"La città dell'uomo" interpreta nel modo migliore il tema dell'Expo 2010 di Shanghai---Intervista a Giampaolo Imbrighi, progettista del Padiglione italiano all'Expo 2010
  2010-05-13 20:06:32  cri

Molti cinesi, ed anch'io, non avremmo mai pensato che il tradizionale gioco cinese dei bastoncini colorati fosse conosciuto anche nella lontana Italia col nome di "Shanghai", ispirando addirittura il progetto del padiglione italiano all'Expo 2010, opera di Giampaolo Imbrighi. Infatti, sin dall'apertura dell'Expo di Shanghai, il padiglione italiano continua ad essere uno dei più visitati. A cosa si deve quest'ispirazione? Quali sono le altre caratteristiche più interessanti del padiglione italiano? Com' è stato interpretato il tema dell'Expo 2010?

Con queste domande, l'8 maggio a Beijing ho incontrato il progettista generale del padiglione italiano all'Expo di Shanghai Giampaolo Imbrighi, che ha risposto che la progettazione del padiglione italiano interpreta non solo la cultura italiana, ma anche il tema dell'Expo universale, "Better city, Better life".

Parlando dell'ispirazione dal gioco dei bastoncini, Imbrighi ha detto:

"Il gioco dei bastoncini è stato, diciamo così, letto sul progetto già fatto, da parte di alcuni giornalisti e critici. Ed effettivamente devo dire che era un'interpretazione giusta e logica. Nella realtà noi ci siamo riferiti come gruppo progettazione esclusivamente alla forma dell'aggregato, a quella forma storica fatta di vicoli e di piazze che è quella che assicura una relazione tra le persone, che genera un modo di interagire tra le persone, tale da poter dare un esito migliore alla vita. Questa è anche un' interpretazione del tema dell'Expo universale, Better city, Better life. Quindi voglio dire che il tema fondamentale è il rapporto umano che si deve creare. Poi ci sono naturalmente degli altri temi, per esempio il tema ecologico, e tanti altri problemi, però fondamentalmente il rapporto umano è alla base di una ricostruzione del modo di agire e di vivere."

Ispirato dal gioco tradizionale dei bastoncini, ed anche dal concetto della concordia nella diversità, come ha giudicato Franco Purini, membro della Commissione giudicatrice del Concorso di idee per la progettazione del Padiglione italiano all'Expo 2010, il progetto dell'Architetto Imbrighi rappresenta uno sguardo verso il futuro, presentando una bellezza elegante, non aggressiva, e non banalmente spettacolare.

Ma come ha realizzato la "perfetta concordia nella diversità"? Dal padiglione italiano si può percepire la bellezza dell'integrazione tra gli aspetti architettonici, energetico-ambientali, impiantistici e tecnico-costruttivi, anche in termini di riciclabilità dei materiali. Il progettista ha osservato:

"Le posso dire che il materiale per l'architetto è come i componenti della cucina per il cuoco, e sono fondamentali. Ho avuto esperienze in passato per dieci anni ??? per la costruzione di una stazione della metropolitana di Mosca che si chiama Roma. In questo progetto, doveva essere realizzata tutta una struttura in ghisa, per cui l'architetto si è trovato improvvisamente a lavorare con questo materiale ormai desueto, perchè la ghisa la usiamo soltanto per qualche materiale di arredo ???. Quindi voglio dire che il materiale è fondamentale, in questo senso noi volevamo dare un senso di innovazione anche nel materiale costruttivo, e allora siamo arrivati al cemento trasparente, nel senso che abbiamo pensato, forgiato in questa dimensione, siamo stati, e abbiamo lavorato insieme a una grande istituzione italiana nel campo del cemento, che lavora anche in tutto il mondo, insieme siamo arrivati a questo materiale, a questo prodotto del padiglione. "

Il team di Imbrighi ha realizzato l'idea della progettazione in soli 60 giorni, egli ha detto:

"La progettazione dell'idea è stata fatta in 60 giorni, poi abbiamo avuto circa sei mesi per passare alle fasi seguenti, alla fase definitiva e alla fase esecutiva, e poi soprattutto per interfacciarci con l'impresa cinese, per la realizzazione, un'impresa cinese che ha dimostrato una capacità particolare nel campo delle strutture in acciaio."

Sia nell'ispirazione dal gioco dei bastoncini, che nella collaborazione con l'impresa cinese nel campo edile, il padiglione italiano ha dei rapporti particolari con la Cina, paese ospite dell'Expo 2010. Imbrighi ha osservato:

"Il nostro padiglione vuole significare che esistono delle coincidenze tra le trame italiane e quelle cinesi, e quindi c'è un calore di vita e un modo di interagire che è comune. Penso che questa sia forse stata l'idea vincente, di realizzare il padiglione in queste forme, naturalmente molto visitate, molto moderne rispetto ai borghi tradizionali, però con questa logica, con questo scopo."

Il progettista ha un'ottima impressione della Cina, ed ha confermato i risultati da questa ottenuti in questi anni, particolarmente quello che ha visto all'Expo di Shanghai. Egli ha detto:

"Ho visto che la Cina ha registrato molti cambiamenti, è diventata una nazione ancora più moderna, ancora più tecnologica. Da ultimo le cito soltanto un esempio: abbiamo visto all'Expo dei sistemi di trasporto urbano innovativo con dei captatori di energia alle fermate, già questo è proprio un simbolo di come la Cina stia andando nel futuro."

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