Viaggio nei villaggi presso Wenzhou: gli antichi mestieri nei vicoli
  2012-04-28 21:31:36  cri

Qian:Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a EasyCafe! Sono QianCan.

Gabri:Ciao a tutti anche da Gabriella.

Qian:In una città come Beijing, per capire la vita della popolazione non si deve certamente andare in posti come la Città Proibita, il Tempio del Cielo o la Grande Muraglia, riservati ai turisti.

Gabri:Hai ragione, per capire come vivono i Pechinesi, bisogna andare nei quartieri residenziali del centro o della periferia, e ancor meglio nei vicoli del centro storico, almeno quelli che sono rimasti dopo le grandi ristrutturazioni in atto da una decina d'anni. Nei vicoli vivono ancora delle famiglie locali che sono riuscite a ristrutturare i loro cortili quadrangolari, ma la maggior parte di questi cortili sono degradati ed abitati in affitto da forestieri, in condizioni molto semplici. Per esempio, spesso nei vicoli mancano i servizi igienici.

Qian:E' vero, quella dei vicoli di Beijing è una realtà molto complessa. Però adesso parleremo di vicoli e antichi cortili di una zona del tutto diversa, quella delle campagne intorno a Wenzhou, la città del Zhejiang che abbiamo appena visitato e da dove proviene la maggior parte dei cinesi che vivono in Italia.

Gabri:Certo, laggiù la vita è rimasta quasi intatta, anche se, come capita spesso nel mondo, nelle campagne sono rimasti soli gli anziani e i bambini, perché i giovani vanno in città a lavorare per guadagnare di più. Nelle stradine dei villaggi del sud della Cina, visto il clima caldo e umido, la gente vive molto per strada, quindi camminando si può vedere molto della sua vita quoditiana: chi cucina su un fornelletto all'aria aperta, chi taglia le canne di bambù per farne legna da ardere, chi pulisce gli enormi germogli di bambù che crescono nel periodo della commemorazione dei defunti, che ricorre il 4 aprile, chi sferruzza a maglia, chi chiacchiera coi vicini di casa, chi gioca a majiang o a carte, e così via. Qua e là razzolano galli e galline…

Qian:A Beijing, in certi vicoli passa ancora l'arrotino, che con il suo tipico richiamo avverte le donne che possono far affilare i loro coltelli. Passa anche il raccoglitore di cose vecchie, anche lui con il suo richiamo tipico.

Gabri: E' vero, io abito in un vicolo, quindi questi richiami li posso sentire tutti i giorni. Però nei villaggi che abbiamo visitato da poco, nella zona di Nanyandangshan, a sud di Wenzhou, il respiro della vita quotidiana è ancora più intenso: si possono ancora trovare le botteghe del fabbro, del sarto e del parrucchiere, e si possono vedere gli anziani che prendono il sole sul marciapiede. Camminando per le strade della cittadina di Tengjiao, nel distretto di Pingyang, siamo entrati nella casa di un'anziana donna, un secolare edificio in legno dove questa vive da quando si è sposata. Dalla nostra guida, Jianhui, che capisce il difficile dialetto Minnan che si parla nel posto, veniamo a sapere che la donna ha 91 anni e 8 figli, 6 maschi e 2 femmine.

Qian: Nella sua camera da letto spicca una serie di antichi mobili, ossia il suo corredo di nozze, casse in legno per abiti e sedie, mentre il monumentale letto è stato offerto dal marito. Una cosa interessante è che il letto, tradizionale, ha delle pareti in legno traforato e scolpito, ed una di queste si può togliere d'estate per permettere la ventilazione quando il caldo è torrido.

Gabri: La donna si è sposata a 16 anni ed ha sempre vissuto qui. Un particolare commovente: avendo degli ospiti, per fare bella figura, si è messa a spolverare i vecchi mobili con dei movimenti agili, da cui si capisce che gode ancora di buona salute. Nella stanza ho anche notato un "edou", una bacinella ovale in legno col manico a forma di becco d'oca, tipico della zona, che serve per il pediluvio. Nell'ampio cortile, dei gatti indolenti sonnecchiavano all'ombra di alberi di nespolo.

Qian:Parlando di mobili tradizionali, in Cina un tempo la complessità del letto rispecchiava la ricchezza di una famiglia. I letti delle famiglie abbienti erano di legno pregiato e decorati in modo raffinato. Adesso Gabriella ci descriverà alcuni dei letti che abbiamo visto a Wenzhou. Ma prima, per l'intervallo musicale, ascoltiamo insieme un bel motivo, "Il profumo del riso", interpretato da Zhou Jielun.

