Una visita a Yangcheng: La locanda delle sei felicità, antiche residenze e… tante altre sorprese
  2013-01-21 18:33:31  cri

 Q: Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a Easycafè, condotto da QianCan…

G: e da Gabriella Bonino, ciao a tutti! Nello scorso programma, Chengjie ed io vi abbiamo illlustrato la Fiera internazionale dell'industria della creazione culturale di Beijing, che si è tenuta nel dicembre scorso, presentandovi anche alcuni progetti legati alla cultura tradizionale.

Q: Sì, fra cui spicca la serie di cartoni animati "Viaggio virtuale nelle antiche città", volta a presentare le tradizioni popolari degli antichi villaggi e cittadine della Cina.

G: I cartoni sono realizzati in collaborazione con gli istituti professionali cinesi e la compagnia di animazione "Shanshuidisheng", dipendente dal Gruppo di comunicazione culturale del Ministero della Cultura, e saranno trasmessi dalla CCTV, la TV centrale cinese, il che darà loro una grande visibilità.

Q: Sembra un progetto interessante: una visita virtuale negli antichi villaggi, con le loro strade, botteghe, artigiani, mercati e ristoranti...

G: Sì, una presentazione completa della realtà locale! Il primo villaggio che ha aderito al "Viaggio virtuale nelle antiche città" è stato Fengcheng, la città della fenice, che è il centro storico del capoluogo del distretto di Yangcheng, una cittadina a una settantina di km dalla città di Jincheng, nel sud della provincia dello Shanxi.

Q: Quindi Fencheng ha battuto tutti, arrivando per prima!

G: E' vero! Ed io ho avuto la fortuna di visitarla questa città della fenice, per capodanno, quindi nel programma odierno vi illustrerò quanto ho visto e sentito sul posto.

Q: Cari amici, cominceremo subito dopo l'intervallo musicale...

G: A fra poco!

G: Cari amici, ho raggiunto Fengcheng in treno da Beijing: sono 9 ore di treno diretto che parte dalla stazione ovest alle 7,15 del mattino, e arriva a Jincheng verso le 17. Da lì si prende l'autostrada per Yangcheng, e si arriva in un'oretta. La zona è montuosa ed arida, ricca di miniere di carbone, ed in passato è stata un importante punto di transito di merci dal nord al sud, in direzione del Fiume Giallo e della provincia confinante dello Henan.

Q: Quindi a Fengcheng dovevano trovarsi molte locande per ospitare la sera le carovane di muli che trasportavano le merci, vero?

G: Certo, in passato Fengcheng viveva proprio di questo, di commercio e di servizi, il che è anche l'attività prevalente adesso. Ora Yangcheng, il capoluogo distrettuale di cui Fengcheng è il centro storico, conta ben 5 alberghi a 5 stelle e molti centri di ricreazione. La cittadina è attraversata da un fiume a lungo a secco, che è stato risanato da poco, l'acqua è stata reintrodotta e le rive ora ospitano dei giardini in cui si può passeggiare. Poco lontano si ergono già dei palazzi residenziali di 30 piani, che svettano fra gli edifici preesistenti a 3-4 piani e alle casette a un piano. Parecchi monti all'intorno sono anche stati rimboschiti, così da migliorare l'ambiente generale.

Q: Mi fa piacere: l'Altopiano del Loess è famoso per i suoi monti aridi, quindi il rimboschimento è senz'altro positivo!

G: Certo, Yangcheng ambisce a svilupparsi anche dal lato turistico, quindi l'ambiente naturale diventa fondamentale. Già in molte aree dell'altopiano il rimboschimento è portato avanti dai governi, dagli enti e dalle imprese locali, e anche dai singoli cittadini. Quindi puoi avere la sorpresa di vedere due monti vicini, uno arido e l'altro verdeggiante, il che forma un ben contrasto.

Q: Immagino!

G: Ma adesso iniziamo la nostra visita a Fengcheng. Visto che è un'antica città, Fengcheng, il centro storico di Yangcheng, era circondata da una cinta di mura, di cui adesso rimangono alcuni tratti. Accompagnati dall'assessore alla comunicazione del distretto, Yan Jianfeng, abbiamo iniziato la visita dal Tempio di Confucio: "Queste sono le mura della città, ne sono rimasti solo dei tratti, alcuni sono crollati, e altri sono stati restaurati. Il Tempio di Confucio guarda verso le mura sud. Vicino alla 'Locanda delle sei felicità' ne rimane un altro tratto. Le mura sono state costruite in epoca Song e ricostruite in epoca Ming, ma la città è ancora più antica, visto che si dice che gli antichi imperatori Yao e Shun fossero attivi qui già 7 mila anni fa".

