Tibet: serre, allevamento tradizionale e turismo nelle valli di Linzhi (Nyngchi)
  2011-08-23 11:19:13  cri

PARTE I  PARTE II

Gabri: Cari amici, ciao a tutti da Gabriella..

Guo: e da Guocheng, Tashidele!

Gabri: Il nostro programma di oggi inizia col cinguettio mattutino degli uccelli sulle rive del lago Basongcuo, posto nell'est del Tibet, a circa 400 km dal capoluogo Lhasa.

Guo: Infatti l'est del Tibet è più basso rispetto al resto della regione, con una media di 3 mila metri di altezza, quindi è boscoso e costellato di laghi...

Gabri: E' vero, sono laghi di smeraldo, verdi e azzurri, con un'acqua limpida, si possono fare delle belle passeggiate lungo le rive e gustare i pesci dei torrenti e dei laghi e i funghi dei boschi circostanti, il che ne fa una meta meravigliosa per le vacanze.

Guo: Certo, a parte la distanza! Infatti da Beijing occorrono come minimo 4 ore di volo per raggiungere Lhasa, con tappa a Chengdu, nel Sichuan, e da Lhasa per arrivare a Linzhi (Nyngchi) occorrono altre 10 ore di jeep o autobus.

Gabri: E' vero! Però nessuno si scoraggia per questo. Infatti la strada statale n.318 che da Chengdu posta a Lhasa e poi al confine con il Nepal, è affollatissima di autobus e di jeep di turisti diretti da Lhasa a Linzhi. Inoltre moltissimi giovani ciclisti la percorrono in senso inverso da Chengdu, impiegando una ventina di giorni per superare migliaia di km di alte montagne, altopiani, colli e torrenti...

Guo: Ma il paesaggio è così straordinario che fa dimenticare la fatica...

Gabri: Sì, soprattutto per chi, come noi, vive in grandi città come Beijing.

Guo: Tutti vogliono immergersi nella natura, respirare aria fresca e mangiare cibi sani, e la zona di Linzhi, in Tibet, offre tutto questo a piene mani.

Guo: Cari amici, ora continuiamo a parlarvi del nostro recente viaggio nell'est del Tibet, nella zona di Linzhi, ricca di boschi, di laghi, di pesci e di funghi deliziosi...

Gabri: E' stato proprio un bel viaggio: lasciata Lhasa, la statale n.318 fiancheggia prima il fiume Lhasa e poi il fiume Niyanghe, che poi confluisce nello Yarlung Zangpo, il grande fiume che in territorio indiano è chiamato Brahmaputra. Per la presenza del massiccio del Nanga Parbat, alto 7782 mila metri, lo Yarlung Zangpo fa un'ampia curva, originando un canyon di circa 300 km, il più lungo e profondo del mondo.

Guo: Sì, il canyon è bellissimo con le sue ripide rocce, la corrente vorticosa, i villaggi e i sentieri nella foresta, ma di questo vi parleremo in un prossimo programma..

Gabri: Sì, oggi tratteremo i temi della tutela forestale e del miglioramento della situazione economica della popolazione tibetana della zona di Linzhi, tramite attività innovative come la coltivazione in serra di verdura e frutta, l'allevamento di porcellini neri e l'agriturismo. Cominciamo con la tutela delle foreste.

Gabri: La cittadina di Gongbujiangda, posta circa 300 km ad est di Lhasa, sulla strada per Linzhi, conta circa 30 mila abitanti di etnia Tibetana, Han, e Hui. I tibetani locali girano per strada nei loro costumi tipici marrone: gli uomini indossano toghe lunghe allacciate in vita da cinture e cappellini rotondi, e le donne degli abiti lunghi decorati con broccato e collane, e dei cappellini rotondi, intorno ai quali fissano le loro lunghe trecce.

Guo: Gongbujiangda è una vivace cittadina ricca di negozi di ogni tipo, tutti gli edifici sono nuovi, quindi è molto piacevole. Il nostro pranzo sul posto ha compreso molte varietà di funghi dei boschi locali e carne di maiale, i porcellini neri di cui vi abbiamo accennato prima...

