Cina: Beijing ospita il Forum finanziario internazionale
  2011-11-11 14:35:33  cri

Il 9 e il 10 novembre, a Beijing, si è tenuto l'8° Forum Finanziario Internazionale incentrato sul tema "Nuovo quadro finanziario globale: riforma ed influenze". Durante il forum, gli esperti e gli studiosi degli organismi finanziari di tutto il mondo, delle organizzazioni internazionali relative e dell'ONU hanno intrapreso discussioni e scambi di ampie vedute sulla ricostruzione del nuovo quadro finanziario globale e sulla definizione delle nuove normative. Al momento, l'Eurozona è impantanata nella crisi del debito sovrano e le richieste d'aiuto internazionali alla Cina si fanno sempre più pressanti. In tal contesto, la crisi del debito sovrano europeo e il ruolo ricoperto dalla Cina nella crisi, sono diventati i due punti focali della discussione dei partecipanti al forum.

Tanto i leader dell'Ue quanto il Fondo Monetario internazionale stesso si sono espressi a favore di un possibile sostegno da parte della Cina, del Brasile e degli altri paesi emergenti al fine di risolvere la questione del debito della Zona Euro. Il 9 novembre, durante il suo discorso al forum, l'amministratore esecutivo del Reinventing Bretton Woods Committee, Marc Uzan, ha auspicato che la Cina possa contribuire alla risoluzione della crisi del debito sovrano europeo:

"Soccorrere l'Europa è conforme agli interessi della Cina in quanto, il Vecchio Continente rappresenta il suo più grande partner commerciale. Aiutare l'Europa significa anche aiutare l'economia globale."

Durante il discorso d'apertura al forum, il CEO del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, ha dichiarato che, il raggiungimento di accordi in ambito Ue rappresenta un passo in avanti nella soluzione della crisi del debito della Grecia; al momento, tuttavia, di fondamentale importanza è l'attuazione delle misure prese precedentemente in considerazione. Il CEO ha anche sottolineato che, i paesi sviluppati che si trovano nell'epicentro della crisi hanno una responsabilità maggiore nel recupero della fiducia e nel sostegno alla crescita economica globale.

"Dato che le economie sviluppate si trovano al centro della crisi, hanno un particolare bisogno di attuare le politiche necessarie tanto per ricostruire la fiducia quanto la crescita in ambito economico."

Christine Lagarde ha aggiunto che la forza della Cina, da sola, non sarà sufficiente a frenare l'influenza negativa della crisi finanziaria e del debito sovrano, di conseguenza tutti i paesi sviluppati devono responsabilizzarsi nel riconquistare la fiducia e lo sviluppo attraverso l'attuazione di adeguate politiche in merito.

Durante il forum, il segretario generale della Conferenza dell'ONU sul Commercio e lo Sviluppo, ex vice premier tailandese, Supachai Panitchipakdi, ha dichiarato che la ripresa economica globale necessita della crescita attiva dei paesi sviluppati. Egli ha rilevato che la Cina e gli altri membri del BRICS, da soli, non sono in grado di assolvere il compito della ripresa economica globale.

"La dimensione economica della Cina occupa solo un terzo di quella degli USA; anche se la Cina riuscisse a mantenere una crescita annuale del PIL pari al 9%-10%, non sarebbe comunque in grado di compensare le perdite provocate da una lenta crescita degli Stati Uniti e dell'Eurozona."

In merito, il consulente della Commissione per il controllo bancario cinese, ex presidente del Comitato della Supervisione dei titoli di Hong Kong, Shen Liantao, ha affermato che ora l'Europa non è in grado di salvare se stessa, nessun paese può evitare questa crisi; dipendere dall'economia cinese non è per nulla realistico.

"Il PIL della Cina cresce rapidamente, ma occupa meno del 10% di quello globale. La forza cinese, da sola, non può salvare il mondo. Tuttavia, il PIL delle quattro principali riserve monetarie ossia gli USA, l'Ue, la Gran Bretagna e il Giappone, occupa circa la metà di quello globale. Di conseguenza, i paesi sviluppati, come possono mettere da parte le proprie responsabilità riguardo la questione degli aiuti? "

L'integrazione globale ha reso collegati e interdipendenti i vari paesi dal punto di vista economico, nessuno, di fronte alla crisi in atto, può sopravvivere da solo senza essere danneggiato. Nel contesto della recessione economica di Europa e Stati Uniti, la Cina non è il paese salvatore, in quanto non possiede la forza necessaria a soddisfare l'intero globo. Per risolvere la crisi del debito sovrano europeo, i membri della comunità internazionale devono cooperare, e i paesi dell'Eurozona, al centro della crisi, devono dimostrare attivamente la propria volontà politica in tal senso.

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