La cucina italiana a Pechino
  2010-04-20 15:14:42  cri

A Pechino non solo si possono gustare le famose specialità gastronomiche delle varie parti della Cina, ma anche godere i migliori piatti di tutto il mondo, tra cui non possono mancare quelli della "madre della cucina occidentale"- ossia la cucina italiana. Adesso vi porterò in alcuni ristoranti italiani di Pechino per conoscere la cultura gastronomica italiana, ricca dei sapori del Mediterraneo, nella città.

Il Grand Hyatt Beijing è un hotel a cinque stelle situato nel complesso commerciale dell'Oriental Plaza, accanto alla famosa strada pedonale Wangfujing, quindi in un'ottima posizione. Nel 2001, poco dopo la costruzione dell'hotel, i gestori hanno scelto la cucina italiana per il loro ristorante di stile occidentale e assunto cuochi dall'Italia per garantirne la qualità. Secondo quanto illustrato da Chen Yishan, responsabile delle pubbliche relazioni del Grand Hyatt Beijing:

(registrazione 1)

"Un hotel internazionale a cinque stelle come il nostro deve per forza avere un ristorante occidentale. Dal design interno del nostro hotel e dalla sua atmosfera, è evidente volevamo creare un ristorante occidentale di alto livello che offra piatti occidentali originali alle élite commerciali locali, perciò abbiamo aperto un ristorante italiano di stile peculiare e dal gusto originale."

Gli hotel di lusso, come il Grand Hyatt, fanno tutti della cucina occidentale un contenuto fisso dell'attività, quindi in molti hotel di Pechino potrete trovare facilmente ristoranti italiani. Tuttavia, come ha detto la responsabile delle pubbliche relazioni del Grand Hyatt Beijing Chen Yishan, questi sono spesso siti di lusso orientati verso l'elite commerciale. Pechino conta parecchi ristoranti italiani di lusso del genere, come "Isola" situato nel centro Yingke nel distretto Chaoyang, nella parte orientale della città, "Gondola", situato al pianterreno del centro commerciale Yansha, ecc. I prezzi di questi ristoranti sono alti, pressochè simili a quelli di alto livello in Italia, con una media di 800-1000 yuan a persona per un menu completo. A Pechino si trovano anche ristoranti italiani dal prezzo ragionevole, sui 200 yuan a persona, adatti ai comuni consumatori?

Negli anni '80 del secolo scorso, all'inizio della riforma e apertura, a parte certi ristoranti occidentali speciali, a Pechino la cucina occidentale si poteva gustare solo negli hotel di alto livello, quindi era un godimento raro e lontano per i comuni cinesi. Al seguito dello sviluppo sociale, questa situazione è rapidamente cambiata, anche per l'evidente ruolo svolto dal fiorire degli scambi culturali tra Cina e Italia.

Il ristorante Gisa, situato presso l'ingresso occidentale del Parco Chaoyang, nel distretto omonimo di Pechino, è uno dei primi ristoranti italiani della città. La padrona, Gisa Casarubea, l'ha aperto all'inizio degli anni '90, dandogli il proprio nome, dopo aver lasciato l'attività di lettrice di lingua italiana all'Università di Lingue Straniere di Pechino. Ella ci ha detto:

(registrazione 2 in italiano)

Pochi anni dopo il mandato di lettrice in Cina di Gisa è terminato. Da un lato, aveva la sua terra soleggiata e quieta, la Sicilia, e dall'altro la vecchia capitale Pechino, cordiale e attivissima, da cui l'arduo dilemma se tornare in patria o rimanere. Ella ricorda:

(registrazione 3 in italiano)

