Nel 2010 ricorre l' "Anno internazionale della Biodiversità" fondato dalle Nazioni Unite. Il 26 gennaio, si è tenuta a Beijing la cerimonia di apertura delle iniziative della Cina per l'Anno internazionale della Biodiversità 2010. Durante la cerimonia, i funzionari cinesi hanno rivelato che quest'anno la Cina terrà una serie di attività particolari, mostrando al pubblico il significato della protezione della biodiversità e promuovendo l'ampia partecipazione pubblica alla causa della tutela della biodiversità. In occasione delle attività dell'Anno internazionale della Biodiversità, la Cina rafforzerà la cooperazione internazionale, al fine di promuovere la rapida realizzazione degli obiettivi esposti nella "Convenzione sulla diversità biologica". Ecco di seguito il reportage dettagliato in merito:
Il termine biodiversità indica tutti gli organismi nella biosfera, tra cui gli animali, le piante, i microrganismi, fino ai loro geni e al loro ambiente. All'inizio degli anni '90, sotto la guida del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, la comunità internazionale ha formulato ed approvato la "Convenzione sulla diversità biologica", atta appunto a proteggere la biodiversità.
Nel corso della cerimonia di apertura tenutasi il 26 gennaio, il Ministro cinese della Tutela Ambientale, Zhou Shengxian, ha illustrato che la Cina è uno dei 12 paesi che possiedono la biodiversità più varia del mondo. Sette anni fa, dopo che la Cina è divenuta paese firmatario della "Convenzione sulla diversità biologica", il governo cinese ha svolto una serie di lavori, partendo da leggi, regolamenti, programmi strategici, ricerche scientifiche e l'innalzamento della coscienza pubblica, ottenendo anche risultati positivi.
"E' stato inizialmente stabilito il sistema di leggi e regolamenti per la tutela della biodiversità in Cina, con un innalzamento continuo della capacità delle indagini di base, delle ricerche scientifiche, della supervisione e dei controlli. Abbiamo compiuto la restituzione dei terreni coltivabili alle foreste, quella dei pascoli alle praterie e quella dei campi che si trovavano in zone lacustri ai laghi, avviando anche una serie di progetti ecologici importanti, tra cui la protezione delle foreste naturali, degli animali selvatici e la costruzione delle riserve naturali. In particolare, i lavori di tutela a livello locale hanno ottenuto risultati notevoli. Fino alla fine del 2008, la Cina ha già istituito 2538 riserve naturali, occupando il 15,1% della superficie totale territoriale e superando il 3,1% del livello medio mondiale."
Secondo la valutazione degli esperti, a causa delle attività umane e dei cambiamenti climatici sempre più gravi, attualmente le specie degli organismi sulla Terra sono in veloce via di estinzione, cosa che apporterà gravi influenze alla salute degli uomini, all'agricoltura e alla pastorizia, minacciando ulteriormente la convivenza tra i popoli. Ora nel mondo, circa 34 mila specie di piante ed oltre 5200 specie di animali sono a rischio di estinzione. Questa situazione è emersa anche in Cina: influenzata da fattori quali i cambiamenti climatici e le attività umane, una parte dei sistemi ecologici sono degenerati e gli habitat naturali di alcuni esseri viventi fanno fronte a delle minacce.
Durante la cerimonia di apertura, il coordinatore dell'Onu in Cina, Khalid Malik, ha lanciato un appello affinché nel 2010 i vari settori della società cinese rafforzino la cooperazione, per promuovere la sostenibilità della protezione e della gestione della biodiversità.
"Nel 2010, ho lanciato un appello al governo, ai dipartimenti privati, alle organizzazioni sociali popolari, al mondo delle scienze, ai media e agli organismi internazionali affinché costituiscano e rafforzino i rapporti di partnership, amministrando in modo sostenibile la biodiversità della Cina. Dobbiamo comprendere l'urgenza di questa questione, e formulare strategie e piani con obiettivi chiari e specifici, traducendoli poi in azioni."
In realtà, il governo cinese sta formulando la "Strategia e il Piano d'azione per la tutela della biodiversità della Cina", che verrà pubblicata entro il 2010. Il piano chiarisce le strategie, gli obiettivi e i compiti che d'ora in poi la Cina dovrà applicare per la protezione della biodiversità, e favorirà alla Cina un coordinamento migliore dei rapporti tra lo sviluppo dell'economia e della società e la tutela della biodiversità.
Il ministro della Tutela Ambientale, Zhou Shengxian, ha affermato infine che la Cina, in occasione dello svolgimento delle attività per l'Anno della tutela della Biodiversità, rafforzerà la cooperazione internazionale, affinché promuova quanto prima la realizzazione degli obiettivi della "Convenzione sulla diversità biologica".