Cina: mantiene la promessa e cerca win-win
  2011-11-25 19:34:27  cri

Con l'avvicinarsi della fine dell'anno, la Cina ha una data molto importante da festeggiare. L'11 dicembre di dieci anni fa, il più grande paese in via di sviluppo del mondo è diventato ufficialmente membro del WTO. Un leader cinese recentemente ha detto che "la partecipazione alla WTO permette alla Cina di abbracciare il mondo intero". Nell'ultimo decennio, la Cina ha realizzato una rapida crescita economica, mantenendo sempre le promesse di cooperazione e mutuo vantaggio.

Secondo le stime, nei dieci anni passati, la Cina ha importato in media 750 miliardi di USD all'anno, fornendo oltre 14 milioni di posti di lavoro alle altre economie. In questi anni, ha partecipato attivamente ad iniziative globali volte a promuovere il commercio e a sostenere una vasta gamma di settori: dalle infrastrutture, agli edifici pubblici, all'agricoltura, alla sanità e all'istruzione, aiutando i paesi meno sviluppati ad innalzare la capacità di partecipazione al commercio globale. Inoltre essa ha concesso, a 41 paesi, tariffa zero su alcuni beni da essi prodotti, diventandone il più grande mercato di esportazione e per dieci anni importando da loro oltre 200 miliardi di USD.

All'inizio di novembre, a Cannes, durante il Vertice dei leader del G20, il presidente cinese, Hu Jintao, ha promesso al mondo che la Cina, nell'ambito della cooperazione sud-sud, intende eliminare le tasse sui prodotti importati per il 97% dei paesi meno industrializzati, con i quali la Cina ha stabilito relazioni diplomatiche.

Dopo resa nota questa notizia, la comunità internazionale ha avuto una reazione molto positiva, ritenendo che questa azione dimostra il senso di responsabilità di un grande paese in via di sviluppo come la Cina.

Questa iniziativa, che mira ad aiutare ulteriormente i paesi meno sviluppati, è diventata una misura sostanzialmente significativa della Cina per promuovere la soluzione dei problemi dello sviluppo e sostenere l'implementazione dell'agenda di sviluppo di Doha, ed ha ottenuto il plauso della comunità internazionale e dei vari paesi meno industrializzati.

Secondo gli standard dell'Onu, i paesi più arretrati hanno un PIL pro capite minore di 600 USD, quindi i livelli di sviluppo economico e di vita sono molto bassi. Attualmente ci sono 48 paesi più arretrati al mondo, fra cui 34 sono in Africa. Infatti, negli ultimi anni, l'aiuto ai paesi più arretrati è stato per la Cina un punto centrale, aiutandoli con iniziative concrete, ed offrendo loro sostegno economico e tecnico senza porre condizione politiche.

In questi paesi, la Cina ha contribuito a realizzare circa mille progetti che coinvolgono industria, agricoltura, cultura, istruzione, sanità, telecomunicazioni, elettricità, energie, trasporto, ecc, stimolando lo sviluppo economico e sociale locali. Essa ha anche aumentato la capitalizzazione di 50 miliardi di USD al Fondo Monetario Internazionale, chiedendo chiaramente di dare la priorità d'uso dei capitali ai paesi più arretrati. Nel 2010, gli aiuti cinesi all'estero hanno superato il 50%.

Nello stesso tempo, essa ha ridotto il debito gli oneri e promosso lo sviluppo sostenibile dei paesi beneficiari. Fino al 2010, la parte cinese ha firmato protocolli sulla riduzione del debito con 50 regioni africane, asiatiche, Latino-Americane e dell'area del Pacifico, esentando 423 debiti in scadenza di 44 paesi per una somma pari a 23,8 miliardi di RMB.

In collaborazione con i governi di Etiopia, Zambia, Cambogia ha costruito zone economico-commerciali, ottenendo evidenti risultati sulla promozione degli investimenti locali, l'aumento delle tasse e l'occupazione. Inoltre ha formato più di 26 mila tra funzionari e personale tecnico dei paesi più arretrati, e nei prossimi 5 anni, farà training a 80 mila professionisti, in modo da rafforzare la capacità di auto-sviluppo di questi paesi.

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