Tre metri sopra il cielo (Federico Moccia)
  2011-10-05 21:15:18  cri
Federico Moccia

Tre metri sopra il cielo

32.

Babi chiuse la Vespa. Lì intorno alcuni ragazzi, seduti su dei motorini, qualcun altro appoggiato al muro, chiacchieravano di una storia d'amore andata a male. Due tipi dai vestiti alternativi erano seduti sui gradini. Uno dei due leccò una sigaretta poi l'aprì facendo abilmente cadere tutto il tabacco nella mano. Nelle tasche del giubotto prese qualcosa. Controllò in giro. Nessuno li stava guardando. Davanti alla porta un tipo grosso con un piccolo orecchino a sinistra e un naso schiacciato faceva aspettare un gruppo di persone. Babi si mise in fila. Vicino a lei due ragazze troppo truccate con delle specie di soprabiti leggeri di panno. I loro accompagnatori. Due tipi dalle finte giacche di cammello. All'occhiello uno dei due aveva una spilla dorata a forma di sax, improbabile almeno quanto l'idea che lui sapesse suonarlo. Uno dei due fu tradito dalle scarpe mocassino leggero con una piccola frangia in pelle. L'altro dal calzettone bianco che si mostrò spavando da sotto i pantaloni quando prese le sigarette dalla tasca. Quella Marlboro in bocca non li avrebbe salvati. Non sarebbero entrati.

Il buttafuori vide Babi e la indicò: "Tu". Babi sorpassò le ragazze dai capelli cotonati, una coppia troppo perbene e due sfigati venuti da lontano. Tutti la invidiarono. Qualcuno si lamentò, provò a dire qualcosa, ma lo fece sottovoce. In realtà voleva solo farlo sentire al suo compagno. Babi sorrise al buttafuori ed entrò. Lui pensò di aver scelto bene. Tornò a gurardare torvo il suo piccolo gregge, la faccia decisa, le ciglia aggrottate, pronte a spegnere qualsiasi ribellione. Ma non ce ne fu bisogno. Tutti continuarono ad aspettare in silenzio, guardandosi tra loro, con quel mezzo sorriso che valeva però una frase intere. "Noi non contiamo un cazzo."