G: Cari amici, il Tempio di Confucio di Yangcheng si trova su un'altura nei pressi della cerchia di mura. All'interno ospita una serie di antiche sculture in pietra di leoni, dalla criniera inanellata e dall'aspetto niente affatto spaventoso, anzi simpaticissimo. I tetti degli edifici sono decorati con sculture in ceramica colorata prodotte sul posto. L'assessore Yan ha spiegato: "La ceramica un tempo serviva a decorare edifici pubblici, come templi e palazzi, invece adesso è utilizzata per le piastrelle e i pavimenti per le case. Abbiamo decine di linee di produzione, il che ne fa la seconda maggiore industria di Yangcheng".

G: Cari amici, un ottimo esempio di decorazione in ceramica di produzione locale è costituito dalle due bellissime pagode del tempio di Haihuisi, posto nelle vicinanze di Guoyucun, un antico villaggio nei pressi di Yangcheng. Le due pagode, l'una vicina all'altra, sono di altezza diversa, perché? Secondo la leggenda, due monaci fecero a gara nella costruzione in una notte, prima dell'alba, delle due pagode, ma uno era lento, per cui gettò il suo berretto sulla cima della pagoda più alta, bloccandola, per cui le due pagode hanno due punte diverse, una di rame e una di ceramica. Quella di rame dovrebbe essere il berretto lanciato dal monaco lento…

Q: Beh, una leggenda originale…

G: In ogni caso, il tempio ospitò nel tempo delle scuole: dopo il 1949 la scuola media locale, ma già prima qui verremo formati dei grandi studiosi, come Wang Guoguang, letterato, uomo politico, esperto di finanza e ministro dell'imperatore Wanli, di epoca Ming, che studiò qui.

Q: Certo, la zona di Yangcheng ha dato nel tempo molti "jinshi" alla corte imperiale di Beijing, ossia vincitori dell'esame nazionale, che hanno ricoperto delle cariche importanti.

G: Sì, basta ricordare Chen Tingjin, il redattore capo del "Dizionario di Kangxi", che visse nel vicino villaggio di Guoyucun, e di cui è ancora visitabile l'ampia dimora, detta Huangcheng, città imperiale, per le sue dimensioni. Il progetto di restauro della dimora, che ha implicato lo spostamento dei contadini che vi abitavano da tempo, è stato un caso che ha fatto sensazione in tutta la Cina. Ora il posto attira decine di migliaia di visitatori al giorno, nell'alta stagione, e l'anno scorso è stato il più visitato della provincia dello Shanxi, battendo addirittura Pingyao, una cittadina circondata da mura che fa parte del patrimonio culturale mondiale.

Q: Quindi le realtà minori, come queste di campagna, sono rivelatrici di storie straordinarie, vero Gabri?

G. Certo, questo è vero per tutto il mondo, non solo per la Cina…

Q: Adesso un po' di musica… ci risentiamo subito dopo!

Q: Radio Globale, Easycafè, ciao a tutti da Qian Can…

G: …e da Gabriella. Cari amici, ora continueremo il nostro viaggio a Fengcheng, il centro storico di Yangcheng, il capoluogo del distretto omonimo situato nel sud della provincia dello Shanxi, dove sono stata a capodanno.

Q: Sì, Gabri è stata laggiù perché Yangcheng è la prima cittadina cinese che ha aderito al progetto "Viaggio virtuale nelle antiche città", che prevede una serie di cartoni animati di presentazione delle tradizioni locali.

G: Yangcheng non è ancora conosciuta a livello nazionale in Cina, anche se vanta parecchi siti che vale la pena di visitare. Ora riprendiamo la nostra visita alla città vecchia, Fengcheng, che comprende delle vecchie strade lastricate di pietra fiancheggiate da antichi edifici. Una via accanto alle mura ha accanto un canale attraversato da un ponte. Ma ora diamo la parola a Wang Baolu, responsabile della zona di Dongguan: "Qui l'edificio più famoso è 'Liufu kezhang', la Locanda delle sei felicità, dove negli anni trenta-quaranta del secolo scorso visse Gladys Aylward, una missionaria inglese che durante la guerra di resistenza all'aggressione giapponese portò in salvo a piedi a Xi'an cento orfani cinesi. Negli anni cinquanta è stato girato un film sul tema, con Ingrid Bergman come protagonista, che al tempo fece molto scalpore in tutto il mondo, per cui molti visitatori stranieri vengono qui in visita".

