Le dispute sul ritrovamento della tomba di Cao Cao
  2010-03-11 15:19:59  cri
Di recente gli archeologi cinesi hanno confermato inizialmente che una tomba del 3° secolo scoperta nella provincia dello Henan, nel centro della Cina, è la tomba di Cao Cao, che si cercava da secoli anni. La scoperta è stata inserita dall'Istituto di Archeologia dell'Accademia cinese di Scienze Sociali fra le sei maggiori scoperte archeologiche del 2009. Tuttavia questa conclusione ha provocato la calorosa attenzione del pubblico cinese, visto che molti nutrono dei dubbi che la tomba ospiti veramente le spoglie di Cao Cao. In merito gli archeologi procederanno ad ulteriori scavi e analisi dei materiali per chiarire l'identità della salma.

Cao Cao è un famoso uomo politico, stratega e letterato dell'antica Cina. La sua tomba si trova a sud del villaggio Xigaoxue, nella circoscrizione di Anfeng, distretto di Anyang, a meno di 50 metri dal villaggio. Giorni fa il giornalista della Radio di Anyang, Jiang Tian, si è recato al sito degli scavi della tomba di Cao Cao, presentandone la situazione:

"Ad ovest della tomba c'è una grande fossa da cui veniva estratta l'argilla per una fornace di mattoni. In direzione ovest si possono vedere chiaramente le ultime propaggini della catena dei monti Taihang. Nel sito degli scavi in realtà esistono due tombe, la n.1 e la n.2, distanti 20 metri l'una dall'altra, in direzione est-ovest e parallele fra loro, che in passato sono state saccheggiate più volte. Si può ancora vedere una cavità scavata dai tombaroli del diametro di un metro."

Prima dell'annuncio di questa notizia sconvolgente, Xigaoxue era uno sconosciuto villaggio del centro della Cina, i cui abitanti vivono della coltivazione dei campi e di lavori temporanei nelle città. Durante la coltivazione e la costruzione delle case, questi trovavano spesso degli oggetti antichi sotto terra. Alcuni amano collezionare questi frammenti di civiltà, mentre altri hanno scelto di saccheggiare le tombe per arricchirsi illegalmente. La tomba di Cao Cao è proprio stata scoperta nel corso della lotta degli archeologi contro i tombaroli.

Pan Weibin, vice ricercatore dell'Istituto di Archeologia della provincia dello Henan, impegnato da tempo negli scavi di tombe ad Anyang, venne informato da un funzionario locale che a Xigaoxue c'era una tomba molto mal ridotta dai tombaroli. Dopo un sopralluogo sul posto, egli fece un rapporto sulla necessità di scavi d'emergenza, diventando capo della squadra degli scavi di questa grande tomba. Egli ricorda:

"Dal 2006 al 2008 questa tomba è stata saccheggiata più volte. Per salvare i reperti da ulteriori danni, con l'autorizzazione dell'Amministrazione statale dei Beni culturali, l'Istituto di Archeologia dello Henan ha iniziato gli scavi d'emergenza a metà dicembre del 2008. Alla fine del dicembre 2009, dopo un intero anno di scavi, i lavori sono stati interrotti, ottenendo un importante risultato di fase."

Il risultato di fase di cui parla Pan Weibin consiste nella conferma iniziale che la tomba ospitava la salma di Cao Cao.

Cao Cao visse nell'epoca dei Tre Regni, infestata dalle guerre, ma anche ricca di personaggi eccezionali, per cui i posteri vi dedicarono molte opere letterarie, poetiche e teatrali. Secondo il pensiero confuciano tradizionale che esalta la fedeltà al sovrano, queste opere descrivono per lo più Cao Cao come un traditore e un furbacchione. Inoltre a livello popolare si è sempre tramandata la leggenda che prima della morte questi si sia fatto costruire 72 tombe per evitare eventuali saccheggi.

Tutto ciò ha suscitato forti dubbi quando nel dicembre 2009 l'Istituto di Archeologia dello Henan ha annunciato i risultati degli scavi, provocando un subbuglio di commenti mai visto prima.

Il direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia cinese di Scienze Sociali, il famoso archeologo Wang Wei, afferma che il subbuglio provocato è stato molto maggiore di quanto immaginato dagli studiosi,

"Questa volta è diverso soprattutto perchè abbiamo stabilito che la tomba apparteneva a Cao Cao, un personaggio fondamentale del periodo dei Tre Regni, famosissimo nella storia antica cinese. Sulla scoperta tutti hanno detto la loro, il mondo accademico, esponenti sociali e anche gli internauti. In generale è una cosa buona, perché il pubblico presta una grande attenzione al nostro patrimonio storico. Come archeologo, mi sento molto orgoglioso."

Le prove che hanno indotto gli archeologi a questa conclusione iniziale sono la forma, la dimensione, i reperti ritrovati e le registrazioni storiche sulla posizione della tomba. Tuttavia il pubblico vuole saperne di più. Com' è la tomba? Cos'è stato scoperto? Sono complete le prove sull'epoca e sull'identità di chi vi era sepolto? Sarebbe possibile identificare più precisamente il suo status con la tecnologia del DNA?