Due enormi woofer rimbombavano in alto lanciando dei bassi da urlo. Al bancone ragazze e ragazzi gridavano tentando di parlare e ridendo. Un tipo dalla faccia buffa e gli occhialetti tondi sedeva in bilico su uno sgabello. Parlava felice con una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi. Ma se avesse capito quello che gli stava dicendo forse avrebbe portato altrove quella sua faccia da look studiato. Lei stava aspettando il suo ragazzo. Lui sembrava non capire o forse stava solo facendo finta. La ragazza alzò le spalle e si fece offrire un gin tonic. Lui pagò speranzoso. Aveva sentito benissimo, ma si illudeva che l'altro non sarebbe mai arrivato. Babi si appoggiò al vetro. Guardò sotto, la grande pista. Tutti ballavano come pazzi. Sui bordi anche la gente più calma veniva trasportata dall'house. Cercò Pallina e gli altri. Non riuscì a vederli. Si spostò a sinistra. Le Vetrine le piacevano un sacco. Entravi e guardavi da quel vetro la gente che ballava sotto di te, poi se volevi, scendevi giù anche tu, buttandoti nella mischia, osservata dagli altri, piccolo spettacolo colorato. Babi guardò giù, attraversò con lo sguardo tutta la pista. Due ragazzi scatenati ballavano fra loro. Alcune ragazze agitavano le braccia, un'altra saltellava divertita scherzando con una sua amica. Con i loro piccoli top elasticizzati bianchi e neri, con i loro calzoni stretti in vita e un po' corti. E ombelichi scoperti e jeans colorati, leggermente slargati sul fondo, avvolti da un lungo fazzoletto in vita. La solitaria sul cubo, la convinta a occhi chiusi, il perbenino che tenta di rimorchiare. Un boro emulo di John Travolta con un cerchietto in testa e una camicia larga. Ogni tanto illuminati, quasi sempre scatenati, mentre il fumo si spargeva lontano con un sibilo e avvolgeva tutti. Una coppia tentava di dirsi qualcosa. Forse lui le stava proponendo un ballo più sensuale da fare a casa, da solo, con una musica più dolce. Lei rise. Forse accetterà. O forse il discorso era tutto un altro. Niente, nessuna traccia di Pallina, di Pollo, degli altri amici e soprattutto di lui, di Step. Che non fossero venuti? Impossibile. Pallina l'avrebbe avvisata. Poi Babi avvertì qualcosa. Una strana sensazione. Stava guardando nella direzione sbagliata. E come guidata da una mano divina, dalla dolce spinta del destino, si girò. Li vide. Erano lì. Nella sua stessa sala. Poco lontano da lei, seduti in un angolo in fondo alle Vetrine, proprio contro l'ultimo vetro. C'era tutto il gruppo. Pollo, Pallina, quello con la benda, altri ragazzi dai capelli corti e grossi bicipiti, accompagnati da ragazze più piccole e più carine. C'era Maddalena e la sua amica dalla faccia tonda e poi c'era lui. Step era lì. Beveva una birra in un bicchiere trasparente dal marchio colorato e ogni tanto guardava giù. Sembrava cercasse qualcosa o qualcuno. Babi sentì un tuffo al cuore. Che cercasse lei? Pallina forse gli aveva detto che sarebbe venuta. Tornò a guardare giù. La pista sembrava sfuocata dietro il vetro. No, Pallina non poteva averglielo detto. Lentamente tornò a guardarlo. Sorrise tra sé. Così forte, con quell'aria da duro, quei capelli corti sfumati dietro, quel giubotto chiuso e quel modo di stare seduto, da padrone tranquillo. Eppure le sembrò piccolo. Qualcosa in lui era dolce e buono. Forse il suo sguardo. Step si girò verso di lei. Babi si voltò spaventata. Non voleva farsi vedere, si mischiò fra la gente e si allontanò dal vetro. Andò in fondo al locale dove c'era la scala che portava giù alla pista. Tirò fuori il portafoglio di pelle dalla tasca di dietro della salopette. Un tipo tozzo e basso la fermò. Lei gli diede diecimila lire. Il tipo le consegnò un biglietto giallo e la lasciò passare. Il tipo tornò a parlare con una ragazza dal cappello di traverso. Babi scese veloce le scale. Di sotto la musica era molto più forte. Al bancone Babi chiese un Bellini. Le piaceva la pesca. Da quell'angolo guardò su. Li vide. Step si era alzato ed era appoggiato al vetro con tutte e due le mani. Muoveva su e giù la testa segnando il tempo. Babi sorrise. Da lì non poteva vederla. Rimase a guardarlo. Dietro il bancone una ragazza un po' più grande attirò la sua attenzione. Il Bellini era arrivato.

Le diede il biglietto giallo. La ragazza le consegnò il bicchiere e il Bellini sparì presto come era arrivato. Babi senza farsi vedere girò da dietro intorno alla pista, si portò proprio sotto di loro. Si sentiva stranamente euforica. Il Bellini stava facendo effetto. La musica la prese. Si lasciò portare. Chiuse gli occhi e piano piano, ballando, attraversò la pista. Muoveva la testa seguendo il ritmo. Felice e un po' ubriaca, lì in mezzo a gente sconosciuta. I suoi capelli volavano. Salì su un bordo più alto della pista. Chiuse le mani e cominciò a ballare ondeggiando con le spalle, con la bocca chiusa e sognante, aprì gli occhi e guardò su. Attraverso il vetro i loro sguardi si incontrarono. Step era lì che la fissava. Per un attimo non la riconobbe. Anche Pallina la vide. Step si girò verso Pallina e le chiese qualcosa. Da lì sotto, Babi non poteva sentire, ma intuì facilmente la domanda. Pallina annuì. Step tornò a guardare giù. Babi gli sorrise poi abbassò lo sguardo e tornò a ballare, rapita dalla musica.

