Q: Radio Globale, cari amici ben ritrovati a Easycafè, sono QianCan.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella.
Gabri: Cari amici, il nostro programma di oggi inizia con il carillon dell'orologio sul Bund di Shanghai, che suona "L'oriente è rosso". Sono le dieci di sera e il lungofiume è affollatissimo di gente che passeggia e ammira lo straordinario panorama dei vecchi edifici coloniali, da un lato, e oltre il fiume Huangpu, dei grattacieli svettanti di Pudong, il centro finanziario della città.
G: Cari amici, sul fiume Huangpu la sera passano dei velieri illuminati, la pubblicità, purtroppo, di alcune famose banche. Ma la vista è bellissima lo stesso.
Q: Immagino…
G: Sulla sponda opposta, splendono le luci dell'Oriental Pearl Tower, la torre della TV, il primo edificio simbolo comparso a Pudong.
Q: Da tutto questo capisco che sei stata a Shanghai, vero Gabriella?
G: Si, finalmente, dopo quasi dieci anni!
Q: Davvero?
G: Sì, l'ultima volta è stato nel dicembre del 2002, per visitare la mostra di capolavori originali dell'antica pittura cinese. Ricordo che i visitatori facevano anche otto ore di coda per entrare al museo, in Piazza del Popolo, gente che veniva da tutte le parti della Cina per ammirare delle pitture normalmente conservate sotto chiave nei musei di tutto il paese. Ho fatto delle belle interviste ai responsabili del museo e al pubblico in coda, che ricorderò sempre.
Q: Certo, sono momenti unici, meravigliosi. A parte questo, come trovi gli shangaiesi?
G: Hanno tutti un'aria da intellettuali, anche i taxisti, sono educati, e fisicamente hanno un aspetto per così dire più fine rispetto ai cinesi del nord.
Q: Puoi dirlo, anch'io sono del sud! Ma dimmi Gabriella, cos'hai trovato di nuovo questa volta a Shanghai?
G: Beh, tante cose, innanzitutto molti grattacieli in più a Pudong, e molte case tradizionali in meno nel centro storico di Puxi.
Q: Capisco, questa è la tendenza generale in tutta la Cina!
G: Purtroppo! Però mai avrei immaginato che salire in cima a un grattacielo fosse così emozionante! Sono salita sulla Jinmao Tower, alta 420 metri, e sul Shanghai World Financial Center, 492 metri, due torri vicine fra loro. Ho tralasciato l'Oriental Pearl Tower per mancanza di tempo, ma ho potuto ammirarla di sera dal basso, da una rotonda costruita apposta da poco.
Q: Com'è la vista dalla cima delle torri?
G: Spettacolare! La selva di grattacieli vicini, il fiume Huangpu, la zona di Puxi, con gli edifici coloniali, la zona delle case tradizionali (sikumen), assediata da edifici moderni, e la zona dell'Expo 2010, oltre la curva del fiume.
Q: Ma parlami ancora della salita sulle torri, dev' essere rapidissima, vero?
G: Eccome: 8 metri al secondo! Quindi per arrivare in cima alla Jinmao Tower, all'88mo piano, bastano 45 secondi! I visitatori, naturalmente, sono eccitatissimi, cinesi e stranieri, giovani e anziani: Ho notato un gruppo di anziani cinesi in maglietta verde con la scritta "Terza età verde", probabilmente amanti del tema ecologico!
Q: Certo, gli anziani cinesi sono attivissimi in ogni campo: ballo, canto, volontariato, viaggi...ce n'è per tutti.
G: Hai ragione, complimenti! Sai che la torre del Shanghai World Financial Center ha un ascensore che emette luci e musica da fantascenza, per cui sembra di essere in un'astronave? Inoltre lo sky walk, al 100mo piano, a 474 metri di altezza, è il più alto del mondo!
Q: Davvero? Bellissimo! In quest'atmosfera da fantascenza, per il nostro break musicale ascoltiamo insieme un motivo che ha fatto epoca, "The dark side of the moon", dei Pink Floyd.
