L'argomento di oggi è patrimonio industriale, precisamente il "connubio di patrimonio industriale e cultura". Quanto al patrimonio industriale, non può non ricordare il "798", la più famosa zona d'arte di Beijing, ed anche la prima che è nata in uno stabilimento industriale dismesso di 15 anni fa.
É una delle mete preferite degli amanti della cultura e dell'arte. Si possono visitare un'infinità di gallerie e di mostre fotografiche, partecipare a seminari, fare un giro nelle librerie e nelle botteghe artigianali. Insomma è un centro artistico alla moda. Però forse il nostro pubblico italiano non sa che la zona in origine era una fabbrica.Infatti era la fabbrica di apparecchiature radio n.798, per questo è conosciuta come "798".
E' un caso tipico di vecchia area industriale trasformata in zona artistica. Da lontano si vedono la locomotiva, i vecchi edifici della fabbrica, le sculture a cielo aperto e le gallerie d'arte. Forse è proprio questo l'impatto del connubio fra industria e arte. Però la nascita di "798" è stata del tutto casuale, e all'inizio non ha avuto nulla a che fare con la pianificazione urbanistica. Liu Boying, professore dell'Università Qinghua di Beijing, ci spiegherà come sono andate le cose:
"La nascita di '798' non si deve alla guida del governo, ma all'iniziativa degli artisti. Al tempo, per via del trasferimento dell'Accademia centrale di Belle arti dal centro storico al quartiere di Wangjing, alcuni artisti, alla ricerca di spazi per le loro sculture, si sono rivolti alla fabbrica e hanno preso in affitto le officine abbandonate. Da allora, pittori, scultori e designer hanno cominciato a confluire nella zona."
La fabbrica n.798 venne costruita con l'assistenza della Repubblica Democratica Tedesca, quindi presenta dei un forti tocchi Bauhaus, per cui è stata inserita nel primo gruppo dei migliori edifici moderni della capitale. In questo senso, non solo è un patrimonio industriale, ma ha anche un alto valore artistico e storico.
A partire dal 2005, il governo cinese ha deciso di valorizzare il settore della creazione culturale. "798", dove erano già presenti molti studi e gallerie, è così diventata un'area ad alta concentrazione di creazione culturale sotto il sostegno governativo.
Questa è la storia di "798", drammatica e tipica. All'inizio, la decisione della fabbrica di affittare le officine ai pittori è stata, diciamo, un mezzo per sopravvivere, tanto più che con la fine dell'industria tradizionale degli apparecchi radio, la fabbrica era destinata ad uscire dalla scena storica e a diventare un reperto industriale.
Per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio industriale, casi come "798", il landmark artistico della capitale cinese, non mancano nella città. Per esempio, la fabbrica di fili e cavi elettrici e quella di prodotti biologici sembrano aver nulla a che fare con l'arte. Però Shangba, il parco della creazione culturale, e il piccolo teatro Chaoyang 1919 sono nati proprio sulla base di queste due fabbriche.
Non è difficile vedere un punto in comune tra questi due centri culturali: nascono entrambi dalla riqualificazione del patrimonio industriale. A questo punto ricordiamo che il patrimonio industriale indica i siti delle acciaierie e delle fabbriche alimentate a carbone e a petrolio a partire dalla rivoluzione industriale del 18° secolo. Tra i paesi che possiedono il maggior numero di patrimoni industriali figurano Belgio, Inghilterra, Svezia, Francia e Germania.
Il patrimonio industriale è una concezione inventata dagli inglesi, il cui paese è stata la culla della rivoluzione industriale. Prima si parlava di archeologia industriale, termine con cui si intendono la scoperta e la nostalgia dei siti industriali scomparsi. Poi ci si è accorti della necessità di tutela e riqualificazione dei siti rimasti.
In Cina, siti del genere sono fabbriche risalenti al secolo scorso. Diversamente dai siti storici e culturali, fino alla fine del secolo scorso i cinesi non conoscevano il valore del patrimonio industriale. E' facile da capire, basta ricordare che la Cina è stata un paese basato sull'industria pesante fino alla fine degli anni ottanta. La svolta è arrivata negli anni novanta: infatti, di pari passo con l'upgrading settoriale portato avanti sul territorio nazionale, molte fabbriche rischiavano la chiusura. Per saperne di più, diamo la parola a Xie Luncan, professore dell'Istituto di ricerche sull'industria culturale dell'Università di Scienze della Comunicazione della Cina:
"Con lo sviluppo tecnico-scientifico, le fabbriche che producono in maniera semi-meccanizzata vanno ristrutturate. Il motivo è duplice: i macchinari sono arretrati, e gli edifici non corrispondono ai requisiti tecnici. Molte tra queste fabbriche si trovano al centro delle città, quindi è uno spreco demolirle. Di conseguenza, in alcune metropoli come Beijing, Shanghai, Guangzhou, e nelle vecchie città industriali, si sta studiando come ristrutturare queste fabbriche senza distruggerle."
