In giugno i monti intorno a Wenzhou, una città costiera del sud della Cina, sono la meta di numerosi golosi, locali e forestieri, attirati dagli yangmei, le bacche di Myrica, ormai mature nei boschi: rotonde, di un bel colore rosso, hanno un gusto agrodolce, e raccolte direttamente dall'albero, sono una vera delizia.
In realtà i monti di Wenzhou sono noti anche per i frutteti di mandarini, i famosi "ougan" per gli alberi di osmanto e per i rari "luohansong", il pino Podocarpus macrophillus, che produce anche delle bacche rosse medicinali. Non mancano gli arbusti di tè selvatico, con cui i locali si preparano del tè rustico fragrante.
Sulla terrazza di casa, il pittore-contadino di Chasan, Wang Xuezhao, ha messo ad asciugare le foglioline appena raccolte, che poi tosterà lui stesso. Nato nel 1936, ma ancora attivissimo pittore e scrittore, Wang Xuezhao è un'ottima guida per le visite al monte Daluoshan, di cui conosce ogni pietra ed iscrizione rupestre, ogni erba medicinale e... ogni vecchio albero di yangmei.
"Dipingo sin da bambino, ho imparato da due maestri, ma ho coltivato la terra sin dall'età di 15 anni, lavorando nelle risaie. Un tempo noi di Chashan andavamo a Wenzhou in barca a remi lungo i canali. Ora i terreni sono appaltati ai privati, che piantano gli 'yangmei' da una ventina d' anni."
Dalle parole di Wang Xuezhao, compare un'esperienza di vita straordinaria, e anche una Wenzhou ormai scomparsa. Molti canali sono stati coperti per farne delle strade, quindi le barche sono diventate rare.
Ritornando ai nostri yangmei, le bacche di Myrica, quest'anno la produzione è abbondante, viste le forti piogge, mentre l'anno scorso è stata scarsa per la siccità, quindi nella zona di Chashan, accanto ai monti, sui marciapiedi si vedono file di donne che vendono cestini di yangmei. I prezzi però sono bassi, da 30 a 15 yuan al cestino, dipende dalla qualità.
Nel villaggio di Ding'ao, accanto a degli alberi secolari di yangmei, il signor Chen Dilin, direttore dell'Associazione degli yangmei di Chashan, ha messo in risalto un problema concreto:
"I giovani non si occupano di yangmei, e a Wenzhou il personale della raccolta costa molto, per cui molti rimangono a terra e marciscono. Quindi il reddito dei locali non si basa sulla vendita degli yangmei".
Chen Dilin ha aggiunto che in tutta Wenzhou ci sono 50.000 mu (3300 ettari) di yangmei, e a Chasan 15.000 mu (un centinaio di ettari), che tuttavia non sono una cultura tradizionale del posto.
Per le difficoltà di conservazione, gli yangmei vanno consumati direttamente, solo una minima parte viene messa in infusione nella grappa di riso. Hanno studiato la conservazione con impianti laser, ma costa troppo, e il congelamento non funziona. Quest'anno la vendita è difficile perché la produzione è eccessiva. Normalmente la produzione per albero è di 25 chili, ma quest'anno è molto più alta. Chen Dilin ha aggiunto:
"Personalmente mi occupo di bonsai di yangmei, da tenere in casa, ammirare e naturalmente... gustare! Questo per creare valore aggiunto. Si vendono molto bene, più di 10 mila yuan l'uno. E' una mia passione che unisce arte e tecnica di potatura".
Da come abbiamo visto, una delle sorprese di Wenzhou sono gli yangmei, le bacche di Myrica, dal gusto agrodolce.
Ora passiamo ad un'altra sorpresa, sia per il palato che per lo spirito, che mi ha offerto la città nel corso di una recente visita,: la mensa gratuita del Padiglione del sole rosso, Hongriting, che ogni mattina all'alba offre della deliziosa zuppa di riso calda ai passanti. Il padiglione si trova accanto ad un banyan secolare, dal tronco enorme e dalla corona immensa, che offre riparo dal sole cocente e dalla pioggia a decine di anziani locali.
