Il "Viaggio in diecimila villaggi" di Weiran
  2011-01-27 09:16:00  cri

    Cari amici, ha le mani forti di chi fa dei lavori manuali e il fisico robusto di chi percorre centinaia di chilometri in bicicletta sulle strade sterrate delle campagne cinesi più remote. E' il protagonista del nostro programma di oggi, Weiran, un quarantenne cinese che cinque anni fa ha lasciato il lavoro a tempo pieno in una compagnia di Shanghai per dedicarsi alla soluzione delle difficoltà dei contadini delle zone più povere della Cina, che raggiunge pedalando in bicicletta, con cui abita, e con cui parla nei campi e lungo le strade.

Ho saputo di questo personaggio straordinario da un suo libro pubblicato da poco, intitolato "Liangmin" (Gente-Cibo), che raccoglie un centinaio di suoi diari di viaggio dal 2006 al 2008 comparsi sul suo blog. Qualche giorno fa Weiran era a Beijing per tenere una conferenza, così l'ho intervistato per voi alla libreria "Sanwei Shuwu".

Weiran ha iniziato la sua presentazione da un'osservazione di base, ossia che la ricchezza materiale non rende felici, ed ha portato ad esempio la frustrazione provata da alcuni suoi amici dirigenti d'azienda di Shanghai, la città dove vive, dopo aver accumulato delle fortune, che hanno speso in tutti i piaceri mondani possibili, uscendone vuoti e disperati. Due sono addirittura morti di stress sui quarant'anni per via dell'estrema concorrenza in atto nelle grandi città cinesi. Altri, fra cui molti giovani, si suicidano per mancanza di ispirazione. Un'altra prova che il materialismo puro non porta che disperazione. Weiran osserva: La cultura, sia occidentale che orientale, è finita in un errore, ritenendo che il materialismo e il lusso siano l'obiettivo finale, da cui lo sfruttamento selvaggio delle risorse energetiche e modelli di sviluppo non sostenibili. Egli pensa quindi che all'attuale società materialista seguirà una "società ed economia dello spirito". Come pioniere, egli ha già scelto questa strada, quella della generosità, dell'abbandono completo dell'ego, per dedicarsi al servizio degli altri, dei più bisognosi, dimenticati e trascurati da tutti.

Ecco da cosa è maturata la decisione di Weiran. All'inizio degli anni Novanta, quando lavorava a Beijing, Weiran è tornato nel Gansu per delle vacanze. Il Gansu è una povera zona desertica dell'ovest della Cina, vicina al Ningxia, dove lui è nato. In un villaggio è stato ospite di una famiglia, che, anche se povera, lo ha trattato come un ospite d'onore, facendo addirittura una colletta fra i vicini per comprare della carne. Allora Weiran ha pensato: un proverbio cinese non dice forse che "chi ha buon cuore, vive una vita felice"? Perché allora queste persone buone vivono così male? Da allora ha iniziato a riflettere su questo problema, informandosi sulla vita dei contadini e sulle loro difficoltà. Ha fatto visita agli esperti di problemi dell'agricoltura, delle campagne e dei contadini delle Università e delle Accademie, ha letto un'infinità di materiali nelle biblioteche, perché quando arriva nelle campagne lo ritengono un esperto che sa tutto, e ha continuato a visitare le campagne nei momenti liberi dal lavoro d'ufficio.

Egli osserva: Quando arrivo in un borgo, e sentono dire che vengo da Shanghai, i contadini mi ritengono un esperto, e gli esperti sanno tutto! Allora mi chiedono perché il loro maiale non mangia più o perché le loro zucchine non crescono diritte come quelle dei vicini, ma curve. Allora, per poter rispondere, ogni volta che torno a Shanghai vado in biblioteca e leggo tutto quello che trovo per informarmi.

Cari amici, anche se lui è del tutto indifferente alla cosa, Weiran porta un cognome speciale, Aixingioro, quello della casa imperiale mancese che ha governato la Cina in epoca Qing (1644-1911). I genitori, dopo il 1949, vennero inviati nel Ningxia, nell'ovest della Cina, per preparare la fondazione della regione autonoma, e Weiran è nato a Guyuan, una cittadina posta in una zona desertica, un tempo tappa della Via della Seta. La conosco per averla visitata nel lontano 1993 perché ospita un meraviglioso museo di oggetti storici ritrovati nel corso degli scavi archeologici. Ricordo in particolare una brocca d'argento decorata con dei motivi persiani. Nato in questa zona sperduta, Weiran ha sviluppato una sensibilità speciale per la gente semplice, che ha mantenuto anche dopo aver lasciato il Ningxia nell'agosto del 1987 per continuare gli studi a Beijing. Dopo aver lavorato per qualche anno nella capitale, si è trasferito a Shanghai in una compagnia come amministratore. Dotato di ottime capacità di mediazione, questo "colletto bianco" speciale ha sempre concluso i suoi affari senza ricorrere agli inviti ai banchetti, tipici del costume cinese, una qualità che l'ha poi aiutato nel dirimere certe vertenze che ha trovato percorrendo le strade di campagna in bicicletta. La soluzione sta nel fatto che le parti in causa facciano entrambe delle concessioni, un ragionamento semplice, ma di cui pochi si ricordano al momento del bisogno.

