo all'angolo e vedi queste due culture che apparentemente sono diverse, sono lontane, ma poi invece si possono incontrare."

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