Due libri per l'estate: "Stella rossa sulla Cina" e "Cent'anni di solitudine"
  2011-07-28 09:32:13  cri

  Gabri: Cari amici, l'estate è tempo di belle letture, vero? L'atmosfera è più rilassata, anche perché col caldo non si può correre più di tanto, quindi trovare un angolino fresco, una sedia comoda e una bibita... sedersi e godersi un bel libro.... non è un piacere, Guocheng?

Guo: Come no! In Cina alle bibite preferiamo un buon tè rinfrescante, e il posto fresco può essere il padiglione di un giardino, oppure, per noi giovani, il salotto di casa con il condizionatore d'aria acceso al massimo...

Gabri: Cattiva abitudine questa... comunque, indipendentemente dal posto dove ci si trova, un buon libro può essere fonte di ispirazione e può anche cambiare la vita. Forse il nostro pubblico italiano non sa che ora a Beijing, dove ci troviamo, le librerie sono molto più affollate del solito perché gli studenti sono in vacanza: nel weekend sono passata dalla libreria di Wangfujing, in centro, è l'ho trovata zeppa di ragazzi che salivano e scendevano i 5 piani dell'edificio, alcuni seduti per terra accanto agli scaffali, intenti a leggere nel fresco dell'aria condizionata. Sono ragazzi delle superiori, ma anche delle elementari, tutti con gli occhiali per le troppe ore passate sui libri, e l'aria da piccoli studiosi...

Guo: E' vero che i giovani cinesi sono molto amanti del sapere: con la forte concorrenza che abbiamo, per emergere dobbiamo essere bravissimi...

Gabri: Hai ragione, per cui delle buone letture nel periodo estivo possono essere di grande aiuto, oltre che rilassanti... magari dei temi più leggeri che stimolano la fantasia, tipo la saga di Harry Potter, che ha un gran successo anche in Cina.

Gabri: Cari amici, in questo periodo gli scaffali all'ingresso della libreria di Wangfujing, la più famosa via commerciale di Beijing, sono occupati da libri sulla storia del PCC, visto il recente 90° anniversario di fondazione, biografie dei leader, ecc. Fra le tante copertine rosse, il colore prevalente, ho scoperto un testo che forse alcuni di voi conoscono, "Stella rossa sulla Cina", del giornalista americano Edgar Snow. E' un'edizione bilingue, inglese-cinese a fronte, con delle foto d'epoca, e costa 68 yuan (7 euro), non poco per la Cina. Anche qui i prezzi aumentano sempre di più...

Guo: Hai ragione... Anche i libri da colorare che compro per il mio bambino di 2 anni costano parecchio...

Gabri: Però le spese per dei libri che arricchiscono la mente sono sempre ben fatte... Tornando a "Stella rossa sulla Cina", è stato pubblicato da Edgar Snow nel 1937, dopo 4 mesi passati l'anno precedente, il 1936, nella zona rossa di Bao'an, nell'Altopiano del Loess, nel nord-ovest della Cina, dove si trovava al tempo l'Armata Rossa al termine della Lunga Marcia. E' davvero un libro appassionante che vi consiglio di leggere. Al tempo nessuno al mondo conosceva i comunisti cinesi, considerati banditi dal Kuomindang di Ciang Kai-shek, per cui la missione esplorativa di Snow fu molto utile per far chiaro su di loro. Dove arrivavano, le truppe rosse eliminavano la schiavitù, specialmente nelle zone abitate dalle minoranze etniche, nel sud-ovest della Cina, distribuivano le terre ai contadini ed eliminavano le tasse agrarie, il che dava loro un alone mitico di salvatori della povera gente. I membri del PCC erano braccati ovunque dalla polizia segreta del Kuomindang, e molti giovani finirono in prigione e vennero uccisi nelle grandi città, Shanghai, Beijing, ecc. Quindi per difendersi i comunisti vivevano in clandestinità. Come venire a contatto con loro? Questo era il primo problema per i giornalisti stranieri del tempo: alcuni avevano provato ad addentrarsi nelle zone rosse, controllate dal PCC, ma senza riuscirvi. Quindi risolvevano la cosa dicendo "Non c'è niente da fare".

Guo: Però Edgar Snow era diverso: non si dava per vinto, e finalmente, nel 1936, tramite un contatto con un misterioso personaggio, ottenne una lettera di introduzione per Mao Zedong scritta con dell'inchiostro invisibile.

Gabri: Esatto. Nel giugno del 1936, dopo due giorni e due notti di treno da Beijing, Edgar Snow arrivò a Xi'an. Qui venne ricevuto dal governatore dello Shaanxi e poi dal generale Yang Hucheng, da cui ottenne la conferma che al tempo c'era una specie di tregua delle operazioni di guerra nelle zone rosse del nord della provincia, il che facilitava l'ingresso... E qui inizia una storia straordinaria, che porterà Edgar Snow a conoscere i leader comunisti, le loro teorie, obiettivi, la vita nella base rivoluzionaria, ecc...