Ora ridiamo la parola a Weiran: Ho lavorato nelle maggiori città della Cina, prima a Beijing, poi a Chongqing e a Shanghai, i centri più sviluppati dove tutti i cinesi vogliono arrivare. Il mio piano d'azione l'ho elaborato già nel 2004, ma mi sono fermato per due anni a riflettere, pieno di timori, prima di abbandonare il terreno conosciuto. La spinta per lasciare tutto e dedicarmi alla causa dell'aiuto ai poveri è maturata al momento della morte di mio padre, all'età di 90 anni: allora avevo trent'anni, e se ne aspettavo altri trenta, sarebbe stato troppo tardi, il tempo vola… Avevo anche paura dei commenti della gente, che mi giudicassero uno scemo, poi ho deciso che non mi importava nulla dei commenti altrui, e ho lasciato il mio lavoro remunerativo e una città agognata da molti come Shanghai per darmi del tutto al mio ideale.

A questo punto Weiran ha esclamato: Quando riesco ad aiutare qualcuno, sono contentissimo! Il mio piano si chiama "Wancunxing", che significa "Viaggio in diecimila villaggi", ed è iniziato nel 2006, esattamente il 14 agosto, quando in treno ho lasciato Shanghai diretto nel Qinghai. Laggiù ho comprato una bicicletta, ci ho messo sopra lo zaino, la macchina fotografica e il computer, in tutto una ventina di chili, e ho iniziato a pedalare per raggiungere i villaggi vicini.

Cari amici, ecco come inizia il diario appena pubblicato da Weiran "Liangmin" (Gente-cibo):

14 agosto 2006: Inizio del "Viaggio nei diecimila villaggi"

Nella decina di giorni in cui sono passato dalla riflessione alla decisione di agire, eccitazione, tristezza e paura delle difficoltà si sono alternate, impedendomi di mangiare e di dormire. Ma questa mattina, quando il treno diretto nel Qinghai ha lasciato Shanghai, tutto è passato, e mi sono calmato. Poi sono emersi il senso di responsabilità e la decisione di affrontare inflessibilmente le difficoltà pensate ed impensate che incontrerò.

Cari amici, sarete sicuramente felici di sapere che arrivato alla meta, la città di Xining, capoluogo del Qinghai, due compagni di viaggio musulmani a cui Weiran aveva raccontato la sua iniziativa gli hanno pagato una buona cena e anche la prima notte in albergo. Scene di ammirazione del genere, Weiran ne ha provocate parecchie nei suoi anni di peregrinazioni in bicicletta.

Quanto alla natura dei suoi interventi, Weiran osserva: Le organizzazioni non governative e i privati cinesi in generale finanziano gli studi dei ragazzi poveri, costruiscono scuole, biblioteche, o strade, offrono abiti, ecc, ossia solo aiuti temporanei. Io invece sono l'unico che arriva alla radice dei problemi: raggiungo a casa loro le famiglie bisognose, studio sul posto la loro situazione concreta, il loro livello di cultura, la terra posseduta, le condizioni climatiche e delle strade locali, e poi elaboro dei piani specifici per loro.

Arrivato in una città, Weiran si compra una bicicletta, visita per qualche settimana i villaggi più sperduti delle vicinanze, parla con la gente, senza far riferimento ai dirigenti locali, abita con i contadini, ascolta le loro storie, le registra e cerca un modo concreto per aiutarli. L'aiuto offerto è di varia natura: consigli su come coltivare la terra in modo più scientifico, che tipi di alberi da frutta piantare, come potarli, ecc, oppure come allevare il pollame; lettere alle autorità per chiedere i sussidi dovuti, ma che non sono stati versati perché le pratiche non sono state compilate perché i contadini o gli stessi responsabili locali sono analfabeti, e così via. Nei casi più gravi, Weiran offre degli aiuti finanziari che ottiene da persone di buon cuore che sono al corrente delle sue attività. Infatti Weiran ha un suo blog dove registra giornalmente le sue attività nelle campagne, ed un indirizzo email e un numero di cellulare aperto a tutti, per cui è facile raggiungerlo. Per gestire meglio le donazioni ottenute, egli sta registrando una NGO che si chiama "Fondazione Felicità per la promozione dello sviluppo". Perché questo nome?