Qian Can: Radio Globale, Easycafè, cari amici vi stiamo parlando di una recente visita in alcuni antichi villaggi sui monti Nanyandangshan, a sud della città di Wenzhou, da dove proviene la maggioranza dei cinesi che vive in Italia.

Gabri: Sono villaggi immersi nei boschi di bambù, popolati da uccelli canori. Nelle case in legno ad un piano vivono gli anziani, i giovani preferiscono case nuove a più piani che riforniscono di mobili moderni. Invece gli anziani amano i loro mobili antichi: casse per i vestiti, cassepanche e credenze per la cucina, e i magnifici grandi letti che paiono stanzette, chiusi su tre lati da pareti di legno scolpite e sul davanti da due tende di seta. Oltre al giaciglio vero e proprio, la struttura comprende una saletta antistante in legno, dove trovavano posto la toletta e il vaso da notte, sempre in legno. Certi letti comprendono non solo una, ma ben sette salette in fila, tutte riccamente decorate, scolpite e indorate, che formano un'intera residenza.

Qian: Davvero originale! Cari amici, sapete che in Cina i letti tradizionali erano di due tipi, civile e militare?

Gabri:I letti dei letterati erano decorati con motivi delicati e raffinati, mentre quelli dei militari erano più grezzi. Per esempio in un villaggio ho visto un letto in legno con in cima tre livelli digradanti di decorazioni scolpite, collegati da figurine di uccelli di grande bellezza. Sulle pareti erano incise delle storie classiche dell'opera, con le figure dei personaggi indorate e coppie di fenici dalla coda intricata. Invece i letti dei militari hanno raffigurate delle storie marziali, con uno stile più grezzo.

Qian: In Cina, la differenza fra letti antichi e moderni sta nel fatto che siano chiusi o meno. Un tempo i cinesi prestavano grande attenzione allo spazio individuale, in particolare a quello riservato al riposo.

Gabri:Di notte, venivano calate le cortine del letto, che così risultava chiuso, garantendo la privacy di chi ci dormiva.

Qian:Di fronte a questi antichi mobili, è possibile capire le scene di vita descritte nelle antiche poesie. Mobili e oggetti quoditiani sono un importante aspetto della cultura tradizionale cinese.

Gabri:Cari amici, parlando parlando siamo arrivati alla pausa musicale, in cui ascolteremo insieme il motivo "Pioggia del Qingming", interpretato da Xu Song, per percepire l'atmosfera del sud della Cina al tempo del Qingming, la celebrazione annuale dei defunti, che ricorre il 4 aprile. Qian: Dopo continueremo a parlare di alcuni aspetti degli antichi villaggi del sud della Cina che abbiamo appena visitato. A presto!

Qian:Radio Globale, EasyCafe, cari amici, ciao a tutti da QianCan...

Gabri: e da Gabriella.

Gabri: Cari amici, avete appena ascoltato il rumore di un fabbro che batte il ferro rovente appena uscito dal forno, una scena in cui ci siamo imbattuti nella stradina di un villaggio nei pressi di Wenzhou. Ecco che cosa ci ha detto il fabbro: "Mi chiamo Zhou e ho 65 anni: Sono nato nel 1948, l'anno prima della riforma agraria e dell'assegnazione delle terre ai contadini. Lavoro qui da 40 anni. Un tempo in questo villaggio c'erano moltissimi fabbri per la forte richiesta di coltelli da cucina delle donne e di falcetti per il riso dei contadini, ma la maggior parte ha smesso con la comparsa dell'acciaio inossidabile. Io ho continuato perché non so fare altro, e mi accontento di guadagnarmi da mangiare. I miei figli lavorano in città".

Qian: Nella stradina dove lavora il signor Zhou ci sono anche altre botteghe di fabbro. In quella di fronte, il fabbro manovrava il soffietto per ventilare il forno, un rumore di altri tempi.

Gabri:Dal signor Zhou abbiamo acquistato dei coltelli da cucina, che in Cina sono piuttosto grandi, per poter tagliuzzare in modo fine le verdure e la carne. Costano 15 yuan l'uno. Accanto, nella bottega del farmacista abbiamo notato una vecchia bilancia di precisione di rame per pesare le erbe medicinali. Un po' più in là nella strada, in una casa diroccata e abbandonata abbiamo scoperto una lastra rettangolare in pietra con una canalina ai lati, che serviva per preparare il doufu, il formaggio di soia, quindi doveva trattarsi di una bottega che vendeva doufu.