G: Cari amici, siamo arrivati al clou di Fengcheng, la Locanda delle sei felicità, che si trova nella stradina dopo il ponte sul canale. Ma ora ridiamo la parola al responsabile Wang: "Questa è la Locanda delle sei felicità! Era un grande complesso di edifici, di cui sono rimasti due cortili. In questo abitò Gladys. Vogliamo ripristinare l'aspetto originale, demolendo gli edifici posticci costruiti dopo".

G: Cari amici, il cortile della locanda è rettangolare, ed ora è occupato da alcune famiglie. Gli edifici ai lati hanno due piani, con balconi di legno dell'epoca, piuttosto cadenti. Da uno di questi, in un angolo, precipitò l'anziana Jeannie Lawson, che aveva invitato Gladys in Cina, e che poi morì per le ferite riportate.

Q: Davvero?

G: Sì. In questo cortile vennero anche ospitate le carovane di muli che passavano da Yangcheng, e in seguito gli orfanelli cinesi. Nel 1958 la vicenda di Gladys Aylward è stata raccontata nel film "The Inn of the six happiness", tratto dal libro di Alan Burgess "The small woman", pubblicato nel 1957.

Q: Voglio subito leggere questo libro!

G: Fai bene! Io l'ho appena finito, e l'ho trovato molto interessante. Figurati che Gladys, tornata nel 1949 in Inghilterra per motivi di salute, riteneva di non aver fatto niente di speciale nei suoi vent'anni in Cina, ma, una volta raccontata la sua storia, ne uscì una vicenda eroica, che portò sia al libro che al film.

Q: Immagino, al tempo la Cina era travagliata dalla guerra di resistenza al Giappone, ed i soldati giapponesi si trovavano anche a Yangcheng, dove visse Gladys.

G: Certo! La cosa interessante è che vista l'epoca, nel 1958 il film "The inn of the six happines" non fu girato sul posto, a Yangcheng, e neppure a Taiwan, a cui i produttori di Hollywood si erano rivolti. Infatti Jiang Jieshi richiese l'inserimento nel film di contenuti anticomunisti, cosa che Hollywood non accettò, per cui alla fine venne scelta una zona dell'Inghilterra. L'attore Kurt Jurgens interpretò Lin Nan, 林楠 il giovane colonnello cinese che si innamorò di Gladys, interpretata da Ingrid Bergman.

Q: Davvero Gladys ebbe una storia d'amore a Yangcheng?

G: Sì, la storia è vera, ma lei alla fine rifiutò di sposarsi, e continuò ad occuparsi di orfanelli cinesi, Nel film invece Gladys sposa il colonnello, che ha anche un aspetto occidentale, e lascia gli orfani, cosa che al tempo rese molto scontenta Gladys.

Q: Beh, purtroppo spesso il cinema falsa le storie, per renderle più romantiche e attraenti per il grande pubblico! 

G: Verissimo! Nel film Gladys viene anche molto aiutata nel portare in salvo a Xi'an in 40 giorni i suoi 100 orfanelli, cosa che non è vera, perché nella realtà fece tutto da sé. Gladys arrivò in Cina nel 1930, a 28 anni, dopo un avventuroso viaggio da sola in Transiberiana che si era pagata con il suo lavoro di domestica in patria. Arrivata a Yangcheng, nello Shanxi, lavorò alla "Locanda delle sei felicità" con Jeanne Lawson. Nel frattempo, visto che aveva imparato il dialetto locale, venne incaricata dal governatore cinese di ispezionare la situazione dei piedi delle donne rurali, che non dovevano più essere fasciati secondo la nuova legge statale. Questo le permise di visitare con una scorta armata le campagne vicine e di capire a fondo la realtà locale.

Q: Davvero? Che storia avvincente!

G: E non è finito! Gladys sedò anche una rivolta in carcere dove le guardie non avevano avuto il coraggio di intervenire. Tutto questo le creò la fama di donna forte ed affidabile, e quindi molti amici ed estimatori fra la popolazione. Nel 1936 Gladys chiese e ottenne la cittadinanza cinese, e nel 1940 portò in salvo a piedi cento orfanelli cinesi a Xi'an, sede del governo del Guomindang, di cui poi si fece carico la Fondazione per l'infanzia di Song Meiling. Nel 1949 tornò in Inghilterra per curarsi, visto che le fatiche l'avevano molto debilitata, e nel 1957 raggiunse Taiwan, dove continuò ad occuparsi di orfanelli, e dove morì nel 1970.