Guo: Cari amici, è davvero una storia appassionante che vi invitiamo caldamente a leggere! "Stella rossa sulla Cina" è sicuramente reperibile nelle librerie italiane. Buona lettura!

Guo: Cari amici, "Stella rossa sulla Cina", del giornalista americano Edgar Snow, è stato ripubblicato da poco in Cina in versione bilingue inglese-cinese, e sta avendo un grande successo. Come ha detto poco fa Gabriella, anch'io vi invito a leggere questo testo nel corso delle ferie estive, scoprirete un'epoca eroica di speranze e le storie di gente straordinaria che ha creato la storia!

Gabri: Oltre a Mao Zedong e Zhou Enlai, i comandanti Zhu De e Peng Dehuai, e le migliaia di vedette, i ragazzi che avevano fatto l'intera Lunga Marcia con i soldati, e adesso facevano da portatori di messaggi, sentinelle, ecc. Sono incontri epici che colpiscono nel profondo del cuore il lettore. Oltre naturalmente alla descrizione della terribile situazione dei contadini nelle zone di guerra, le carestie, la morte di milioni di poveri contadini per l'avarizia dei ricchi che non vendevano loro le loro enormi riserve di riso e grano…

Guo: Certo, non pensavano al popolo, ma solo alle loro tasche. Occorreva davvero una rivoluzione per cambiare la situazione dei contadini nelle campagne. Al tempo delle basi rivoluzionarie, negli anni Trenta, i contadini aiutarono l'armata rossa in ogni modo, perché si sentivano protetti dal PCC. Un'epoca davvero eroica!

Guo: Gabriella, visto che sei una grande lettrice, cos' hai ancora scoperto alla libreria di Wangfujing?

Gabri: Bè, le cose interessanti sono molte. Anche la gente di per sé è uno spettacolo: giovani e anziani, folle di gente che sale e scende le scale mobili e sta delle ore a consultare testi, scegliere, anche leggere... seduta sui gradini, o per terra accanto agli scaffali, specialmente gli studenti.

Guo: Anch'io qualche anno fa, quando ero all'università, lo facevo, ma adesso che ho una famiglia, passo più tempo al supermercato a fare la spesa...

Gabri: Ti capisco, non c'è problema... Ogni età ha le sue esigenze. In ogni caso, in questo periodo un altro libro che va per la maggiore in Cina è "Cent'anni di solitudine", il capolavoro di Gabriel Garcia Marques. Si tratta della prima versione cinese dotata di regolare copyright, che segue una versione pubblicata 30 anni fa, ma al tempo priva di copyright, pirata insomma...

Guo: Mi sembra un progresso. Però so che l'importo pagato dalla Cina per l'acquisto del copyright di "Cent'anni di solitudine" non è uno scherzo: 1 milione e 200 mila dollari!

Gabri: E' davvero una gran cifra, ma da un articolo che ho letto in rete pare che la compagnia che ha acquistato il copyright, la "Xin Jingdian Gongsi" (Compagnia dei nuovi classici), non lo rimpianga affatto. Ha scelto di farlo sapendo che il ricavato delle vendite non riuscirà a coprire le spese, ma il suo fine in questa operazione non è il guadagno.

Guo: Lo trovo interessante. E' un passo avanti per la Cina.

Gabri: Nel corso della presentazione della nuova edizione cinese di "Cent'anni di solitudine", tenuta il 30 maggio scorso all'Università di Beijing, il famoso scrittore cinese Mo Yan ha ricordato che l'autore, Gabriel Garcia Marquez, era molto adirato con la Cina per le edizioni pirate delle sue opere, per cui l'attuale con copyright pagato a così alto prezzo dovrebbe coprire in parte il mal fatto precedente.

Guo: Mi sembra giusto. Ora la Cina dispone della capacità economica di pagare somme del genere, e lo fa, mettendosi al passo con il resto del mondo.

