La visita del Presidente americano Nixon in Cina
  2009-11-13 11:20:32  cri
Nei rapporti internazionali della seconda metà del 20° secolo, la breccia nelle relazioni sino-americane passerà senza dubbio alla storia. La visita compiuta il 21 febbraio 1972 dal Presidente americano Richard Nixon in Cina ha infatti "cambiato il mondo".

Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, gli Stati Uniti avevano applicato a lungo termine una politica di non riconoscimento e ostilità nei confronti del paese. Negli anni '70, di pari passo con il cambiamento del quadro internazionale, l'appello all'apertura della porta delle relazioni sino-americane si faceva sempre più forte. Proprio in quel momento, per cambiare il quadro sfavorevole del confronto egemonico con l'Unione Sovietica e sottrarsi alla guerra in Vietnam, gli Stati Uniti si risolsero ad avvicinarsi alla Cina. Dopo la sua elezione a presidente, Nixon espresse più volte tramite più canali l'auspicio della conciliazione con la Cina. Anche la Cina iniziò a trasmettere segnali agli Stati Uniti. Il 1° ottobre 1971, l'americano Edgar Snow, amico di vecchia data del popolo cinese, comparve in modo evidente accanto a Mao Zedong sulla Torre Tian'anmen per passare in rassegna il corteo in celebrazione della Festa nazionale. Il giorno seguente, la foto fu riportata in modo evidente dal Quotidiano del popolo di Pechino. Questo comportamento inusitato mirava a fare capire agli Stati Uniti che le relazioni sino-americane destavano l'alta attenzione dei leader cinesi.

Nel marzo del 1971 si tenneno in Giappone i 31° Campionati mondiai da tennis da tavolo, nel corso dei quali la squadra americana contatto di sua iniziativa la squadra cinese, esprimendo il desiderio di visitare la Cina. Mentre il piano era sull'orlo del fallimento per le difficiltà di ottenere il permesso della parte cinese, il Presidente Mao decise categoricamente  di invitare ufficialmente la squadra americana in Cina. Il 14 aprile nel Palazzo dell'Assemblea del popolo di Pechino il Primo Ministro Zhou Enlai tenne una cerimonia di benvenuto in onore della squadra americana, pronunciando un discorso caloroso. "Una pallina ha smosso il mondo": "La diplomazia del ping pong" che ha aperto la porta delle relazioni sino-americane, diventò in tal modo un evento sulla bocca di tutti nella storia delle relazioni tra i due paesi.

Due mesi dopo, l'inviato speciale del presidente americano Henry Kissinger compì una visita segreta in Cina. In seguito le due parti emisero un comunicato che sconvolse il mondo, rivelando che il Presidente Nixon avrebbe visitato la Cina.

Il 21 febbraio 1972 alle 11:30, l'aereo speciale con a bordo Nixon atterrà all'aeroporto della capitale di Pechino. Sceso con la consorte dall'aereo, Nixon andò incontro a Zhou Enlai che lo aspettava, stendendo per primo la mano. I due leader realizzarono così la storica stretta di mano. In proposito Nixon affermò in seguito: "Con quella stretta di mano, è terminata un'epoca e ne è iniziata un'altra."

Tre ore dopo il suo arrivo a Pechino, Nixon tenne un colloquio con il Presidente Mao. L'80enne Mao, che si era appena ristabilito da una grave malattia, manifestò una straordinaria forza di volontà, trattenedosi a parlare per più di 70 minuti con Nixon in un'atmosfera rilassata e padroneggiando il tema della conversazione: il lato filosofico dei rapporti sino-americani, cioè i problemi della duratura, dei principi, e macroscopici e strategici collegati.

Alle 18:00 dello stesso giorno, Zho Enlai e Nixon ebbero il loro primo colloquio di un'ora. Il 28 febbraio 1972 a Shanghai le due parti firmarono il "Comunicato congiunto sino-americano".

Nel comunicato le due parti rievocarono le grave dispute esistenti da tempo fra i due paesi. La parte cinese ribadì la sua posizione: il problema di Taiwan è il problema-chiave che ostacola la normalizzazione delle relazioni sino-americane; la Repubblica Popolare Cinese è l'unico governo legittimo in grado di rappresentare la Cina; Taiwan è una provincia della Cina, la liberazione di Taiwan è un'affare interno del paese e nessun altro paese ha il diritto di intervenire; tutte le forze e le installazioni militari Usa devono ritirarsi dall'isola; il governo cinese si oppone fermamente a tutte le attività miranti a creare "una Cina e una Taiwan", "due Cine", "l'indipendenza di Taiwan" ed a diffondere la teoria secondo cui "la posizione di Taiwan non è ancora confermata".

La parte americana dichiarò quanto segue: gli Stati Uniti si rendono conto che tutti i cinesi delle due sponde dello stretto di Taiwan ritengono che al mondo esiste una sola Cina e che Taiwan è una parte della Cina. Il governo Usa non ha opinioni diverse in merito di questa posizione e ribadisce il suo interesse per la soluzione pacifica del problema di Taiwan da parte dei cinesi stessi. Considerata questa prospettiva, conferma l'obiettivo definitivo di ritirare dall'isola tutte le sue forze e installazioni militari.

Le due parti si augurarono che i risultati della missione del Presidente Nixon aprissero nuove prospettive per le relazioni sino-americane, dicendosi convinti che la normalizzazione delle relazioni bilaterali non solo corrisponde agli interessi dei due popoli, ma contribuisce anche alla distensione in Asia e nel resto del mondo.

Il "Comunicato congiunto sino-americano" costituisce il primo documento-guida sulle relazioni bilaterali firmato tra Cina e Stati Uniti. La sua pubblicazione segna la fine dell'isolamento tra i due paesi e l'inizio del processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali. Il 1° gennaio 1979 la Cina e gli Stati Uniti hanno allacciato ufficialmente le relazioni diplomatiche.

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