La cucina italiana è una delle tre maggiori del mondo e una delle principali della cucina occidentale. Infatti l'odierna cucina occidentale è nata in Italia in epoca rinascimentale, quando i nobili consideravano il possesso di un cuoco di alto livello come un simbolo del loro potere. La forchetta usata nella cucina occidentale è anche stata inventata dagli italiani. La cucina italiana privilegia la natura degli ingredienti, e richiede che i preparati abbiano il gusto originale, perciò, secondo gli italiani, la sua maggiore caratteristica è la semplicità. Tuttavia gli intelligenti ed abili cuochi italiani, in nome di questa semplicità, hanno creato una miriade di cambiamenti. Prendendo ad esempio i famosi spaghetti, se ne possono preparare più di cento tipi, tutti con nome e cognome, utilizzando tipi diversi di pasta, con l'aggiunta di svariate salse e condimenti ai frutti di mare, manzo, verdure e spezie. Il cuoco italiano del ristorante Gisa Stefano Quaquarelli ci ha detto con orgoglio che il suo obiettivo di lavoro è di continuare a stupire piacevolmente i clienti, con nuove specialità quotidiane:

(registrazione 4 in italiano)

Tra i clienti del ristorante Gisa, metà sono stranieri e metà cinesi. Secondo Gisa, i clienti cinesi sono chiusi e timidi all'apparenza, e taciturni, ma vengono a gustare i piatti italiani con grande curiosità. I buongustai cinesi, di fronte a nuove specialità, non lesinano affatto i complimenti. Nel ristorante, il nostro giornalista ha incontrato il signor Lu Jincheng e la moglie Gu Yue, clienti affezionati del posto:

(registrazione 5)

"In primo luogo l'ambiente è pulito, inoltre il gusto esotico dei piatti italiani ci attira molto. Prima di venire da Gisa, ero restio verso la cucina occidentale, ma dopo aver pranzato qui, certi piatti, come pomodoro e mozzarella, hanno destato il mio interesse. Li trovo sani. Inoltre qui si può anche percepire la cultura straniera, ascoltando canzoni folcloristiche italiane."

Oltre ad offrire ai clienti la cultura e le specialità culinarie italiane, Gisa ci ha detto di sperare che il suo ristorante diventi un luogo dolce, gioioso e armonioso. Nell'estate del 2001, durante le Universiadi tenutesi a Pechino, al ristorante Gisa è avvenuto un incidente: Valentina Vezzali, un'atleta italiana che aveva appena vinto la medaglia d'oro nel fioretto, è venuta da Gisa a festeggiare la vittoria insieme ad amici, che pranzando le hanno chiesto di far vedere la medaglia. Valentina ha accettato, ma, dopo aver cercato fra le cose che portava con sè, ha scoperto che era scomparsa. Tutti nel ristorante si sono fatti silenziosi e l'atmosfera era molto pesante. Gisa ha ricordato:

(registrazione 6 in italiano)

Lasciato il ristorante di Gisa, il nostro viaggio gastronomico non termina qui. In generale un pranzo italiano comprende l' antipasto, il primo (pasta o minestra), il secondo (carne o pesce), il dessert e il caffè. Come un dessert comune, il gelato è anche stato inventato dagli italiani nel 17° secolo. Se dopo pranzo volete assolutamente gustare un vero gelato italiano, a Pechino è facile trovarlo. Vi raccomandiamo una gelateria aperta da italiani, chiamata romanticamente "Ti amo", e situata lungo l'affollata via commerciale Xidan, una filiale di una catena di gelaterie italiane. Secondo il responsabile Claudio Franceschelli, "Ti amo" non privilegia solo gli interessi economici:

(registrazione 7 in italiano)

Un'ottima gelateria italiana come "Ti amo" persiste nella tradizione di usare ingredienti freschi per preparare a mano i gelati, perché solo così questi hanno un gusto speciale e attirano una clientela fissa. Secondo quanto illustrato da Wang Xiaobei, direttrice per la parte cinese di "Ti amo":

(registrazione 8)

"Siamo molto convinti della qualità dei nostri gelati, che ci hanno attirato una clientela pressochè fissa."

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