Q: Che storia straordinaria!

G: Sì, Gladys era piccola di statura, ma decisa e coraggiosa. Visto che il biglietto della Transiberiana costava meno di quello della nave, scelse il percorso terrestre, anche se l'Asia nord-orientale era travagliata dalla guerra… già questo è un buon inizio…

Q: Quindi invitiamo i nostri amici in ascolto a leggere il libro e a vedere il film sulla nostra eroina di oggi…Gladys Aylward.

G: Certo, da cui apprenderanno anche delle cose su Yangcheng, il posto dove visse Gladys e di cui vi stiamo parlando in questo programma.

Q: Certo! Cari amici, ci risentiamo dopo l'intervallo musicale, a fra poco!

G: Radio Globale, Easycafè, cari amici, oggi vi porteremo in visita a Yangcheng, una cittadina del sud della provincia dello Shanxi, la prima che ha aderito al progetto "Viaggio virtuale nelle antiche città"…

Q: Si, che prevede una serie di cartoni animati di presentazione delle tradizioni dei villaggi e delle cittadine cinesi. E' uno dei progetti emersi alla Fiera internazionale dell'industria della creazione culturale che si è tenuta in dicembre a Beijing e di cui vi Chengjie e Gabriella vi hanno parlato nel programma precedente.

G: Esatto. Per capodanno ho deciso di scoprire questo posto dello Shanxi, che si è rivelato molto interessante sia dal lato dell'architettura che delle vicende umane. Poco fa vi abbiamo presentato la storia di Gladys Aylward a Yangcheng, da cui negli anni cinquanta del secolo scorso sono stati tratti un libro e un film.

Q: Però Gabri, a parte la Locanda delle sei felicità, cos'hai ancora scoperto?

G. Beh, tante cose! Lasciato il sito della locanda, un complesso di edifici in mattoni, molto solido, che il comune intende restaurare a scopi turistici, abbiamo imboccato delle stradine lastricate di pietra, raggiungendo un grande complesso, la cosiddetta "residenza dei generali". Il responsabile della zona di Dongguan, Wang Baolu, ci ha spiegato: "Qui vissero per tre anni le mogli dei generali Chen Geng e Zhou Xihan, e nacquero i loro figli. In realtà ci sono due residenze, una vecchia e una nuova."

G: Queste residenze storiche hanno dei grandi portali istoriati e ai lati degli imponenti leoni di pietra, e dopo il 1946 ospitarono una scuola militare e le famiglie di alcuni generali. Più avanti si trova la strada principale, un tempo affiancata da botteghe e da vecchi edifici, che il comune intende restaurare, fra cui spicca la residenza di Tian Congdian, ministro di epoca Qing. Il responsabile Wang Baolu ha spiegato: "La residenza di Tian Congdian è simile al carattere 'tian', campo, del suo cognome, quindi è divisa in quattro cortili quadrati".

G: Cari amici, ora questi cortili sono occupati da edifici aggiunti in seguito, mucchi di mattoni e oggetti vari, in un gran disordine, però si notano ancora i portali scolpiti e le strutture originali. In una posizione elevata del villaggio, si erge in tempio di Guandi, il più grande di Yangcheng.

Q: Certo, visto che Guandi è originario dello Shanxi, nella provincia i suoi templi sono molti…Nella tradizione cinese, Guandi è il dio della guerra, ma anche un simbolo di onestà e di rettitudine.

G: E' vero! Il tempio di Guandi di Yangcheng, posto sul pendio di un monte, comprende un bellissimo padiglione esagonale, da poco restaurato, che adesso si trova nel complesso di una scuola media. Al livello inferiore si trova il tempio vero e proprio, con un ampio cortile affiancato da edifici di epoca Ming, con pilastri scolpiti a rilievo di fiori di loto, di grande bellezza. Negli angoli si trovano ben 3 pozzi. Anche questo cortile è stato occupato da un asilo, che le autorità locali intendono far traslocare per ripristinare l'aspetto originale del tempio. Una cosa interessante è che il tempio è stato trasformato in scuola già al tempo della Repubblica di Cina. Su due lati del cortile infatti si trovano degli edifici del tempo.

Q: Cari amici, con questa illustrazione del tempio di Guandi, termina la prima parte del nostro programma odierno.

G: Nella seconda, continueremo il nostro viaggio a Yangcheng, quindi non mancate all'appuntamento!

Q: A fra poco!

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