Facciamo l'esempio di Beijing, dove il settore della produzione è stato al primo posto per decenni. Però, con la trasformazione delle funzioni della città, le strutture industriali hanno cominciato a spostarsi in periferia. Di conseguenza molte fabbriche sono state demolite o trasferite, lasciando spazio a nuovi edifici con altre funzioni. In questo processo, pian piano è iniziata la riflessione. Come utilizzare le vecchie fabbriche senza demolirle è diventata una questione sempre più seguita. Yu Bo, direttore del Parco dell'innovazione culturale Shangba:
"Stiamo riflettendo su una questione: nel corso della rapida crescita economica di Beijing, abbiamo demolito i vecchi cortili quadrangolari e la cinta di mura della città, nel frattempo continuiamo a costruire nuovi edifici e ad accelerare il processo di urbanizzazione. Però ci chiediamo:'Cosa possiamo lasciare ai nostri posteri?' Questi simboli rappresentano la storia."
Diversamente dalla tutela dei siti storici, la conservazione del patrimonio industriale è anche in grado di promuovere l'industria creativa. Un buon metodo è trasformare gli edifici delle fabbriche, il che non solo riduce i costi, ma preserva anche il ricordo del passato. Come è avvenuto per la famosa zona d'arte "798", di seguito sono nati diversi altri parchi artistici, alcuni molto originali come il Parco della creazione culturale Shangba.
Shangba si trova in via Dawanglu, al centro del distretto centrale del business, il famoso CBD, nella parte est di Beijing. Tuttavia l'area è tranquilla, il che fa ricordare il detto cinese che "il miglior eremita si trova in mezzo al mercato".Infatti la zona è stata ricavata dalla Fabbrica di cavi e fili elettrici di Beijing. Gli edifici risalgono agli anni sessanta del secolo scorso. La maggior parte della struttura è stata conservata e trasformata. Yu Bo, direttore del parco della creazione culturale Shangba:
"Entrati nel parco, la prima impressione è che si tratti ancora di una fabbrica. Nel corso della riqualificazione, abbiamo fatto tutto il possible per non danneggiare l'aspetto esterno dell'edificio, come le finestre, che restano quelle di prima, e l'edera che lo ricopre da 40 anni, che sono rimasti tali e quali. Ma una volta entrati si percepisce una nuova vitalità, perché abbiamo approfittato pienamente dell'ampiezza e altezza della struttura, inserendo un design originale."
Insomma è un'area particolare nella città, dove fra l'altro sono state girate le scene di parecchi film e serial TV. Molte aziende culturali e di comunicazione l'hanno anche scelta come sede dei loro uffici. Il regista Chen Kexin e lo sceneggiatore Zhang Yadong hanno i loro loft proprio qui, dove lavorano in pianta stabile. Anche le più famose brand vi tengono delle attività di presentazione. Yu Bo, direttore del Parco della creazione culturale Shangba.
"E' speciale. Molti nostri clienti hanno anche considerato altri locali, ma alla fine hanno scelto Shangba. Da un lato, perché è uno spazio ampio e rilassante, che favorisce la creazione e le nuove idee. Qui non c'è bisogno di aspettare l'accensore, e i vicini fanno lo stesso mestiere, per cui si può parlare, il che è del tutto diverso dal lavorare in un grattacielo. Dall'altro, sono la storia e le memorie dell'edificio che piacciono ai nostri clienti, insieme al quadro naturale che libera la fantasia."
Una cosa interessante è che il locale è stato ristrutturato dal bagno pubblico della fabbrica che prima si trovava sul posto. La struttura è rimasta, ma il bagno è stato ristrutturato, trasformandosi in uno spazio dedicato all'arte. Lu He, manager del centro artistico Shangba, ha detto:
"Abbiamo trasformato il bagno pubblico in un centro artistico, il che, secondo noi, è un processo interessante. Qui viene spesso il personale delle vicine ambasciate per vedere le esposizioni, arrivano in giacca e cravatta, ma una volta dentro si mettono comodi… perché il locale è rilassante, sembra di essere a casa."
Nella riqualificazione della fabbrica, i requisiti sono stati rigorosi: nessun cambiamento dell'aspetto esterno, delle finestre e della struttura principale, solo la ristrutturazione interna. Wang Xu, partner di uno studio di architettura con sede a Shangba, ha detto:
"Ricordo che a tutti i clienti è stato chiesto di non cambiare l'aspetto esterno, nello stile degli anni settanta. Quindi, quando entro nel parco, mi sembra di tornare indietro nel tempo."
Rispetto ai soliti palazzi uffici, anche Shangba si trova nel distretto centrale del business, il famoso CBD di Beijing, ma sembra un'oasi culturale, con ampie strade e vecchi edifici bassi e ricoperti d'edera. All'interno dell'ex fabbrica, intanto, nascono i design più moderni. Ha detto l'architetto Wang Xu:
"I progettisti siano i creatori dei trend. Proprio per questo il nostro ambiente di lavoro non può essere rumoroso. Quindi trovo che questo sia il posto perfetto per noi: sembra di trovarsi in una bolla del tempo… E' fantastico occuparsi di ricerca urbanistica e di architettura all'avanguardia mondiale in una vecchia fabbrica nel cuore di Beijing. Mi piace questo contrasto."
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