Weiran: Anni fa, nel corso di un viaggio nello Yunnan, nella zona del lago Luguhu, piuttosto remota, e dove vivono delle minoranze, ho visto una cosa che mi ha stupito: molta povertà, ma anche gioia, fra la gente. La povertà non implica necessariamente tristezza, se accompagnata dalla conservazione della cultura locale. La felicità è un concetto complesso che non si limita al benessere materiale, ed io voglio che queste persone siano felici a modo loro. Per questo, tornato a Shanghai, ho eliminato il termine "sostegno" dal nome della società di aiuto che avevo costituito in segno di parità, perché la mia controparte è come me, soltanto ha una disponibilità economica inferiore. Non voglio che ci sia un divario fra di noi.

Cari amici, la povertà di cui parla Weiran non è mancanza di cibo o di abiti, perché la politica di riforma e apertura in atto in Cina da una trentina d'anni ha ormai risolto questo problema, a mancare è il denaro liquido. Quando Weiran abita dai contadini, loro non vogliono assolutamente che li paghi per il cibo e l'alloggio, anzi si offendono alla sua richiesta. La povertà colpisce soprattutto i contadini anziani, che in Cina non godono di pensione, quindi quando questi si ammalano e perdono la capacità di lavorare, se i figli non intervengono, il problema si fa grave. Anche se ora in campagna vige l'assistenza sanitaria in cooperazione, le cure vengono rimborsate in seguito, e solo in parte, quindi i contadini che non hanno denaro liquido rinunciano a farsi curare. Lo Stato versa gli assegni familiari, per cui esistono delle quote locali e che vanno richiesti alle autorità, ma spesso i contadini non sanno neppure di averne diritto, quindi Weiran li istruisce in materia, il che costituisce una parte importante del suo lavoro nelle campagne.

Infatti, puntualizza Weiran, gli interventi principali per risolvere situazioni gravi devono essere statali. Nelle zone più remote, per inerzia e ignoranza, i sindaci dei villaggi non applicano le buone politiche statali, ma incoraggiano solo la manodopera giovanile ad andare a lavorare nelle città, senza occuparsi dello sviluppo locale. Nelle sue uscite in bicicletta, Weiran ha sentito dire ovunque dai contadini: La politica statale nelle campagne non è mai stata così buona come adesso!

In merito ai problemi nelle campagne, Weiran sa invece che con una coltivazione scientifica dei campi, i contadini possono guadagnare ancora di più degli operai nelle città, infatti nelle sue esplorazioni in bicicletta ha anche incontrato dei casi del genere. Egli è anche sensibile alla preservazione della cultura rurale, che il rapido processo di urbanizzazione sta mettendo in pericolo.

Alcuni articoli del suo libro che parlano della saggezza contadina sono impressionanti. Non si dice forse che la gente di campagna è rozza e semplice, incapace di profondi ragionamenti? Weiran ha invece scoperto che i contadini posseggono una profonda saggezza, derivata dalla loro esperienza secolare nei campi, che permette loro di inquadrare i loro problemi in un modo chiaro e profondo.

Ora in molte zone delle campagne cinesi sono rimasti solo gli anziani, le donne ed i bambini, visto che i giovani che non hanno superato gli esami per l'università vanno tutti a lavorare in città. Il governo cinese cerca di creare delle opportunità di lavoro anche nelle campagne, elevando per esempio il prezzo di acquisto dei prodotti agricoli, così da aumentare il reddito dei contadini. Tuttavia nelle zone remote, aride, montagnose e difficilmente raggiungibili, i giovani continuano ad andarsene, e spesso riescono appena a mantenersi nelle città, quindi non sono in grado di occuparsi degli anziani e dei bambini rimasti nelle campagne. La povertà che Weiran incontra spesso si deve anche a questo.

Cari amici, l'iniziativa nelle campagne di Weiran è ormai seguita da migliaia di persone in tutta la Cina, che lo sostengono moralmente e finanziariamente. Egli intende visitare in 25 anni tutte le zone povere della Cina, aiutando 1-3 famiglie in ogni villaggio, così da portare loro un aiuto concreto. Spesso infatti gli interventi statali si perdono per strada, soprattutto i finanziamenti, che non arrivano nelle tasche dei legittimi destinatari. Proprio per questo Weiran ha deciso di agire a livello locale, visitando di persona le famiglie, vivendo con loro, ascoltando e dando dei consigli pratici. Egli fa notare che spesso le proposte degli esperti di problemi agricoli sono solo teoriche ed inapplicabili nelle campagne. Questo è anche stato uno dei motivi che l'hanno spinto a decidere di percorrere in bicicletta le campagne cinesi, raggiungendo di persona i contadini poveri. Egli precisa: Io non offro soccorsi temporanei, ma faccio la cosa più difficile, ossia cerco di collegare la teoria alla pratica per sradicare alla radice la povertà, guidando i poveri ad imboccare una sana via di sviluppo.

