Le grotte buddiste di Longmen, distanti di 12,5 chilometri a sud della città di Luoyang e situate sulle montagne orientali e occidentali, sembrano una porta naturale. Il Fiume Yishui scorre in mezzo alle due montagne, dirigendosi verso il Nord. La zona è chiamata la porta del Drago, oppure il Passo Yi. Le grotte di Longmen (in cinese la Porta del Drago), una delle tre località più famose della Cina per la scultura buddista, si trovano appunto sui fianchi  scoscesi delle due montagne.

Per quanto riguarda la storia delle grotte, c’è tanto da dire. 20.000 anni fa, i nostri antenati che vissero nella società primitiva, utilizzarono le caverne naturali per sviluppare le attività artistiche e dipinsero sulle pareti scoscese disegni di animali, scene di caccia e di vita quotidiana. Di questo tipo di caverne si conserva oggi un esempio in Spagna nella Caverna di Altamira, famosa in tutto il mondo.

Nel secondo secolo avanti Cristo, nell’India antica si diffuse il Buddismo. I suoi seguaci scavarono nelle montagne le caverne per praticare e diffondere il Buddismo. In quel tempo fu costruito sui Monti Vindhaya, in India centrale, un grande gruppo di grotte, composto da 29 caverne in cui furono scolpiti una miriade di bassorilievi e furono dipinti numerosi affreschi. Da allora, la gente chiama le grotte buddiste scavate sulle montagne “Templi in grotte” o “Grotte dai mille budda”.

La costruzione dei templi-grotte in Cina ha stretti collegamenti con il buddismo. Agli inizi della dinastia degli Han orientale (25-220 d.C.), in seguito alla diffusione del buddismo nella regione del Xinjiang cinese, l’arte buddista ha varcato subito le frontiere della Cina. Nel periodo che va dal 2° al 3° secolo dopo Cristo, fu costruita la prima grotta buddista di Kejir nel Xinjiang, ossia la grotta dai Mille budda. Più tardi, il Buddismo, seguendo la Via della Seta, si diresse verso est fino al Corridoio di Hexi, nella provincia del Gansu. Nel 336 dopo Cristo, fu iniziata la Grotta buddista di Dunhuang, famosa in tutto il mondo, per il suo valore artistico. Circa 50 anni dopo, cioè nel 420 dopo Cristo, furono scolpiti i complessi di grotte buddiste di Maijishan e Bingling, sempre nella provincia del Gansu.

In quel tempo nella Cina centrale, dominata dalla dinastia dei Wei settentrionali (386-534) i cui sovrani erano seguaci del Buddismo, furono scavate le grotte buddiste di Yungang e di Longmen che si trovano rispettivamente a Datong, provincia dello Shanxi e a Luoyang, provincia dello Henan. Dopo la dinastia dei Wei settentrionali, le dinastie dei Sui, Tang e Song proseguirono la costruzione delle grotte di Longmen, per un periodo di ben 400 anni. Eccovi la storia delle grotte buddiste in Cina.

Le grotte buddiste di Longmen furono costruite sulle colline e sui dirupi. Per una lunghezza di circo un chilometro, ci sono ora 1.352 caverne di vari tipi, 785 nicchie, 39 pagode, circa 2.000 steli relative a 3.680 argomenti e 97.306 statue di pietra in diverse pose. Tra di esse, la più grande è alta 17 metri, mentre la più piccola solo due centimetri. Chi vede il magnifico, sublime panorama delle grotte, resta affascinato dall’eccelente livello artistico.

In quest’alveare di caverne, al primo posto è il Tempio di Fengxian. Si tratta del più grande e più rappresentativo delle grotte di Longmen. Fu costruito nel settimo secolo dopo Cristo dall’imperatore dei Tang, Tang Gao-zong. Al centro del tempio è situato un grande Budda chiamato Losana: ha una mole imponente, un’espressione straordinaria, un viso cordiale e sereno, nelle notti di luna piena è veramente bello; la lunghezza del corpo è di 17,14 metri, l’altezza della testa di 4 metri, e le orecchie che misurano 1,9 metri, sono più alte di una persona. I suoi discepoli gli stanno a fianco e anch’essi sono scolpiti in maniera eccelente. Si dice che gli artisti impiegassero tre anni e quattro mesi per scolpire questo Budda colossale.

Un’altra meraviglia delle grotte di Longmen sono le tre grotte di Binyang. Di esse, quella centrale è la più bella. E’ stata scavata durante i Wei settentrionali. Contiene una statua seduta del fondatore del Buddismo, Sakyamuni, che ha gli occhi rossi, le orecchie grandi e il naso lungo e l’espressione del viso seria e solenne. L’aria cordiale e gentile, le pieghe morbide e ordinate del manto e la statura proporzionata e armoniosa rivelano l’alto livello artistico della scultura cinese di oltre 1.500 anni fa. Se guardate con attenzione il soffitto delle grotte di Binyang, notate che vi sono scolpite numerose fate celesti, di cui alcune cantano e danzano, altre suonano strumenti musicali. Voi avete la sensazione che esse possano scendere, se le chiamate: una verosimiglianza davvero stupefacente!

Oltre al Tempio di Fengxian e alle Grotte di Binyang, ci sono anche la Grotta dei Gong e dei Tamburi, che rassomigliano ad una galleria del vento; la Grotta degli 8 Dei profonda e larga; la grotta dei 10.000 Budda e la Grotta delle ricette, così chiamata perché vi sono incise innumerevoli ricette. Le Grotte buddiste di Longmen sono davvero un tesoro d’arte d’inestimabile valore.