Il padiglione è stato inaugurato nel settembre del 2013, eretto dal governo locale al posto del precedente, piuttosto malandato, situato nelle vicinanze, e che serviva zuppa di riso sin dal 1972, anche se la tradizione è secolare nella città. Qui alcune anziane stanno scodellando della zuppa di riso fumante. La responsabile, Sun Lanxiang, di 62 anni, mi ha detto:
"Adesso offriamo zuppa di riso, e fra poco il tè medicinale, con 18 tipi di erbe, fino al quindicesimo giorno dell'ottavo mese lunare, la festa di mezzo autunno. Poi riprendiamo con la zuppa fino alla festa del duanwu, il quinto giorno del quinto mese lunare. Siamo tutti volontari, e siamo sani e felici, nonostante l'età".
I volontari hanno da 60 a 86 anni, ma si sentono tutti giovanissimi. In cucina, il cuoco Zhengè occupato ai fornelli:
"Mi alzo alle cinque, e per preparare il tè ancora prima, e faccio cuocere riso glutinoso, giuggiole, osmanto, sesamo e menta per la zuppa. Sono in pensione, e lavoro qui da dieci anni, anche se sono disabile a una mano, e mi sento sempre meglio!".
Chi sostiene le spese? I privati locali, che sono molto generosi, e donano sia contanti che giuggiole, riso, osmanto.... Mentre stavamo parlando, la signora Xu è arrivata col nipotino per donare 100 yuan:
"Abito nelle vicinanze, e passo occasionalmente di qui. L'anno scorso ho donato 500 yuan, e oggi 100".
La zuppa quotidiana, per cui servono 35 chili di riso, è consumata da circa 400 persone, per lo più anziani soli, spazzini, e gente a basso reddito e di passaggio. Un anziano seduto accanto mi ha detto:
"Vengo qui in autobus tutti i giorni a mangiare la zuppa. Arrivo alle 6,30, leggo il giornale, gioco a scacchi con gli altri anziani, e poi torno a casa".
Un venditore ambulante in motoretta, di cognome Huang, ha detto:
"Vengo dall'Anhui, e sono a Wenzhou da 5-6 anni. Ho scoperto questo posto sei anni fa, e adesso vengo qui tutti i giorni per la zuppa. Mi piace molto l'atmosfera di qui, mi dà un senso di casa".
Il signor Li Liangjiu, di 67 anni, è il responsabile dell'associazione dei volontari della zona. Egli dice che i volontari del padiglione Hongriting sono ammirevoli, perché persistono da anni nel servizio, ed esprimono perfettamente lo spirito della città:
"La gente di Wenzhou eccelle nel business, ma si distingue anche per gli atti di beneficenza, e Hongreting fa da pioniere. La città conta molte organizzazioni benefiche di vario tipo".
Secondo la signora Sun Lanxiang, responsabile di Hongriting, a Wenzhou circa 500 centri offrono tè medicinale d'estate, ma pochi la zuppa di riso. La domenica loro ospitano anche le feste di compleanno di bambini e anziani, in cui preparano le fettuccine, in Cina augurio di lunga vita. Ma non è finito!
"La vigilia della festa di primavera, il capodanno lunare, teniamo una serata di beneficenza per i migranti che rimangono in città, con più di trenta tavoli. I giornali danno la notizia, e loro accorrono, portandosi anche i petardi. Allora in città tutto è chiuso, allora ci occupiamo noi di loro. Bisognerebbe far così in tutto il paese, e Wenzhou dà l'esempio."
Ora passiamo alla terza piacevole sorpresa che mi ha offerto Wenzhou nel corso di una recente visita, Bobo Café, un locale all'inglese che offre ottimo caffè da tutto il mondo, gli squisiti dolci della casa, vino rosso e bianco, e cucina occidentale, il tutto in una piacevole atmosfera culturale.
Le pareti sono tappezzate di libri, che si possono leggere sul posto, all'interno o nel bel giardinetto accanto. Bobo Café è una creatura di Xu Meng'ai, una signora elegante e raffinata sui quarant'anni, ex annunciatrice della radio locale. Ma diamole subito la parola:
"E' una scelta di vita, di libertà e apertura, che mi permette di colloquiare con la gente. Per dieci anni ho gestito una casa da tè, poi ho scoperto questo edificio d'epoca, che mi è sembrato adatto ad una caffetteria. Il mercoledi sera abbiamo un English Circle, in cui la gente viene per farsi degli amici e praticare l'inglese. I clienti sono studenti, insegnanti, medici, giornalisti, attirati dalle nostre conferenze letterarie e recite poetiche".