Qian:Un detto cinese afferma: "I tre mestieri più faticosi sono spingere la barca con la pertica, lavorare il ferro e preparare il doufu". E noi ci crediamo. Gabriella, hai mai ascoltato il motivo "Il piccolo fabbro di Milano", interpretato dal famoso cantante cinese Zhou Jielun?

Gabri: Non, non lo conosco.

Qian: Racconta la storia di un giovane fabbro di Milano che ama la musica e vorrebbe avere una chitarra, per cui lavora sodo per guadagnarsi i soldi per comprarla. Il testo dice fra l'altro: "Quando Milano si sveglia, quanti ferri di cavallo devo ancora fare per pagarmi la chitarra?"

Gabri:Buon ascolto!

Qian:Radio Globale, ben ritrovati a Easycafè, sono QianCan.

Gabri:Ciao a tutti anche da Gabriella.

Qian:Ora vi porteremo in un altro villaggio in una vallata dei monti Nanyandangshan, a sud di Wenzhou. Si chiama Shunxi.

Gabri: A Shunxi, accanto al torrente si trova un' antica strada lastricata di pietra, chiamata Shunxi Zhongjie (strada intermedia), risalente alla fine dell'epoca Qing (un secolo fa), affiancata ai lati da edifici a due piani di legno, con sotto la bottega e sopra l'alloggio. Un tempo le botteghe erano tutte occupate, mentre oggi sono quasi tutte chiuse, eccetto quelle del sarto, dell'orologiaio, del dentista e del parrucchiere. Sulla parete di un edificio si possono ancora leggere delle scritte rivoluzionarie.

Qian:Si, degli slogan della rivoluzione culturale, molto sinistri. Arrivati alla bottega del sarto, ci siamo fermati un momento a fare quattro chiacchiere.

Gabri: Il sarto, di 78 anni, lavora nel ramo da 62, ha iniziato a 16 anni, prima in una fabbrica di abbigliamento e poi qui. Adesso cuce soprattutto dei costumi funebri. Si chiama Chen, come tutti gli abitanti del posto, che sono arrivati qui secoli fa dal Henan, nel nord della Cina.

Qian: Il sarto adopera una vecchia macchina da cucire fabbricata negli anni Cinquanta a Shanghai. Prima la strada era zeppa di negozi: il calzolaio, il fabbro, il sarto, che poi se ne sono andati. Prima i montanari venivano al mercato, ma ora tutto è cambiato, rimangono solo i vecchi e i bambini che vanno a scuola.

Gabri: Il sarto, che parla il complicato dialetto Minnan, ci dice che il figlio maggiore lavora in un'azienda di abbigliamento che esporta in Italia, dove ha molti amici.

Qian: Nella nostra visita ai villaggi ci ha fatto da guida il signor Zhang Jincheng, un vero e proprio personaggio. Nato nel 1984, un anno prima di me, ha alle spalle una grande carriera sportiva ed ora è un appassionato collezionista di antichità e anche un affermato imprenditore della ristorazione.

Gabri: Di lui vi parleremo nel programma della prossima settimana, quindi non mancate all'appuntamento!

Qian: Nel corso della visita ai villaggi, Jincheng ha comprato molti oggetti interessanti: il soffietto e il martello da un fabbro, un vecchio ferro da stiro in ferro da un sarto, due sedie in legno da un parrucchiere e un seggiolone per bambini da un anziano. Infatti vuole costruire una strada degli antichi mestieri di Wenzhou, per far conoscere ai giovani l'artigianato tradizionale.

Gabri: Jincheng intende anche costruire un museo di antiche lanterne, dove offrirà alla visita gratuita del pubblico la sua collezione di circa 20mila antiche lanterne, cinesi e straniere.

Qian: Grazie alla guida di Jincheng, nei villaggi siamo entrati direttamente nelle case dei suoi vecchi amici, il che è stato molto bello.

Gabri: Sì, abbiamo visitato alcune grandi case tradizionali in legno sui monti Nanyandangshan.

Qian:Ma di questo, per motivi di tempo, vi parleremo nella seconda parte del programma.

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