Siamo una sola famiglia
  2009-11-11 11:12:31  cri

Sulla terra di un milione e 600 mila chilometri quadrati della regione autonoma cinese del Xinjiang Uygur, vivono più di 20 milioni di persone appartenenti a 55 etnie. Sin dall'antichità, queste etnie sono coesistite armoniosamente, contribuendo con tutte le loro forze allo sviluppo locale. Tuttavia, le forze separatiste capeggiate da Rebiya Kadeer hanno provocato delle violenze per sabotare l'unità etnica, sfociate nei disordini del 5 luglio scorso. Di fronte a questa situazione, le popolazioni delle varie etnie locali si sono aiutate reciprocamente per tutelare il buon quadro di sviluppo, stabilità ed unità formatosi da anni nella regione. Oggi vi porteremo con noi a conoscere alcuni residenti del Xinjiang e ad ascoltare le loro storie.

L'insegnante in pensione dell'Università del Xinjiang Abaydullah Abduwayit e la moglie Awahan hanno più di 60 anni. Ogni giorno la coppia non dimentica di aprire la radio, la TV e i giornali per conoscere le notizie cinesi e straniere e la situazione del Xinjiang.

Il 5 luglio essi hanno visto di persona gli assalti, rapine e incendi verificatisi ad Urumqi, e nel quadro di emergenza, hanno aiutato due giovani operai feriti originari del Gansu. Parlando dei crimini dei teppisti, la coppia che vive da decenni a Urumqi si dimostra molto indignata. Abaydullah ci ha detto:

"Lo Stato e i governi dei vari livelli del Xinjiang hanno adottato varie misure positive ed efficaci e compiuto molti sforzi per la prosperità del Xinjiang e la vita felice della sua popolazione delle varie etnie. Ho più di 60 anni e vivo e lavoro a Urumqi da più di 40. La situazione del Xinjiang è migliorata sotto tutti gli aspetti, io ne ho un'esperienza profonda, impossibile da esprimere in poche parole."

Secondo Abaydullah, negli anni '70 e '80 del secolo scorso, lui e la moglie mantenevano l'intera famiglia col loro stipendio di qualche decina di yuan, perciò le spese erano pianificate con attenzione, e solo per il capodanno lunare si permettevano la carne di montone. Adesso le pensioni sua e della moglie raggiungono le migliaia di yuan, i loro figli sono andati tutti all'università, e conducono una vita sempre migliore. La famiglia apprezza a fondo le buone condizioni di vita attuali, così difficili da ottenere Abaydullah trova che occorra saper vedere il rapido sviluppo del Xinjiang.

"In passato il Xinjiang era molto arretrato, e le condizioni di abitazione, vitto e spostamento erano pessime. I fratelli e le sorelle delle altre etnie delle altre parti del paese sono venuti per lavorare alla sua costruzione e sviluppo, sacrificando a volte anche la vita. Senza l'attenzione del Comitato centrale del PCC, il Xinjiang non si sarebbe sviluppato così rapidamente. Perciò occorre togliersi le bende dagli occhi e vedere com' era il Xinjiang in passato e com'è oggi."

La sera del 5 luglio, la famiglia di Abaydullah ha portato a casa sua i due giovani feriti, curandoli e offrendo loro torte Uygur, frutta secca e tè. La coppia li ha anche ospitati per la notte, permettendo loro di riprendersi in pace. L'espressione terrorizzata dei due giovani ha molto addolorato Awahan. Ella ha detto:

"Siamo una sola famiglia e viviamo nella grande famiglia della nostra patria, per cui dobbiamo aiutarci l'un l'altro. Le 56 etnie del nostro paese sono come i fiori di un giardino, rossi, verdi, gialli, bianchi… è la diversità che li rende belli: 56 etnie, 56 colori, formano un paese bello e variopinto."

Nel Xinjiang vivono 55 etnie, 13 delle quali sono qui da generazioni. Le etnie che vivono su questa terra di un milione e 600 mila chilometri quadrati hanno tutte contributo allo sviluppo del Xinjiang, coesistendo armoniosamente e aiutandosi reciprocamente.

Nessun abitante del Xinjiang avrebbe voluto vedere i crimini del 5 luglio. Di fronte a questa emergenza, la gente innocente è stata presa dal panico, ma alcuni coraggiosi si sono dati da fare, difendendo la giustizia con le proprie azioni.

La sera del 5 luglio, Li Huan, un giovane di 21 anni del Xinjiang, di fronte alle violenze dei teppisti, si è infuriato e, senza curarsi dei suoi abiti che finivano stracciati, ha superato due barriere, immobilizzando a terra il capo dei teppisti. Li Huan ha detto:

"Mentre superavo le barriere per acciuffarlo, non pensavo a nulla, ero solo infuriato da morire."

I crimini del 5 luglio hanno esasperato le popolazioni delle varie etnie di Urumqi, che amano questa città della Cina occidentale in continuo sviluppo. Come roccaforte dell'ovest cinese del secondo ponte continentale Asia-Europa, il ruolo di Urumqi si fa sempre maggiore e le popolazioni delle varie etnie si impegnano con le loro iniziative per lo sviluppo, la stabilità e l'unità del Xinjiang.

Amici ascoltatori, avete appena ascoltato un brano di opera Muqam, interpretato da 20 cantanti della troupe di Muqam del Xinjiang, e con un nuovo testo che canta la promozione dello sviluppo armonioso e dell'unità etnica. L'opera folcloristica tradizionale dell'etnia Uygur del Xinjiang "12 Muqam" è considerata "la madre della musica Uygur". Il testo di questo nuovo brano di Muqam, che dura più di 8 minuti, dice: "Siamo sulla stessa barca e condividiamo gioie e dolori. Come figli e figlie della patria, la sua prosperità è il nostro auspicio permanente. Lotteremo fino alla fine contro chi vuol distruggere l'unità etnica."

Per quanto riguarda l'utilizzo della forma del Muqam, il direttore dell'ufficio artistico dell'Assessorato alla cultura del Xinjiang Wang Shusheng ha detto:

"Dove vivono gli Uygur c'è sicuramente il Muqam, che è profondamente amato dalla gente. Interpretandolo, gli abbiamo conferito delle nuove connotazioni. Le funzioni della musica sono la coesione e l'incoraggiamento dei cuori. Dopo il 5 luglio, le popolazioni delle varie etnie sono rimaste ferite spiritualmente, perciò dobbiamo consolare gli animi e curare le ferite con la musica. Il Muqam è una forma necessaria e accettabile dalle masse a livello sia spirituale che emotivo."

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