Gabri: Guocheng, al sentirti mi viene di nuovo l'acquolina in bocca... Io ho apprezzato soprattutti i funghi "songrong", noti anche come Matsutake, perché i giapponesi li apprezzano molto. Infatti sono anche esportati, il che permette dei buoni guadagni ai locali. La zona è ricca di boschi, che un tempo costituivano la più importante fonte di reddito, insieme alla caccia. Sia il taglio che la caccia sono ormai proibiti per tutelare l'ambiente naturale. Ma ora sentiamo cosa ci ha detto il signor Chen Xiangwen, della polizia forestale del distretto di Gongjiangxian, che lavora qui dal 1995: L'economia del distretto prima si basava sul taglio degli alberi e sulla vendita della legna. La tutela delle foreste è iniziata nel 2007, con la proibizione del taglio degli alberi in tutte le 9 cittadine del distretto, per cui la gente ha dovuto cambiare il suo modo di vivere, iniziando delle nuove attività. Adesso abbiamo 26 responsabili e 874 guardie e vigili del fuoco di pattuglia nei boschi per evitare gli incendi e tutelare gli animali selvatici. Prima i locali vivevano del taglio della legna, ora invece ricevono dei sussidi per non tagliare e si occupano di agriturismo, artigianato, della raccolta dei funghi d'estate e del "dongchunxiacao", un'erba medicinale pregiata, in marzo.

Gabri: Cari amici, i boschi locali comprendono cipressi, abeti di vario tipo, pini e noci, mentre lungo le strade spiccano i salici e i gelsi, vista l'abbondanza di acqua nei torrenti vicini. Ho notato che è in atto un grande lavoro di rimboschimento lungo le rive dei fiumi e le strade. Ma ora ridiamo la parola a Cheng Xiangwen, che ci ha parlato del cambiamento di atteggiamento della popolazione nei confronti delle foreste: Le guardie forestali all'inizio non erano benvenute dalla gente, che poi col tempo ha capito l'importanza della tutela forestale. Il loro è un lavoro duro, perchè attuano dei controlli quotidiani e compilano dei rapporti settimanali per la circoscrizione, che ogni 15 giorni fa rapporto al distretto. Abbiamo 5-6 guardie forestali per ogni villaggio, scelte fra i locali più responsabili: ora tutto è cambiato e la gente è responsabilizzata e possiede il senso della tutela.

Gabri: Cari amici, vi stiamo parlando di tutela delle foreste nell'est del Tibet. Il funzionario della polizia forestale Chen Xiangwen ci ha anche ricordato che la tutela delle foreste e il successivo miglioramento dell'ambiente hanno un impatto diretto sul turismo, infatti i turisti nella zona sono molto aumentati, mentre anche il clima è cambiato: adesso, con più alberi, piove di più d'estate, la stagione delle piogge, e anche d'inverno.

Guo: Però qui la stagione più bella è l'autunno, quando gli alberi si ricoprono di un manto giallo-dorato. Poi d'inverno, quando cade la neve, il paesaggio deve essere ancora più bello!

Gabri: Sì, deve essere stupendo! So anche che nelle foreste della zona di Motuo ci sono antichi alberi di quercia, canfora, sandalo, banyan, abete rosso, ontano, mogano, lacca e noci di betel, mentre non mancano le antichissime felci spinose, che datano dal tempo dei dinosauri! Queste antiche felci hanno delle foglie lunghe da 1 a 3 metri. Devono essere un vero spettacolo!

Guo: Invece presso il lago Basongcuo si trova un albero millenario, un abete in cui si è impiantato un noce, quindi un albero doppio...

Gabri: Che meraviglia! La natura è la migliore artista in assoluto, non è vero?

Guo: Cari amici, ora ritorniamo alle foreste dell'est del Tibet, che abbiamo visitato in un recente viaggio: boschi verdi, cielo azzurro, enormi nuvole bianche, e poi funghi, sentieri fra i monti, cascate volanti, uno spettacolo meraviglioso!

Gabri: Come no! Mi sembrava di essere in paradiso! Però tutto ciò ha alle spalle un grande e attento lavoro di tutela. Adesso ridiamo la parola al funzionario della polizia forestale del distretto di Gongjiangxian, Chen Xiangwen: Con la proibizione totale del taglio degli alberi nel 2007, adesso chi taglia deve piantare alberi su una superficie doppia. Gli arbusti sono forniti da vivai appositi. Abbiamo anche boschi economici di noci e mele. Tutte le foreste in Tibet sono statali, non collettive, e sono gestite dagli assessorati alla selvicoltura. Naturalmente viene permesso il taglio di alberi del sottobosco per le necessità di riscaldamento e di cucina delle famiglie.

