L'industria culturale e creativa sta diventando una nuova punta di diamante dell'innovazione industriale cinese. Durante la 4a Fiera internazionale dell'industria culturale e creativa, appena conclusasi a Beijing, in solamente 5 giorni la gran quantità di quanto messo in mostra dalla Cina e dalle varie parti del mondo, ha lasciato al pubblico una sensazione di non aver avuto modo di apprezzare tutto quanto. Gli esponenti dell'élite culturale di Unesco e Usa, Gran Bretagna, Germania ed altri paesi, per un totale di 30, si sono riuniti a Beijing, procedendo ad ampi scambi con il governo e con i colleghi cinesi sulla cooperazione nel settore.
L'attuale edizione, dal tema "Stimolare il vigore culturale e creativo, promuovere la continua crescita economica", comprende decine di esposizioni, forum, presentazioni e trattative commerciali, attività innovative e spettacoli artistici, mettendo in mostra le nuove opportunità del settore che sta vivendo una fase di rapido sviluppo.
Rispetto alle precedenti tre edizioni, la quarta è stata ancora più grande, attirando circa 1500 espositori cinesi e stranieri, a coprire vari campi dell'industria culturale e creativa che lo Stato sviluppa in maniera focale. Il vice direttore del Comitato organizzatore della fiera e vice presidente dell'Associazione per la promozione del commercio di Beijing, Chu Xiangyin, ha illustrato:
"L'edizione quest'anno ha mostrato l'accelerazione dell'industrializzazione culturale e creativa. Alcune banche hanno cooperato con le imprese, versando capitali per lo sviluppo del settore. Secondo statistiche preliminari, si sono raggiunti 332 accordi e intese di cooperazione, per un valore contrattuale di 5,52 miliardi di Usd, a coprire 9 settori, quali le rappresentazioni artistiche, musei e fiere di promozione."
Il contenuto principale della fiera di quest'anno è la promozione di progetti relativi all'industria culturale; le città e province cinesi partecipanti hanno tutte presentato le varie industrie e prodotti culturali tipici. Il direttore del Centro per lo sviluppo dell'industria culturale e creativa del distretto di Chaoyang, a Beijing, Feng Chunqiu, ha illustrato la partecipazione alla fiera:
"Abbiamo 36 imprese presenti, che coprono 9 grandi settori e portano in mostra 22 mila risultati nel campo, a mostrare la storia e il successo dello sviluppo nel settore conseguito dal distretto negli ultimi 5 anni, e sottolineando inoltre le sue nuove peculiarità, punti di forza e opportunità commerciali."
Vale la pena di notare che nel corso della Fiera 73 imprese culturali di Taiwan hanno formato il "Padiglione dei prodotti creativi di Taipei", in cui oltre 200 stand hanno presentato in maniera esauriente i punti di forza del settore culturale e creativo della città. Ad esempio, il Museo del Palazzo imperiale di Taipei ha portato oltre 300 oggetti; la delegazione di Taiwan ha incassato 22,2 milioni di Rmb in transazioni commerciali e accordi relativi.
La signora Li Yongping, vice sindaco della città, ha affermato per l'industria culturale e creativa di Taiwan si tratta della terza partecipazione consecutiva, quella di dimensioni maggiori. L'impiegata del Museo del Palazzo imperiale, He Chunshi, ha dichiarato:
"L'anno scorso, dopo la nostra partecipazione alla Fiera, tra i tre posti più visitati dai turisti del continente a Taipei è sempre figurato il Museo del Palazzo imperiale. Abbiamo inoltre scoperto che il nostro museo è diventato la prima scelta dei turisti del continente cinese. Da noi comprano per lo più souvenir da regalare a parenti e amici."
Rispetto alle edizioni precedenti, i forum di alto livello dell'attuale sono stati molto più ricchi. Quello principale, il "Forum internazionale sullo sviluppo dell'industria culturale e creativa cinese", ha attirato personalità cinesi ed estere del settore che hanno proceduto a dibattiti incentrati, tra gli altri, sui rapporti tra l'industria culturale e creativa con la continua crescita economica e tra il mercato dei capitali e la creatività, prestando molta attenzione allo sviluppo del settore cinese negli ultimi anni e auspicando di rafforzare la cooperazione con la Cina. E' stata presente anche l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. I paesi membri al momento sono 30, ma la Cina ancora non ne fa parte; il vice segretario generale, Mario Amano, ha dichiarato:
"L'OECD ritiene la Cina un partner di cooperazione estremamente importante, con il quale stiamo rafforzando la cooperazione. L'abbiamo invitata a farne parte dall'inizio e lavorare con noi. Riteniamo sia una grande spinta per l'economia del paese."
Nel settembre scorso, il Consiglio di Stato cinese ha emanato e applicato il Piano di rinvigorimento dell'industria culturale, e il settore è già diventato strategico per lo sviluppo dell'economia del paese; tra i campi in più rapido sviluppo, l'animazione. Lo spettacolo inaugurale della Fiera, "Il Campo di Gioia dell'Animazione" è infatti la versione teatrale dei cartoni animati di Xiyangyang e Huitailang, creazioni originali cinesi note a tutti, che hanno ottenuto l'apprezzamento dei partecipanti alla Fiera. Molti esponenti stranieri del settore sperano di rafforzare la cooperazione con la Cina.
Vesna Dovnikovic, dell'Associazione mondiale dell'animazione, segue da vicino lo sviluppo cinese nel campo ed ogni anno partecipa al Festival internazionale dell'animazione a Hangzhou. Ha affermato:
"Quest'anno, al Festival, ho visto le ultime creazioni cinesi; mi hanno impressionato molto. In particolare, quelle degli studenti cinesi sono eccellenti, fresche e innovative, molto interessanti. Comprendono tecnologie e idee dallo stile particolare. Mi fa molto piacere vedere questi progressi della Cina; sotto ogni aspetto, dall'economia all'animazione, il paese ne compie molti, tali da meritare l'attenzione delle persone di tutto il mondo."