Step si allontanò veloce, senza preoccuparsi di nulla e di nessuno. Pollo scosse la testa. Pallina saltò addosso al suo uomo, lo abbracciò con slancio e lo baciò sulla bocca come ogni innamorata felice di allargare la propria schiera. Il tipo tozzo e basso alla scala lasciò passare Step senza pagare. Lo salutò con rispetto e tornò a baciarsi con la ragazza dal cappello di traverso. La vita delle Vetrine andava avanti. Step si fermò. Babi era lì di fronte a lui. Un boro dai capelli lunghi a caschetto le ballava intorno interessato all'acquisto. Vedendo Step si allontanò com'era venuto, facendo il vago. Babi continuò a ballare guardandolo negli occhi e in quell'attimo lui si perse in quell'azzurro, in quella musica invitante. Lentamente anche il suo corpo prese vita. Salì sul bordo della pista accanto a lei, muti e sorridenti ballarono vicini. Respirando dei loro sguardi, dei loro occhi, dei loro cuori. Babi si muoveva ondeggiando. Step le si fece più vicino. Ne poteva sentire il profumo. Lei alzò le mani, le portò davanti al viso e ci ballò dietro, sorridente. Si era arresa. Lui la guardò incantato. Era bellissima. Degli occhi così ingenui non li aveva visti mai. Quella bocca morbida, dal colore pastello, quella pelle vellutata. Tutto in lei sembrava essere fragile ma perfetto. I suoi capelli scendevano giù liberi da sotto la fascia. Ballavano allegri saltando da una parte e dall'altra, facendo il verso al suo sorriso. La sua fronte alta e liscia, e quel naso sottile e piccolo e quelle guance rosate, sembrava una bambola. Step la prese per mano, la tirò a sé, le accarezzò il viso. Babi lo guardò e per un attimo… Lui tremò all'idea che se avesse fatto qualcosa di più magari lei, fragile sogno di cristallo, sarebbe svanita in mille pezzi. Allora le sorrise e la portò via con sé. Rapendola a quella confusione, a gente scatenata. Tutti sembravano impazzire al loro passaggio. Si scuotevano frenetici. Step la guidò attraverso quel bosco di braccia agitate, proteggendola da spigoli umani, tenendola stretta, lontana da pericolosi gomiti affilati di ritmo e passi innocenti di allegria umana. Più in alto, dietro il vetro. Gioia e dolore. Pallina guardò Babi sparire con lui, finalmente incoerente e sincera. Maddalena guardò Step sparire con lei, colpevole solo di non averla amata né di averglielo mai lasciato credere. E mentre i due, freschi d'amore, uscivano in strada, Maddalena si lasciò cadere sul divano lì vicino. Disillusa, da sola, così come si era illusa. Rimase lì con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è felicità.

天空上三公尺

——费德里科•莫恰

第26章

橱窗夜店,门口有个左耳戴着耳环、鼻子很塌的魁梧家伙指挥着大家排队等候。贝比也站在队伍中,她旁边有两个浓妆艳抹的女生,穿着米白色的风衣,她们的两个男伴则穿着假鹿皮夹克。这两个男生其中一个戴着金色萨克斯风袖口,但看他的样子应该不会吹;另外一个叫上传者反折流苏皮鞋,虽然嘴上叼着香烟也救不了自己,他们是进不去的。

守门的看到贝比。"你。"贝比越过一群头发蓬松的女孩,一对太正经的夫妇,还有两个远道而来的傻女孩。有人抱怨,但也只敢小声的。贝比对手们的微微一笑就进去了。他则继续看守他的"羊群",一脸严肃,蹙着眉,随时准备跳出来镇压任何暴动。其实大家也只敢继续乖乖等待,带着微笑看着彼此。那微笑的意思是:"我们连个屁都不是。"

两个巨大的印象从高处释放震耳的低音,舞池里的男女都得扯着喉咙讲话大笑。贝比靠在玻璃上,看着下方,所有人都跳得很疯狂,就连站在外围看似平静的人也忍不住随着浩室 舞曲摇摆。大家都很喜欢橱窗,进来之后可以隔着玻璃观看人群在脚下跳舞,如果你想的话,也可以下楼一起跳,融入人群,被别人观看,加入五彩缤纷的表演行列。有几个女孩挥舞着手臂,有个女孩开心地跳上跳下,跟朋友开玩笑。她们都穿着黑色或白色的紧身衣,偏短的热裤仅仅箍在腰上,露出肚脐眼儿,不然就是各色牛仔裤,宽宽松松的,腰上绑着长巾。有人在透明方块中独舞,有人闭着眼睛,也有乖乖牌被人带着跳舞。有人想模仿约翰•屈伏塔,头上戴着一个环,身上穿着宽大的衬衫。有一对情侣边跳边讲话,或许他提议回家后等两人独处时,换上比较柔和的音乐,让她再跳性感一点。她笑了,或许是答应了。贝比没看到葆琳,也没看到卡洛和其他那些朋友,最重要的是,她没有看到斯特。难道他们没来?不可能,葆琳会通知她的。贝比突然有种奇怪的感觉,她察觉到自己看错方向了,仿佛有一只看不见的命运之手轻轻推了她一下,让她转过头去。看到了,他们在,与贝比在同一个大厅里,坐在角落的沙发,在橱窗的最底端,所有人都在,卡洛、葆琳、戴眼罩的,还有其他几个剃了平头、二头肌硕大的男生。他们身旁则陪坐着年龄较小的可爱女生,玛妲和她的圆脸女生朋友也在。还有他,斯特和着啤酒,经常低头看看,仿佛在找什么人。贝比的心怦然跳动,他找的会是她吗?葆琳或许跟斯特说了贝比有可能会来。葆琳应该没有跟他说,贝比慢慢回头看着他,在心里笑了。好奇怪,她明明看起来很强壮,头发往后梳,一副酷酷的样子,夹克拉链拉着,作者的时候很稳、很老大的姿态,可是贝比可以感受到他内心的温柔和善良,也许是他的眼神。斯特突然朝她这边看过来,贝比吓坏了立刻转身,她不想被发现,赶紧混到人群里面远离玻璃罩。她走到底墙,付钱拿了一张票进去,快步走下楼梯,楼下的音乐更大声。贝比到吧台旁要了一倍水果调酒,她喜欢桃子味的。斯特站了起来,两只手贴在玻璃罩上,跟着音乐节奏上下点头。贝比微笑,斯特所处的位置看不到她。酒来了,贝比一口就干了。