G. A fra poco!
Q: Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a Easycafè, sono QianCan.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella. Oggi vi porteremo con noi in visita a Shanghai. Saliti sulla Jinmao Tower, all'88 piano, in 45 secondi, a 420 metri di altezza, si può ammirare un panorama spettacolare: le curve del fiume Huangpu, il Bund, i palazzi coloniali, la selva di grattacieli di Pudong, l'area dell'Expo in lontananza, ecc. All'88mo piano si trovano anche dei cimeli sportivi: in due bacheche di vetro, fanno bella mostra la maglietta e le scarpe di Yao Ming, il cestista di Shanghai che ha giocato nella squadra americana degli Huston Rockets, naturalmente di eccezionali dimensioni!
Qian: Immagino, Yao Ming è alto 2 metri e 26 cm!
G: Un gigante! Accanto alle reliquie di Yao Ming si trova la bicicletta con cui il campione spagnolo di cicloross Xavi Casas ha risalito in 41'36" gli 88 piani della torre il 31 dicembre del 2007. Prima della sua impresa, il primato spettava a Zhang Jincheng, un giovane cinese di Wenzhou che ha salito la torre da solo il 31 dicembre 2006. Jincheng è un vero personaggio, per saperne di più gli diamo subito la parola: "Come ciclista, ho praticato tre specialità: la bici con mini-ruote, la mountain-bike (entrambe discipline olimpiche), e il ciclismo estremo, per passione. Salendo in bicicletta la Jinmao Tower il 31 dicembre 2006, ho battuto un record mondiale, quello di salita dei 1.374 gradini della Torre Eiffel. Ecco com'è andata. All'inizio del 2006 ho lasciato lo sport agonistico. Di seguito, un giorno, ho riaperto il mio diario sportivo di tanti anni, ormai ingiallito, e dentro ho trovato una cartolina della Jinmao Tower, con sotto la scritta: spero di salirla in bicicletta…Allora ho raccolto dei materiali sull'edificio e sono andato tre volte a Shanghai per parlare del progetto con i responsabili. La prima volta non ho osato farlo, perché, arrivato alla sponda del canale, mi sono spaventato per l'altezza della torre. La seconda ho preso il battello e ho attraversato il canale, ma, vista la cima in mezzo alle nuvole, ho di nuovo rinunciato. La terza mi sono fatto coraggio, e con il diario ingiallito in mano, mi sono presentato e ho parlato del progetto. Il permesso statale è arrivato, ed ho cominciato ad allenarmi nello Yunnan. Il record precedente era di 59 piani, io sono arrivato a 88".
G: Cari amici, la Jinmao Tower ha 88 piani e 1.958 gradini, quindi possiamo immaginare la difficoltà dell'impresa! Le Poste cinesi hanno emesso un set di francobolli speciali per l'impresa di Zheng Jincheng. "Questo è il set di francobolli che le Poste cinesi hanno emesso per me. Come premio, la bicicletta che ho usato per la salita è stata esposta in cima alla torre, accanto alla maglia di Yao Ming, il famoso cestista di Shanghai. La salita è stata difficilissima perché nella tromba delle scale manca l'aria e i piani erano zeppi di giornalisti, quindi mancava ancora di più l'ossigeno. In salite di questo tipo, il ciclista non può toccare la ringhiera delle scale o le pareti dell'edificio con la bici o con una parte del corpo, pena la squalifica. Arrivato al 55mo piano, ho cominciato a star male e a vomitare, ma ho insistito e sono arrivato in cima, all'88mo! Laggiù, per lo sfinimento, sono svenuto, ma mi hanno rianimato e mi sono ripreso subito.