Wenzhou è famosa per il business, però conta anche molti intellettuali, che amano incontrarsi per discutere, e Bobo Café è il posto giusto. Aperto da due anni, è ormai conosciuto, ma la tenutaria dice che si stenta a guadagnare. Wenzhou non è un centro di attrazione, le abitudini stentano a cambiare, e pochi per ora amano il caffè, ma come il vino rosso comincia a farsi conoscere, così sarà anche per il caffè.
Nel frattempo, un gatto bianco fa le moine sul divano, e tutti lo accarezzano... E' mercoledi sera, e all'English Circle accanto uno straniero di una cinquantina d'anni parla con gli amici cinesi. Seduti in poltrona, davanti a un tavolo colmo di bicchieri di vino rosso e di piatti di frutta, hanno tutti un'aria felice e rilassata.
"Vengo qui perché mi piace, e posso praticare l'inglese e farmi degli amici. Ci diamo appuntamento con wechat. Lavoro in una compagnia di Wenzhou e mi chiamo Yi Li."
"Lavoro in una compagnia che vende vino rosso, e amo questo ambiente perché posso imparare l'inglese e fra l'altro qui molti amano il vino! Mi chiamo Liu Ting e ho 24 anni."
Quindi, se avete l'occasione di passare per Wenzhou, non dimenticate di fare una capatina a Bobo Café, ne rimarrete entusiasti!
L'ultima delle piacevoli sorprese di Wenzhou, ma solo nel nostro programma, perché nella realtà la città ne offre ancora molte altre, è il coro della città, di cui avete appena ascoltato una delle interpretazioni più famose, il "Canto degli uccelli".
Il coro si riunisce per le prove il giovedi sera al teatro locale ed è diretto dal maestro Zhou Yuefei:
"Ho fondato il coro nel marzo del 2004, e adesso stiamo preparando il concerto per il decimo anniversario. Il nostro è un repertorio cinese, straniero e locale, e partecipiamo a molti concorsi nazionali e internazionali. I membri, tutti volontari, ora sono 150, abbiamo una corale maschile e femminile e una di anziani, e quella femminile è molto famosa. Siamo appena tornati da un concerto a Taiwan, e nel 2012 siamo stati in Spagna per un concorso internazionale. Spero tanto di andare anche in Italia, la meta ideale di tutti i musicisti!"
Il maestro Zhou Yuefei, attivissimo, si distingue per una serie di iniziative: nel 2012 a Wenzhou ha fondato una base corale nazionale. L'anno scorso a ottobre la città di Wenzhou ha ospitato il 12° Concorso corale nazionale, a cui hanno partecipato una sessantina di gruppi da tutta la Cina, in cui il coro locale si è aggiudicato la medaglia d'oro.
Il maestro Zhou Yuefei, ricorda che i primi dieci anni del coro sono stati molto duri: la base musicale a Wenzhou è bassa, non ci sono scuole musicali qualificate, e i membri sono tutti dilettanti. Nella città però adesso esistono ben 12 corali giovanili nelle scuole, e di anziani, un ottimo risultato per una città periferica come Wenzhou.
Il maestro Zhou ha studiato direzione corale a Shanghai nel 2003 e di seguito ha fondato il coro. All'inizio le condizioni erano molto difficili, per la sede ha trovato un locale in una scuola, dove hanno fatto le prove per tre anni.
Per il decimo anniversario di fondazione, stanno preparando la Grande Corale del Fiume Giallo, Huanghe Dahechang, che sarà interpretata per la prima volta a Wenzhou. Ma ora diamo la parola alla signora Wu, una soprano del coro:
"Sono una maestra di canto delle elementari, e canto qui dal 2004, quanto è stata fondata la corale. Mi trovo bene, siamo come fratelli e sorelle, io dirigo anche il coro della mia scuola, quindi questa esperienza mi è molto utile".