L'etnia Jing comprende circa 18 mila membri, quindi è una delle etnie cinesi dalla popolazione più ridotta. I Jing vivono nel territorio della cittadina di Dongxing, della città di Fangchenggang, situata nella Regione autonoma del Guangxi Zhuang, nella Cina meridionale, concentrandosi nelle tre isole di Wutou, Wanwei e Shanxin, nel distretto di Jiangping, mentre in altri villaggi del distretto sono mescolati ai cinesi Han. Vivendo ai confini sud della Cina, nel Golfo del Tonchino, di fronte al Mar Cinese Meridionale, sono separati dal Vietnam da un braccio di mare. Le isole Wutou e Wanwei sono così vicine al Vietnam che quando il cane abbaia e il gallo canta in Vietnam, i Jing riescono a sentire. Le tre isole Wutou, Wanwei e Shanxin sono cumuli di sabbia creati dalle maree, e le prime due sono solo alte 8 metri. Wanwei è la piu' grande, con una superficie di 13,7 kq, invece Wutou raggiunge solo 5,13 kq. Le tre isole sono molto vicine al continente e quando c'è la bassa marea, si può andare e venire a piedi; negli anni '60 del secolo scorso, il tratto di mare è stato colmato, collegandole al continente.
La zona abitata dai Jing ha un clima sub-tropicale, con una temperatura massima di 34 gradi, una minima di 3-4 gradi, e una media annuale tra 21,5 e 28,3 gradi; le precipitazioni medie annuali raggiungono i 1300 mm, per cui i fiori e l' erba sono verdi in ogni stagione. Nonostante nelle isole d' estate la temperatura sia alta, grazie alle precipitazioni e al regolamento della brezza marina, il caldo non è afoso, quindi sono un luogo ideale per trascorrere le vacanze.
Le zone dell'etnia Jing abbondano di risorse naturali: il Golfo del Tonchino a sud è una famosa riserva di pesca, che produce pesci, gamberetti, conghiglie, granchi ed altri prodotti ittici, con 700 tipi di pesci, 200 dei quali ad alto valore economico ed alta produzione. Inoltre la zona produce perle, cavallucci di mare e lontre, tutti pregiati farmaci tradizionali cinesi. Nel Golfo del Tonchino l'acqua contiene il 31% di sale, percio' la zona è adatta alla produzione di sale. Oltre alla pesca, la zona produce anche riso, patate dolci, arachidi, mais e frutta sub-tropicale come banane, manghi e ananas. Lungo le coste crescono anche le mangrovie, la cui corteccia è ricca di acido tannico, un importante materiale industriale. Inoltre sul monte Zhushan ci sono minerali ferrosi e monazite, e nelle isole di Wanwei e Wutou titanio, magnetite, quarzo e sabbia di vetro.
L'etnia ha una sua lingua, la cui famiglia non è ancora stata accertata. Vista la lunga coesistenza pacifica tra i Jing e i cinesi Han, la maggior parte dei Jing parla cinese, ossia il dialetto del Guangdong. In passato l'etnia era chiamata Yue, adottando l'attuale nome solo nella primavera del 1958. Gli antenati dei Jing si spostarono qui dal Vietnam a partire dal 16° secolo, con una storia di oltre 500 anni.
Quando gli antenati dei Jing raggiunsero la zona di Jiangping, questa era già abitata dai cinesi Han, e le isole Wanwei, Wutou e Shanxing erano ricoperte da foreste. In seguito insieme agli Han e ai Zhuang questi hanno costruito argini e bonificato i terreni, valorizzando insieme questa zona di confine del paese e stringendo stretti rapporti nel corso della lotta comune per la sopravvivenza.
In passato, nelle isole, le case dei Jing avevano strutture in bambu' o legno e pareti di paglia o bambu' intrecciato ricoperte di fango. All'interno, il pavimento era di tasselli di legno o bambu' ricoperti di stuoie, per cui entrando in casa occorreva togliersi le scarpe, mentre la famiglia si sedeva a gambe incrociate per terra per mangiare. Invece ora i Jing vivono in palazzine di mattoni e legno di due o tre piani, con interni ordinati e piacevoli, mentre nel giardino si ergono alberi da frutto, fichi d'India e agavi.