Gabri: Ecco come Jincheng spiega gli ideali per cui vive: "Quando ami qualcosa e ti impegni a fondo, sei felice. La bicicletta mi ha permesso di addestrare il fisico, ma soprattutto di imparare a risolvere i problemi, e mi ha dato una grande fiducia in me stesso; se ti alleni bene e hai sempre dei nuovi obiettivi, ti abitui a superare nuovi estremi e ad avanzare continuamente.
Q: Adesso Zhang Jincheng si è ritirato dall'attività sportiva e si è dato al collezionismo di antichità, possiede una collezione di 20mila antiche lanterne cinesi e straniere... a questo affianca una riuscita attività nella ristorazione. Ma adesso ridiamogli la parola: "Ho ottenuto tutti i risultati possibili, ma nello sport deve esserci una fine, il primo successo è importante, ripetersi non ha senso. Oltre allo sport, per me la cultura è un altro obiettivo per cui lottare e che mi può impegnare per tutta la vita. Se ci si ritira dallo sport da adulti, ormai sfiniti, non si è più in grado di fare nulla. Io mi sono ritirato per tempo e adesso ho un mucchio di progetti e degli spazi sempre maggiori: fra vent'anni, avrò creato non solo uno, ma parecchi musei per raccogliere e presentare al pubblico le mie collezioni, non è fantastico?"
Gabri: Cari amici, cosa ne dite? Io lo trovo straordinario! L'atteggiamento di Jincheng è decisamente positivo: coltivare una passione, realizzarla al meglio e crearne un'altra, e via di seguito, vivendo una vita piena di ideali e creando delle occasioni per sé e per gli altri…
Q: Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a Easycafè, sono QianCan.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella. Oggi vi porteremo con noi in visita a Shanghai.
Q: Arrivati a Shanghai, una passeggiata serale sulla via Nanjing è d'obbligo!
G: Certo! La via Nanjing si trova a Puxi, oltre il fiume Huangpu, all'opposto di Pudong, dove si trova la Jinmao Tower, risalita in bicicletta da Zhang Jincheng.
Q: Sì, la strada collega il Bund, ossia la passeggiata lungo il fiume Huangpu, alla Piazza del Popolo, dove si trovano il Museo, l'Opera House e l'Esposizione sulla pianificazione urbana, tutti spettacolari.
G: Affiancata da negozi e alberghi d'epoca, la via Nanjing è affollatissima non solo di turisti, ma anche di locali, che la sera si riuniscono in gruppi per cantare e ballare. Sono delle scene di gioia molto belle in quest' epoca di crisi mondiale…
G: Come avete sentito, io amo la musica melodica, ma il mio giovane collega Liu Pai preferisce il rock... In ogni caso, la musica è davvero di casa a Shanghai, anche il jazz. Cari amici, siamo al bar del Peace Hotel di Shanghai, dove ogni sera si esibisce una band di anziani musicisti di jazz, sui settanta-ottant'anni, ancora in piena forma nonostante l'età.
Q: Certo, non si dice che a sessant'anni inizia una nuova vita? Quindi questi signori hanno appena vent'anni!
G: Beh, la cosa non è così semplice! Nel 2002, alla mia prima visita alla Old Jazz Band, il capogruppo era Zhou Wanrong, alla tromba, che aveva la bella età di 80 anni, mentre il batterista Chen ne aveva 85, portati con baldanza. I suoi assoli di batteria erano fenomenali! Però adesso i musicisti sono tutti cambiati.
Q: Questa è la vita, Gabriella!
G: E' vero, ma mi è proprio spiaciuto non rivederli! Il bar del Peace Hotel è una sala degli anni trenta con le pareti in legno, un lunghissimo bancone-bar, alti sgabelli e lampadari vecchio stile. Gli spettatori sono cinesi e stranieri, seduti ai tavoli, che si godono un'atmosfera ormai svanita nel tempo...
G: Cari amici, il Peace Hotel attuale è il vecchio Cathay Hotel, aperto nel 1929 dal banchiere ebreo Victor Sassoon. All'ottavo piano si trova ancora una sala da ballo dell'epoca, con la pista in listelli di legno di acero bianco importato.