Gabri: Una cosa interessante è che le famiglie tibetane cucinano anche con il gas metano, originato da fosse da biomasse, col contributo dell'assessorato all'agricoltura. In alcune case che abbiamo visitato ho notato la presenza di fornelli a gas, proprio come in città. Naturalmente vicino c'erano le grandi stufe in ferro tradizionali, a tre piani, che funzionano a legna, con sopra le brocche di rame per far scaldare l'acqua, il latte e il tè...

Gabri: Cari amici, sapete che nell'est del Tibet si vedono ovunque delle serre di plastica colme di cocomeri, peperoncini verdi, melanzane e uva? E' un nuovo aspetto delle campagne tibetane, che permette ai locali di mangiare verdura e frutta anche d'inverno, lasciando la vecchia dieta di farina d'orzo, formaggio, latte e patate.

Guo: E' vero, nel villaggio di Larucun, di 286 abitanti, della cittadina di Bahezhen, abbiamo incontrato un gruppo di giovani dirigenti locali tibetani, che ci hanno spiegato con entusiasmo i cambiamenti in atto. Il villaggio di Larucun si trova lungo la strada fra il lago Basongcuo e la cittadina di Bayizhen, capoluogo del distretto di Linzhi, molto frequentata dai turisti.

Gabri: E' vero, dai monti intorno scendono delle fresche cascate, mentre nella vallata si trovano campi di orzo in fase di mietitura. Di fronte a una serie di serre in plastica, il giovane funzionario tibetano Jia Jun, della cittadina di Bahezhen, ci ha detto: Le sementi e la formazione sono offerti dall'assessorato alla zootecnia del distretto, mentre della coltivazione e vendita si occupano i locali, a cui vanno tutti i guadagni. Non usiamo concimi chimici, solo naturali. I cocomeri, le melanzane, i peperoncini e l'uva delle serre si vendono negli alberghi, al mercato e nelle scuole di Bahezhen. Ogni serra permette un guadagno annuale minimo di 10.700 yuan alla famiglia che se ne occupa. Assegniamo una serra per famiglia, gratuitamente, senza limiti di tempo, a partire dal 2008. I prezzi di vendita sono quelli del mercato. Quanto al futuro, siamo ottimisti anche per le prospettive del turismo tipico che stiamo creando.

Gabri: Effettivamente nella zona prima non si coltivava che grano e orzo, invece adesso hanno verdure anche d'inverno. In una serra, fra file di cocomeri e peperoncini verdi, ho incontrato una donna tibetana, Yangjin Gjuoga, di 36 anni, che mi ha detto: Lavoro qui da due anni e sono contenta, perché con i guadagni aiuto la mia famiglia. Ho tre figli, mio marito lavora fuori.

Guo: Dal funzionario Jia Jun veniamo a sapere che ogni serra costa al governo 10.200 yuan. Qui le donne fanno i lavori domestici, poi imparano a coltivare e a vendere la verdura e la frutta al mercato, grazie alle indicazioni sulle necessità del mercato offerte dei funzionari locali.

Gabri: La gente guadagna anche con la raccolta dei funghi "songrong", molto pregiati, e di altri tipi di funghi, molto abbondanti nei boschi, al punto che se ne può raccogliere anche una decina di chili al giorno. E vi garantiamo che sono davvero deliziosi!

Guo: A chi lo dici! Erano straordinari!!! Ma non dimenticarti dell'ottima carne suina che li accompagnava, quella dei "porcellini neri fragranti" tipici del posto!

Gabri: Si, i porcellini che si aggiravano incuranti per strada, insieme alle mucche e ai cani, e che spesso finivano sotto le ruote delle jeep...la mattina della nostra visita, tutti i porcellini del villaggio di Jiarecun erano stati riuniti in un campo per essere visitati e vaccinati dal veterinario del distretto.

Guo: Cering Ouju, segretario del partito del villaggio, ci ha spiegato in tibetano la situazione dell'allevamento dei porcellini e lo sviluppo delle colture tipiche locali. Con i porcellini neri tipici del posto, una famiglia può guadagnare anche 20-30.000 yuan all'anno. Un capo si vende al minimo a mille yuan e matura in tre anni; si vendono a Lhasa, nello Shannan e a Gongbujiangda. Ouju è molto soddisfatto dei guadagni attuali, la gente vive una vita nuova, sempre migliore, con le serre, i maialini, le erbe medicinali e il turismo.