L'abbigliamento dell'etnia è bello e semplice. Gli uomini indossano abiti lunghi fino a ginocchio, con maniche strette, e pantaloni lunghi e larghi. Le donne amano portare orecchini e si dividono i capelli a metà, lasciandoli cadere ai lati e fissandosi la treccia in un chignon ricoperto da un nastro di stoffa nera. Le donne si avvolgono il petto con una stoffa ricamata di forma ottagonale, indossando sopra una giacchetta corta e stretta che ne accentua l'elegante bellezza.
Gli alimenti principali dei Jing sono riso, mais, patate ed altri cereali. Durante le feste preparano del riso glutinoso e della zuppa dolce di riso. Consumano anche pesci e gamberetti, condendo il riso con salsa di pesce.
Nei villaggi Jing, la costruzione simbolica dell'etnia si chiama "Hating", ed ospita le immagini delle divinità venerate da tutto il villaggio e le tavolette rituali degli avi di ogni famiglia. La festa piu' solenne dei Jing, la festa Hajie, si tiene proprio qui. "Ha" significa cantare, quindi Hajie significa festa dei canti. In occasione di questa festa, vecchi, giovani, uomini e donne indossano abiti nuovi, riunendosi nell'edificio per svolgere le attività di accoglienza alla divinità, culto degli antenati e canto.
Durante la festa, l'aspetto più interessante è il canto Ha, con tre protagonisti: un uomo che suona uno strumento musicale tradizionale a pizzico, e due ragazze che cantano a turno battendo il ritmo con nacchere di bambu'. I partecipanti ascoltano i canti, bevendo e mangiando, e la festa dura tutta la notte. Per l'occasione, le coppie di giovani innamorati passeggiano insieme presso l'edificio sotto la luna chiara, esprimendosi i propri sentimenti.
I Jing eccellono nel canto e nella danza. Quando cantano si accompagnano col Piaoqin, uno strumento a pizzico monocorda realizzato con un pezzo di bambu' lungo un metro tagliato a metà, dal suono chiaro e melodioso.
Durante la festa di Hajie, i Jing tengono delle danze chiamate Tiaotiandeng (delle lucerne) e Huagunwu (dei fiori). La prima comprende otto ragazze che indossano un abito bianco lungo e pantaloni neri e portano sulla testa un piatto contenente tre candele accese, ed in ogni mano un bicchiere con un'altra candela accesa. I movimenti della danza non sono complessi, pero' l'armonia tra la luce oscillante delle candele e gli abiti bianchi svolazzanti formano una scena indimenticabile.
Negli ultimi anni, il livello di produttività e la struttura settoriale delle zone dell'etnia hanno visto enormi cambiamenti: oltre al tradizionale settore della pesca, alla lavorazione dei prodotti ittici e alla piscicoltura di acqua non profonda, si sono anche sviluppati il commercio e il turismo di confine, realizzando il completo sviluppo di piscicoltura, agricoltura, industria, commercio e attività collaterali.
Negli ultimi anni, la pesca si è lasciata alle spalle le vecchie reti, utilizzando attrezzature moderne e tecniche di congelamento del pescato, inoltre il mercato collegato si è ampliato, come pure l'industria di lavorazione, originando un'alta resa economica. La superficie disponibile per la piscicoltura in acque non profonde presso le tre isole supera i 600 ettari.
Il commercio di confine è molto attivo. I Jing sono un'etnia transnazionale, visto che hanno in comune con i vietnamiti la lingua e la cultura tradizionale. I Jing acquistano in Vietnam e vendono in Cina merci vietnamite necessarie al paese e viceversa.
Le risorse turistiche delle tre isole abitate dall'etnia sono abbondanti. Lungo le coste, gli alberi crescono lussureggianti; le spiagge che circondano le tre isole, lunghe in totale 13 km ed ampie 10-20 metri, hanno una fine sabbia dorata, per cui sono chiamate "spiagge d'oro". L'acqua limpida e poco profonda è di un bell'azzurro, solcata da barchette; di giorno non tira vento, ma la sera con l'alta marea le onde si accavallano con un gran frastuono. Il mare, la spiaggia, il bosco e le cicogne costituiscono una particolarità del paesaggio delle tre isole.