Q: Shanghai è stata a suo tempo la capitale dell'Oriente, e ora è tornata ad esserlo!
G: Sì, nel settore finanziario, immobiliare e anche culturale! La Shanghai degli anni trenta, come tutti sanno, fu un ricettacolo di fortune e miseria, splendori e tragedie, espresse in una miriade di romanzi. In proposito vorrei ricordare la "Condition humaine" di Malraux, che visse qui negli anni trenta e che nel romanzo descrive la lotta per la sopravvivenza e l'alba della rivoluzione nella città.
Q: Cercherò di trovare questo romanzo, non l'ho mai letto!
G: Fai bene, è una lettura sconvolgente! Tornando alla Old Jazz Band del Peace Hotel di Shanghai, da quanto ricordo del mio incontro, i vecchi musicisti prima del 1949 erano suonatori professionisti in varie orchestre. Il batterista Chen aveva suonato al "Panama", il più grande night-club di Shanghai, e il trombettista Zhou nella band del famoso cantante Jimmy Jin. Zhou aveva studiato musica moderna con insegnanti stranieri in una scuola privata di Wuhan, la sua città natale, trasferendosi poi a Shanghai per suonare nella Band Kaixuan, e poi con Jimmy Jin. Egli ricordava che al tempo erano soprattutto i filippini e i russi a fare del jazz a Shanghai, i primi coi toni vivaci del sud, i secondi con la serietà dei veri professionisti. Ricordava anche con emozione la comparsa sugli schermi di film come "Casablanca", le cui colonne sonore venivano subito adottate nelle sale da ballo, oppure l'arrivo di dischi jazz stranieri, la loro fonte di ispirazione. Il batterista Chen ricordò di essere andato negli Usa nel 1948, ascoltando le orchestre jazz più famose nei locali di New Orleans...
Q: Molto interessante!
G: Certo! Dopo il 1949, Zhou Wanrong entrò come trombettista nell'orchestra sinfonica di Shanghai, andando in pensione nel 1980. Con la politica di apertura attuata dalla Cina negli anni ottanta, il Peace Hotel decise di ripristinare la sua orchestra jazz, quindi Zhou chiamò a raccolta i vecchi amici per comporre la band, formata da sei membri. Il gruppo è anche stato in tournée negli Usa, a Singapore, Taiwan e in Giappone, raccogliendo dei grandi successi.
Q: Complimenti, per un'orchestra di anziani, è straordinario!
G: Come no! L'entusiasmo mantiene giovani! Quanto al pubblico, molti famosi esponenti politici sono passati nella sala jazz del Peace Hotel, fra cui il presidente italiano Oscar Luigi Scalfaro, che scambiò delle battute col batterista Chen, scoprendo che avevano la stessa età, e il presidente americano Bill Clinton, a sua volta un appassionato sassofonista.
Q: Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a Easycafè, sono QianCan.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella. Una visita a Shanghai non è completa senza aver gustato le sue specialità gastronomiche! Nel corso della nostra visita, a metà giugno, ricorreva la festa del Duanwu, delle barche-drago, per cui ovunque si vendevano gli zongzi, involtini di riso e carne avvolti in foglie di canna. Al posto della carne può anche esserci del rosso d'uovo.
Q: Non parlarmene, che mi fai venire l'acquolina in bocca! Gli zongzi di Shanghai sono famosi per il gusto salato e delicato. Invece nel nord della Cina, gli zongzi hanno un ripieno dolce, spesso di pasta di giuggiole.
G: Sono anche molto più grandi di quelli del nord, per cui da soli fanno un pasto. Altre specialità di Shanghai sono i vermicelli fritti alla soia, il doufu aromatico, i panini al vapore ripieni e le fettuccine al pesce...
Q: Non male...
