Cina: il recente intenso regolamento finanziario non cambierà l'attuale direzione della politica macroeconomica
  2010-03-01 09:53:57  cri

Il 25 febbraio il tasso dei depositi di riserva in RMB degli organismi di deposito all'interno della Cina è stato portato al 16,5%, per cui si prevede che i fondi congelati supereranno quota 300 miliardi di RMB. Si tratta del secondo aumento del tasso dei depositi di riserva interni sin dal 18 gennaio. Secondo gli analisti, l'intenso regolamento finanziario volge ad evitare un eccesso di liquidità, a frenare la crescita eccessiva dei crediti e ad alleggerire la pressione dall'aumento dei prezzi, e non cambierà affatto la direzione della politica monetaria moderatamente rilassata.

Ecco di seguito un nostro servizio in merito:

Il giorno 25 il tasso dei depositi di riserva in RMB degli organismi di deposito interni alla Cina ha visto un aumento di 0,5 punti percentuali, il secondo aumento effettuato dalla Banca Centrale dall'inizio del 2010, dopo un anno esatto di mancato ricorso a questo strumento di politica monetaria.

Secondo l'analisi del prof. Zhao Xijun, vice direttore dell'Istituto Finanziario e Monetario dell'Università del Popolo cinese, il recente intenso regolamento finanziario è una normale manovra di amministrazione della liquidità volta ad evitare la comparsa di eccessi.

"L'anno scorso sul mercato sono stati accumulati enormi capitali, che hanno svolto un positivo ruolo per la nostra ripresa economica nel 2009. Però dopo il ritorno alla normalità dell'economia, la banca centrale ha cominciato a pensare a come regolare l'eccesso di liquidità, effettuando controlli e congelamenti, al fine di evitare dei flussi eccessivi."

Secondo stime al ribasso, dopo i due regolamenti del tasso dei depositi di riserva, i fondi dei mutui bancari congelati supereranno i 400 miliardi di RMB. Dal punto di vista generale del mercato, la manovra è chiaramente diretta alla crescita eccessiva del credito sin dal 2009, lanciando un segnale alle banche commerciali di padroneggiare il ritmo di concessione. Nel frattempo, in febbraio la Commissione regolatoria del settore bancario ha emesso due misure amministrative dei prestiti di liquidità alle imprese e agli individui, rendendo più rigorose le procedure e le condizioni dei prestiti per garantire il loro effettivo ingresso nell'economia sostanziale.

Il prof. Zhao Xijun ha aggiunto che quest'anno non si può ignorare la pressione inflazionistica che permane, il che è anche uno dei motivi del recente regolamento finanziario.

"Dalla situazione attuale emerge che la pressione inflazionistica non è forte come si pensava, ma non significa che non esista. Anche se in gennaio l'aumento del CPI è rallentato, il ruolo del fattore della trasmissione dal PPI al CPI potrà emergere nei prossimi mesi."

Gli analisti osservano nel frattempo che visto che la crisi finanziaria non è ancora terminata e la base della ripresa economica non è stabile, le politiche di stimolo interessate non possono essere rapidamente ritirate. Recentemente, il mantenimento della continuità e stabilità della politica macroeconomica si è sentito spesso nelle dichiarazioni del governo cinese. Anche il rapporto sull'applicazione della politica monetaria emesso da poco dalla Banca Centrale afferma che nella prossima fase si continuerà ad attuare una politica monetaria adeguatamente rilassata, padroneggiando bene il margine, il ritmo e il perno dell'attuazione della politica, e mantenendone la continuità e la stabilità.

L'economista capo della casa di negoziazione di titoli Galaxy, Zuo Xiaolei, afferma che attualmente l'amministrazione della liquidità dipende principalmente da misure come il regolamento del tasso dei depositi di riserva, l'apertura delle manovre di mercato da parte della Banca Centrale e il suo controllo adeguato del volume del credito, ma che sono scarse le possibilità di aumento dei tassi di interesse sul breve periodo.

"Dalla situazione attuale emerge che non esistono condizioni sufficienti per l'aumento dei tassi di interesse, non trovo che le condizioni necessarie siano particolarmente evidenti. Se si regolassero i tassi in questo momento, si rafforzerebbero le previsioni inflazionistiche, il che non è favorevole alla loro amministrazione."

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