Gabri: Nel campo dove si trovavano riuniti i porcellini, ho incontrato una donna tibetana, che mi ha detto: Ho più di 80 porcellini, che lasciano casa al mattino e tornano la sera. Ho 37 anni e 5 figli, e abito qui a Jiarecun.

Guo: Questi porcellini permettono davvero dei buoni guadagni. Lo si capisce anche dalle belle case nuove del villaggio.

Gabri: Hai ragione, qui la gente può guadagnare in vari modi, anche con la coltivazione di erbe medicinali. In un un campo di "dangseng" (Codonopsis pilosola), il funzionario Jia Jun ci ha detto: Il campo copre 500 mu (circa 33 ettari), la maturazione della pianta richiede 3 anni e serve per fabbricare il medicinale per il cuore "Dangsengtong", che serve contro la mancanza di ossigeno, quindi è perfetto per i turisti che visitano il Tibet. Venderemo nell'entroterra la radice lavorata inizialmente, e i guadagni andranno tutti ai locali. Adesso abbiamo appena seminato. Il "dangseng" è una pianta selvatica, come l'"hongjingtian" (il ginseng tibetano), e il "baicao", simile al "dongchun xiacao", ma meno pregiato. La gente locale è occupata da aprile a luglio sui monti a raccogliere le erbe, a 3200 di altezza; in primavera semina il grano, poi si occupa della raccolta di "baicao" e dei funghi, e poi scende a valle per la mietitura del grano. Quindi i giovani riescono a mantenersi rimanendo nei villaggi, anche se molti preferiscono darsi al commercio o ai trasporti. Abbiamo anche dei cantanti che sono già diventati famosi nei locali di intrattenimento!

Gabri: Cari amici, ora continuiamo a parlare del miglioramento della vita dei tibetani secondo quanto abbiamo appreso dal funzionario Tenzin Nyma nel corso di una recente visita nell'est del Tibet. In un campo di erbe medicinali di un villaggio, Tenzyn Nyma ci ha detto: Il governo costruisce la casa e fornisce i mobili ai poveri e alla gente sola, e periodicamente dona riso, farina e denaro, specialmente a capodanno. Chi si ammala, ottiene un rimborso pari all'80% delle spese per le cure. Secondo la nuova previdenza sociale in atto nelle campagne, si versano 100-500 yuan per 15 anni, e in aggiunta ai sussidi del governo, dopo 15 anni si gode della pensione. Gli anziani riceveranno lo stesso la pensione senza dover pagare. Anche i disabili sono seguiti bene.

Gabri: Mentre eravamo nel campo, un'aquila ha cominciato a planare dall'alto, facendo degli ampi giri, attirata dai porcellini e dalle pecore sottostanti...

Guo: Cari amici, i tibetani stanno migliorando il loro reddito anche con l'accoglienza nelle loro case dei turisti. Nel villaggio di Oubacun, nell'est del Tibet, posto accanto al lago creato da una diga, abbiamo incontrato la signora Ghesan, di 53 anni, che davanti alla sua grande casa nuova ci ha detto: Mi chiamo Ghesan, ho 53 anni, in questa casa vivono 6 persone. Prima lavoravamo in campagna, ma ci hanno preso la terra per costruire la diga e ci hanno dato un buon compenso, quindi adesso ci occupiamo di commercio e di turismo, visto che qui sarà costruito un villaggio modello. La casa ci è costata 800.000 yuan, al piano superiore potremo a ospitare una trentina di turisti. Abbiamo due camion da trasporto e una jeep. In questo villaggio hanno tutti dei camion per trasportare materiali, sabbia, per la costruzione. Con il trasporto, il guadagno è alto, anche 50.000 yuan al mese.

Gabri sul posto descrive la cucina: di fronte alla stufa, televisore, letti per dormire, mobili tradizionali, caldaie di rame per l'acqua, mestoli, zamba, gallo che canta, maialini neri, alberi di albicocco, bandierine di preghiera...

Guo: Cari amici, con questa bella descrizione, termina qui il nostro programma di oggi.

Gabri: Naturalmente, siete tutti invitati a seguire i nostri prossimi programmi sul Tibet! Tashidele! Ciao a tutti!

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