Gabri: E' vero. Ogni cosa a suo tempo. L'edizione cinese di "Cent'anni di solitudine" è stata molto seguita dalla stampa cinese non solo per la questione del copyright, ma anche per l'impatto che l'opera ha avuto sulla letteratura cinese. L'edizione del "China Daily" del 7 luglio contiene un interessante commento, che ricorda la reazione degli scrittori cinesi alla prima edizione comparsa nei primi anni Ottanta, quella piratata: dunque, si può scrivere anche così! Gli scittori cinesi erano abituati a scrivere temi sociali e politici, era una letteratura al servizio del popolo, che non dava spazio alla fantasia personale. Quindi possiamo immaginare l'impatto di un mondo così magico come quello di Macondo, dove il tempo non scorre, dove le storie si ripetono e alla fine tutto svanisce nel nulla della tempesta... Il realismo magico di Marquez sconvolse il mondo letterario cinese del tempo, appena riaperto al mondo dopo gli anni della rivoluzione culturale, aprendo degli orizzonti nuovi e impensati. Nell'articolo del "China Daily", il commentatore osserva che proprio questo rinnovamento, questa apertura verso il nuovo sono cose da tenere in conto, il rinnovarsi, il non dare nulla per scontato, questo vale, questo è l'atteggiamento da tenere verso tutto, anche verso la letteratura. Tenere la mente aperta, essere disposti a cambiare e a capire il nuovo.

Guo: Cari amici, vi stiamo parlando di libri per l'estate. Gabriella ci ha consigliato due libri, "Stella rossa sulla Cina" di Edgar Snow, e "Cent'anni di solitudine", di Gabriel Garcia Marquez. Cosa ne dite?

Gabri: Mi sembra un'accoppiata perfetta: giornalismo e realismo magico, Cina e America latina, insomma spaziamo parecchio nello spazio e nel tempo... quello che ci vuole per dare nuovi orizzonti alla mente e rivivere tempi eroici, lasciando per un po' la crisi finanziaria, l'aumento dei prezzi e le altre preoccupazioni quotidiane...

Guo: Non mi dire! Tutti abbiamo bisogno di evadere dal peso della vita quotidiana... Quanto a "Cent'anni di solitudine", l'ho letto anni fa al liceo e ricordo che mi ha molto colpito, perché è un mondo del tutto diverso da quello in cui sono sempre vissuto: Beijing, la capitale della Cina, tanta gente in giro, un clima secco, lo studio, e così via. Invece il libro parla di Macondo, un villaggio sperduto nella foresta tropicale, caldissimo e umido, dove non si sa nulla del mondo esterno, di magia, di amori appassionati, di generazioni che si susseguono... di giovani e anziani, di tempo che non passa, insomma di un mondo come di sogno...

Gabri: Hai ragione, c'è un abisso fra Beijing e Macondo! Fra il frastuono della vita della metropoli e il silenzio del villaggio, fra la frenesia di milioni di persone e la quiete di poche decine, o centinaia, fra il tempo che vola e che non basta mai, e il tempo che non passa e che ritorna circolare di Macondo. Che alla fine scompare nel nulla dopo una tempesta che dura quattro giorni...

Guo: Cari amici, a questo punto, per continuare a sognare, cosa c'è di più bello di un motivo come "The dark side of the moon", dei Pink Floyd?

Gabri: Buon ascolto e ci risentiamo fra poco!

Gabri: Cari amici, torniamo a parlare della recente pubblicazione in Cina della versione cinese di "Cent'anni di solitudine", di Gabriel Garcia Marquez. Si tratta della prima edizione con copyright, un segno del nuovo atteggiamento della Cina verso l'editoria.

Guo: Mi sono documentato, e so che la traduzione in cinese si deve a Fan Yue, un insegnante di spagnolo dell'Università di Beijing, poco più che trentenne.

Gabri: Immagino che il lavoro di traduzione non sia stato facile. Però, pensandoci bene, il cinese è una lingua poetica, in cui ogni carattere ha mille significati e sfaccettature, il che forse ha facilitato la resa dello stile e del ritmo della prosa. Sì, trovare il ritmo del linguaggio deve essere stato il problema principale.

Guo: Ho dato un'occhiata al testo e trovo che la traduzione di Fan Yue sia spigliata e veloce, insomma piacevole...

Gabri: Bene, forse questo esempio ti invoglierà a tradurre anche tu qualche opera letteraria italiana... in fondo hai studiato italiano e lavori con questa lingua, perché no?

Guo: Preferisco il lavoro giornalistico alla traduzione letteraria. Mi permette di conoscere gente e di seguire la sitazione della Cina e del mondo...

Gabri: Capisco, e non ti dò torto: avere la pazienza di restare chiusi in casa per dei mesi o anni a tradurre non è da tutti. Ma ti dico anche che la compagnia dei grandi scrittori è straordinaria: si vivono le loro storie, si impara e si matura, lo so per esperienza... e non ci si sente mai soli!

Guo: Ci penserò, magari fra qualche anno...

Gabri: Cari amici, il nostro programma volge al termine. Prima di lasciarci, vi auguro di trascorrere delle buone ferie, magari in compagnia di uno dei libri che vi abbiamo presentato oggi.

Guo: Buona lettura e ciao a tutti!

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