Cari amici, incontrare una persona come Weiran è decisamente un fatto straordinario. Nei suoi viaggi in bicicletta, egli ha stupito decine di persone che gli hanno detto: Non ho mai sentito parlare né visto persone generose come te! E gli hanno offerto un riparo per la notte, una cena, o un giorno di riposo in una tenda, come loro piccolo contributo personale.

Nel febbraio del 2007 Weiran è stato scelto dal website "Renminwang" fra i 10 blogger cinesi che hanno dimostrato maggiore responsabilità sociale nel corso del 2006. Ecco il suo commento in merito nel libro "Liangmin": Quando da Renminwang mi hanno comunicato con un messaggio sul cellulare la mia nomina a uno dei 10 migliori blog per la responsabilità sociale nel 2006, stavo pedalando nelle campagne del Zhejiang, e non ho sentito. Allora mi hanno telefonato per dirmelo, il che mi ha molto commosso, perché ho sentito su di me l'appoggio delle persone che mi seguono dal blog, ma mi anche fatto provare una maggiore responsabilità, tuttavia la responsabilità proviene dall'amore, la cosa più bella, perché l'amore risolve tutte le situazioni.

Cari amici, sono del tutto d'accordo con l'affermazione di Weiran, e voi cosa ne dite? E' lo stesso amore con cui il Mahatma Gandhi ha portato avanti la sua lotta per il popolo indiano, non è vero? Weiran ha aggiunto: Il mio è un intervento costruttivo, di mediazione, a vantaggio di tutti. Tutti infatti vogliono il bene comune. Considero i contadini di cui mi occupo come una parte dell'umanità, e non solo come dei cinesi. Il ragionamento è semplice: sono nato e lavoro in Cina, quindi conosco bene la situazione del paese, ma penso e agisco da un punto di vista globale, a livello dell'intera umanità. Se il mio modello di intervento funziona, si può copiare ed utilizzare altrove, ad esempio in Sudafrica o nei piccoli paesi del sud-est asiatico. Infatti il mio modello ha già interessato alcune personalità all'estero, che lo ritengono addirittura più concreto e adatto ai paesi poveri di quello della Banca Mondiale, e mi hanno proposto di stilare un piano per una sua possibile standardizzazione a livello internazionale. Sono anche favorevole al microcredito ai poveri, sul modello della Graamen Bank di Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace.

Alla mia domanda dove sarebbe andato per la Festa della Primavera, il capodanno lunare cinese, Weiran ha risposto: Forse nello Yunnan, a Lijiang, da una bambina di 6 anni paralitica, appartenente a una famiglia poverissima, a cui un donatore di Taiwan ha offerto un aiuto finanziario per le cure. Praticamente sono in viaggio 10 mesi all'anno.

Egli ha aggiunto: Ormai molti mi conoscono, riconoscono il lavoro che faccio, e mi invitano a livello locale, e quando arrivo sono ricevuto da dei comitati di accoglienza! I finanziamenti non sono un problema, perché i cinesi abbienti disposti a fare delle donazioni aumentano sempre più, chi offre denaro, oppure delle buone sementi, ecc.

A questo punto Weiran ha fatto un'osservazione molto importante: La rete internet pubblica tutte le mie attività, il che mi offre un enorme aiuto, visto che tutti ne sono al corrente. Però per una migliore gestione vorrei registrare al più presto la mia NGO, per standardizzare il tutto. Per fare un esempio, nel Gansu, nell'aprile 2009 ho incontrato una famiglia bisognosa e malata e ho scritto un articolo sul mio blog: risultato, 4 ore dopo la provincia ha mandato dei cereali e in serata le ha sbrigato le pratiche per ottenere gli assegni familiari.

Cari amici, una nuova iniziativa di Weiran per il 2011 è la decisione di pubblicare un libro all'anno, in agosto, sull'esempio della sua prima pubblicazione, sulle sue attività recenti. "Liangmin", pubblicato nell'agosto 2010, figura fra i primi dieci libri più venduti nella classifica nazionale per la letteratura, a prova del grande interesse dimostrato dal pubblico cinese.

In fine programma, facciamo i migliori auguri a Weiran, affinché abbia il coraggio di continuare a portare avanti la sua bella iniziativa.

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