G: Un altro lato piacevole di Shanghai è la pulizia delle strade, spesso affiancate da siepi di oleandri in fiore, bianchi e rosa, un vero spettacolo! Spostarsi per la città è comodissimo: le 11 linee della metropolitana arrivano ovunque, ma il servizio costa più che a Beijing. A Shanghai si pagano 4 RMB per la tratta iniziale, e l'importo aumenta con la distanza, mentre a Beijing si paga un prezzo fisso di 2 RMB. Anche i taxi costano di più, 13 RMB alla partenza contro gli 11 di Beijing, da cui si può capire la disparità di condizioni finanziarie delle due città.
Q: Non lo sapevo!
G: La metropolitana è affollatissima di giovani, con degli svincoli enormi che richiedono delle lunghe camminate. La linea n.11 porta al circuito di Formula 1 della città, dove corrono le Ferrari!
Q: Il circuito si trova nel distretto di Jiading, nel nord-est della città. Mi hanno detto che è molto bello, e ha la forma del carattere cinese "shang" di Shanghai, vero?
G: Sì. E' modernissimo e bene attrezzato. Noi ci siamo andati per i Ferrari Racing Days, a cui hanno partecipato piloti non professionisti di tutta l'Asia, un vero spettacolo!
Q: Che fortuna!
G: Puoi dirlo! Le Ferrari di per sé sono uno spettacolo, e vederle correre a 270 km all'ora è entusiasmante! I piloti erano tutti entusiasti proprietari di Ferrari, del continente cinese, di Hong Kong, Singapore, Australia, Giappone, Thailandia, ecc., che la casa automobilistica segue da vicino organizzando molti eventi.
Q: E' un mondo tutto speciale, immagino...
G: Speciale per le auto e per la gente che le guida... tutti milionari come minimo. A Shanghai si trova anche un Ferrari Club, che riunisce non solo i proprietari, ma anche gli appassionati, fra cui molti studenti universitari, e che mantiene vivo lo spirito e la cultura della brand. In merito il nostro Liu Pai ha realizzato un programma per China Time, che potete prendere a riferimento.
Q: Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a Easycafè, sono QianCan.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella. Parlando di Shanghai, il nostro tema di oggi, è interessante anche toccare l'argomento dei trasporti: come si arriva e come si lascia la città?
Q: Beh, in aereo, treno, autobus e nave…
G: Però io vorrei parlare del treno, quello ad alta velocità, e del collegamento Beijing-Shanghai e viceversa. Anni fa ho percorso la tratta Beijing-Tianjin dell'alta velocità, 150 km in mezz'ora, il che non è male. Ma i circa 1500 km che separano Beijing da Shanghai sono ancora un'altra cosa: si parte dalla stazione sud di Beijing, a Yongdingmen, una modernissima stazione simile a un aeroporto, e dopo un'unica fermata a Nanchino, in cinque ore si arriva a Shanghai.
Q: Accidenti! Solo cinque ore!
G: Certo, con una velocità massima di 302 km all'ora, e una media di 270, il treno è più veloce delle auto da corsa Ferrari! Sembra davvero di volare! E' anche molto comodo: i sedili sono ampi e si possono orientare nella direzione del percorso, c'è la carrozza ristorante e anche uno scompartimento panoramico alla testa del treno, vicino alla prima classe.
Q: Tutto questo quanto costa?
G: La sola andata in seconda classe 550 RMB. L'aereo costa molto di più.
Q: Beh, voglio provare anch'io!
G: Brava! Visto che si passa dal nord al centro della Cina e viceversa, il paesaggio cambia: dalle risaie, dai boschi di bambù e dalla pioggia battente del Jiangsu, si passa ai monti, alle pianure, ai campi di grano ormai trebbiato e al cielo azzurro del nord, quindi è anche un buon modo per conoscere questo immenso paese.
Q: Hai ragione!
G: Cari amici, parlando parlando siamo arrivati al termine del nostro programma su Shanghai e dintorni. Nella speranza che sia stato di vostro gradimento, vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima settimana.
Q: Ciao a tutti!