贝比从舞池后面绕进去,刚好就站在斯特他们的下方,她莫名地觉得很放松,应该是酒发挥了作用。音乐带动了贝比,而贝比也全新融入了音乐,她闭上眼睛,慢慢跳着舞穿越整个舞池,随着节奏摆动,夹在陌生人群中很开心也有点儿微醺,头发随之飞舞。她站到舞池较高的地方,肩膀开始起伏,她的唇闭着,迷蒙的眼睛往上看,隔着玻璃,他们两人的目光交会。斯特站在那里盯着她看,没有立刻认出她,葆琳也看到她了。斯特转头跟葆琳讲了几句话,贝比听不到,但不难猜测他说的是什么。葆琳点点头,斯特又回头看着舞池。贝比对他微笑,然后低下头继续跳舞,沉醉在音乐里。

斯特什么都不管,什么人都不顾,立刻往楼下走。卡洛摇头,葆琳跳到卡洛身上,一把搂住他吻下去。楼梯口的矮胖家伙不仅没收到钱就让斯特通过,还恭恭敬敬地向他问好。斯特站住,贝比就在他面前。一个长头发的家伙绕着贝比跳舞,对这个猎物兴趣浓厚,看到斯特出现连忙装傻,以来时的同样速度离开。贝比看着斯特继续跳舞,斯特瞬间就融化在她蓝色的双眸中。两个人不说话,只是微笑,贴着对方跳舞,呼吸着彼此的眼神、心跳。贝比像波浪扭动着身体,斯特靠得更近,可以闻到她身上的香味。她举起手,挡在面前,身体则在后面舞动,微笑的她投降了。斯特入迷底看着她,好美,他从未见过如此纯真的双眸,粉红色的柔软双唇,如丝绒般的肌肤。她的一切都是那么脆弱且美好,她的头发顺着脸颊垂下,跟着舞步左右摇晃,衬托她的微笑。斯特抓住她的手,把她拉向自己,摸着她的脸,两个人如此靠近。斯特不动,光想就很担心,说不定自己一个小小的动作,就会让她像梦幻水晶一样碎成千片。斯特对她笑,把她带走,把她从歇斯底里的混乱人群中绑走。大家的摇摆陷入狂热,他们两人所经之处似乎都引起了骚动。斯特拉着贝比穿越那些胡乱挥舞的手臂,保护他避开混乱、随着节奏无预警顶出来的手肘,还有乱踏的欢乐脚步。上面的玻璃罩后方,有欢乐有悲伤,葆琳看着虽然言行不一但终于下定决心的贝比跟着斯特消失在人群中,玛妲看着斯特戴着贝比离开。斯特唯一的错就是他从来没有爱过她,也从来没有让她误以为自己是被爱的。刚刚坠入情网的小情侣一离开橱窗,玛妲就跌坐在沙发上,一个人幻灭,正如同刚开始也是一个人抱着希望。她手上握着一个空杯子,心里也有个地方被掏空了,难以填补。她不过是用来灌溉盛开在爱情坟墓上那株植物的肥料,那珍贵的植物名叫幸福。

(倪安宇 译)

选自《天空上三公尺》

中信出版社,2011年4月版

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