In merito, nel corso di una conferenza accademica, Pan Weibin ha pubblicato le foto degli scavi, dicendo che nei suoi più di 20 anni di attività, è la prima volta che vedeva una tomba così grande. Diversamente da molti mausolei imperiali e reali, la tomba di Cao Cao ha la forma di un quadrilatero preceduto da una via sacra in discesa, di grandi dimensioni e dalla complessa struttura. Gli elementi principali sono la via sacra, due sale centrali e quattro laterali realizzate in mattoni. La via sacra è lunga 39,5 m, larga 9,8 m, e profonda al massimo 15 m dalla superficie. Le pietre del pavimento dell'intera tomba sono enormi, lunghe 95 cm e larghe 90 cm, e disposte in un modo estremamente ordinato. Dai frammenti della porta si può dedurre che sopra dovevano esserci degli stupendi rilievi in pietra, dal ricco contenuto e alto livello artistico. Tutto ciò dimostra il particolare status del possessore della tomba.

Il prof. Liu Zhendong, ricercatore dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia cinese di Scienze Sociali, impegnato da anni nelle ricerche sull'evoluzione dell'antico sistema funerario e tombale cinese, afferma che diverse tracce lo inducono a pensare che la tomba risalga alla fine degli Han orientali (3° sec. d.C), mentre anche il quadro dei ritrovamenti corrisponde alle registrazioni storiche della 'sepoltura semplice' voluta da Cao Cao:

"La tomba di Xigaoxue possiede le caratteristiche delle tombe di mattoni degli Han orientali, ossia una via sacra, due sale principali e quattro laterali, la caratteristica comune delle grandi tombe degli Han orientali. Tuttavia presenta un'evidente differenza rispetto ai mausolei reali del tempo per la mancanza del corridoio circolare e la forma quadrata delle sale principali. Questo tipo di tomba dev'essere del periodo di transizione fra gli Han orientali e i Jin. Assegnandola alla fine degli Han orientali, non ci sono problemi di epoca. Dai documenti storici emerge che durante il regno Wei di Cao Cao, il sistema funerario subì cambiamenti radicali: la forma della sepoltura sotterranea cambiò, con la sparizione dell'abito di giada diffuso al tempo degli Han occidentali ed orientali, un importante contenuto del sistema gerarchico."

Le salme del nonno e del padre di Cao Cao erano entrambe ricoperte di preziosi abiti di giada, ma Cao Cao vi rinunciò, preferendo una 'sepoltura semplice'. Il capo-squadra degli scavi Pan Weibin ha detto che i suoi colleghi hanno trovato personalmente circa 250 reperti restaurabili, tra cui la targa con iscrizione, la prova più diretta dello status del possessore della tomba, mentre le armi, le terrecotte e le giade ritrovate sono tutti oggetti da lui utilizzati nella vita quotidiana.

"Nonostante la dimensione della tomba, gli oggetti di terracotta ritrovati sono tutti privi di decorazione, piccoli, e di grossolana manifattura. Non sono stati scoperti oggetti d'oro e d'argento prodotti specificamente per la sepoltura, ma solo piccoli ornamenti portati in vita dal defunto. Inoltre gli accessori rituali Gui e Bi sono di pietra."

Nella tomba n.2, oltre ad una gran quantità di reperti, sono anche stati ritrovati frammenti di ossa del cranio e degli arti. Secondo le deduzioni della ricercatrice Zhang Jun, paleontologa dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia cinese di Scienze Sociali, e dei suoi colleghi, si tratterebbe delle ossa di un uomo e di due donne. L'uomo dovrebbe avere fra i 60-70 anni, e delle due donne, la più vecchia più di 50, e l'altra una ventina. Ella ritiene non fattibile la verifica del DNA proposta dalla pubblica opinione:

"Ora valutiamo la verifica del DNA dei resti umani ritrovati nella tomba n.2: in primo luogo, lo stato di conservazione delle ossa è pessimo, quindi non sono un campione ideale per l'analisi del DNA, il materiale è scarso ed è stato estratto dal fango, quindi intriso d'acqua; in secondo luogo, visti i ripetuti saccheggi a cui è stata sottoposta la tomba, non si può escludere l'inquinamento del DNA di uomini antichi e moderni; in terzo luogo, neanche la ricerca dei discendenti può garantire l'affidabilità dell'identità; in quarto luogo, tecnologicamente in Cina esistono ancora grandi difficoltà nell'analisi del DNA del cromosoma Y degli antichi uomini."

Il prof. Wang Wei, direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia cinese di Scienze Sociali, ha affermato che per rispondere alle domande del pubblico, in futuro saranno svolti altri lavori, per cui gli scienziati dei vari rami potranno arrivare ad un' opinione finale:

"In futuro, occorrerà scavare completamente la tomba n.1, paragonare nei dettagli i reperti ritrovati nelle due tombe, ivi compresi la forma della sepoltura, le ossa e il corredo funerario, esaminandoli ed analizzandoli completamente con le tecnologie delle scienze naturali, e studiare i documenti storici. Quindi gli archeologi delle epoche Han e Wei e gli esperti di documentazione storica dovranno effettuare delle ricerche generali su questi materiali, emettendo alla fine un'opinione riconosciuta dagli esperti."

Secondo Wang Wei, la decisione che la salma della tomba sia o meno quella di Cao Cao è solo una parte di questa scoperta archeologica, visto che per suo tramite gli archeologi sperano soprattutto di compiere ricerche approfondite sulla società, cultura e costumi del tempo. La municipalità di Anyang ha anche comunicato che intorno alla tomba sarà creata un'area protetta, e che al momento opportuno si potrà considerare la sua valorizzazione turistica.

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