La regione autonoma del Tibet, situata sull’altopiano Qinghai-Tibet, copre una superficie di un milione e 200 mila chilometri quadrati con un’altezza media di 4.000 metri sopra il livello del mare. I suoi scenari naturali sono meravigliosi. Sopra la linea delle nevi perenni si trovano 50 picchi gicciati alti più di 7.000 metri e 10 picchi alti più di 8.000 metri tra cui il Picco Qomolangma (in occidente si chiama monte Everest), il più alto del mondo. Raggiungendo gli 8848.14 metri. Il fiume Yarlung Zangbo scorre nel sud del Tibet e il suo bacino è situato in media a 4.000 metri. Inoltre in Tibet vi sono 1500 laghi grandi e piccoli che rappresentano il 30 per cento della superficie totale dei laghi del nostro paese. Nel Tibet settentrionale vi è il Lago Namucuo, il secondo fra i laghi salati in Cina. Viene chiamato il “Lago del cielo” perché la sua superficie si trova alla quota di 4170 metri. Il lago Yangzhuoyong definito il “serbatoio del pesce” si trova a 4000 metri sopra il livello del mare.

Il Tibet non solo ha una configurazione particolare di montagne e di fiumi, ma anche ricchi prodotti e risore preziose. Si tratta di una regione importante per la produzione di carne, latte, lana e pelli perché ha una vastissima prateria. Il Tibet è anche un grande regno di piante e foreste di clima tropicale, sub-tropicale e temperato che si estendono su 6 milioni e 320 mila ettari, occupando il terzo posto nel paese. Vi sono infine 4000 tipi di minerali, e le fonti energeniche naturali sono enormi.

Lhasa, capoluogo del Tibet, è una delle belle città dell’altopiano con il monte Gandise a sud. Il Nyainqintanglha a nord e il fiume Lhasa, un affluente del Yarlung Zangbo, che attraversa la parte meridionale della città. A Lhasa oltre alle costruzionni antiche, sono sorte negli ultimi anni molte nuove costruzioni quali moderni alberghi, uno stadio sportivo, un teatro e un cinema, una sala d’insegnamento con audiovisivi e un edificio per il telegrafo, che hanno aumentato lo splendore della città.

In Tibet si concentrano principalmente gli abitanti della nazionalità tibetana. Numerosi monumenti e costruzioni antiche simbolizzano la lunga storia e la cultura tradizionale della nazionalità tibetana.

I tibetani si chiamano “Boba” che significa “coloro che abitano negli ampi spazi aperti”. Secondo i ricordi storici in cinese e in tibetano, gli uomini vissero sull’altopiano del Tibet già in tempi remoti. Nel 1978 reperti rinvenuti nelle rovine a Kanuo di Qamdo dimostrarono che l’antica cultura tibetana era simile a quella nel bacino del Fiume Giallo del periodo neolitico. Nel 15° anno del Regno Zhenguan (641) e nel 4° anno del Regno Jinglong (710) della dinastia Tang, le principesse Wen Cheng e Jin Cheng sposarono rispettivamente i re di Tufan Songzanganbu e Chidezudan, redendo così più strette le relazioni fra i tibetani e gli han e dando un contributo allo sviluppo dell’economia e della cultura tibetana. Quando la dinastia Yuan (1279-1386) unificò la Cina, anche il Tibet diventò dipendente dalla giurisdizione cinese.

I tibetani professano la religone buddista (lamaismo) e nella regione dappertutto si vedono templi. Il Monstero da Zhao a Lhasa, costruito nel 7° secolo, è il più antico; nella prima sala si conservano le immagini di Songzan Ganbu e della principessa Wen Cheng, e una figura dorata di Sakyamoni, il budda all’età di 12 anni, portata dalla principessa Wen Cheng; fuori la porta del monastero cresce il “Salice dei Tang” piantato dalla stessa principessa Wen Cheng.

Il Palazzo Potala a Lhasa è il più famoso nel paese e all’estero per le sue magnifiche sale e le caratteristiche archittetoniche. Il palazzo ha 12 esterni e nove piani interni con più di 1000 stanze, e coprendo una superficie di 130 mila metri quadrati sul versante meridionale della collina Hongshan. La costruzione principale è divisa in due parti: il palazzo rosso comprende le sale dove si recitano le scritture e la sala degli stupa dove si trova la salma del 5° Dalai Lama; il palazzo bianco comprende le sale dove il Dalai lavorava e dormiva. Il Palazzo Potala racchiudere preziose opere d’arte e contiene un gran numero di oggetti storici, come i decreti e gli editti promulgati dagli imperatori Ming e Qing per i Dalai Lama e Panchan Lama, i titoli conferiti ai funzionari locali e i loro sigilli, squisiti oggetti d’arte, libri di scritture buddiste, statue di Budda e altri vari arredi sacri. Gli affreschi, che coprono le pareti di molte sale, sono una parte importante del Palazzo Potala. Caratterizzati da tratti sottili e linee morbide, sono basati sulle storie buddiste, sui paesaggi locali e su episodi strorici, come l’arrivo della principessa Wen Cheng e della principessa Jin Cheng in Tibet, il viaggio del 5° Dalai Lama a Pechino per essere ricevuto dall’imperatore Shun Zhi e l’udienza accrodata dall’imperatore Guang Xu e dall’imperatore madre Ci Xi a Pechino al 13° Dalai Lama. Si tratta di tesimonianze storiche.

I tibetani sono diligenti e semplici, entusiasti e ospitali, abili nel cantare e danzare; hanno un loro costume a vari colori particolari e uno stile proporio per il matrimonio e i funerali. Gli ospiti che arrivano da lontano nel Tibet sono accolti con una cerimonia tradizionale: i tibetani presentano loro una Hada candida (cioè una sciarpa bianca) ed offrono insieme il tè al burro e vino di Qingke, esprimendo nel canto, il benvenuto e l’augurino di felicità e gioia.

Il bel paesaggio naturale, le ricche risorse e i costumi particolari sono favorevoli allo sviluppo dell’economia, del commercio e del turismo. Il “mondo misterioso” aperto all’estero negli anni recenti non solo ha stimolato lo sviluppo turistico, ma anche ha accelerato lo sviluppo economico e del mercato in Tibe. In fin dei conti, il turismo ha portato un nuovo sviluppo in ogni settore del Tibet, e nel contempo ha rafforzato i contatti locali con l’estero. Nel giugno 1987 l’ec presidente americano Jimmy Carter con la moglie è venuto a Lhasa per visitare i templi e la via Bajiao. Dopo la visita, egli ha detto: “Ho visto progressi convinenti nei campi industriale e agricolo e anche nei campi culturale e dell’istruzione pubblica; nel Tibet i credenti godono pienamente la libertà religoiosa.” Il cancelliere della Germania occidentale Helmut Kohl e la moglie hanno pure visitato il Tibet. Durante la visita alla via Bajiao la Signora Kohl ha comperato una collana fatta con ossa di cervo e l’ha messa al collo. Kohl ha affermato: “In questi giorni di visita, abbiamo compreso la cultura, la filosofia e la configurazione naturale del Tibet. Saranno per me indimenticabili. Tutti coloro che hanno visitato i templi sono saliti sulla collina insieme con noi, hanno sentito che la cultura tibetana attira fortemente la nostra attenzione. Sebbene le culture delle varie regioni del mondo siano molto differenti, sono contento che le deifferenze delle diverse parti del mondo si stiano riducendo e le occasioni di conoscenza reciproca siano in aumento.”