Secondo quanto emerso dal Libro blu sull'economia 2010, emesso il 7 dicembre dall'Accademia cinese delle scenze sociali, nel 2009 l'economia cinese vedrà una crescita dell'8.3%, mentre nel 2010 la crescita economica cinese toccherà il 9 %, a meno che la crisi finanziaria globale non vedrà un ulteriore peggioramento e non si verifichino gravi calamità naturali. A questo proposito, secondo le analisi degli esperti, gli investimenti costituiranno ancora la principale forza motrice della crescita economica dell'anno prossimo, il consumo manterrà una tendenza stabile, mentre la crescita del commercio all'estero mostrerà un segno positivo. Ecco di seguito il nostro servizio in merito.
Il Libro blu sull'economia 2010 emesso dall'Accademia cinese delle scenze sociali conta in totale 270 mila caratteri cinesi. In questo documento è stata svolta un'analisi approfondita sulla tendenza economica cinese dell'anno in corso, facendo anche previsioni su quella del 2010. Secondo il Libro blu, nel 2009, grazie al pacchetto di politiche di incentivazione economica, si prevede che il tasso degli investimenti immobiliari raggiungerà il 32%, pari al livello massimo negli ultimi 16 anni. Secondo quanto affermato dal Dottore dell'Istituto di ricerca sull'economia quantitativa e tecnologica dell'Accademia cinese delle scienze sociali, Zhang Tao, continuando ad applicare misure finanziarie positive e misure monetarie piuttosto flessibili, nel 2010 gli investimenti cinesi seguiteranno ad aumentare di circa il 24%, occupando più del 70% del volume economico totale. Egli ha detto:
"Nel 2009 abbiamo promoso la crescita basandoci sugli investimenti, e la tendenza è chiarissima. L'anno prossimo, gli investimenti continueranno ad aumentare, mentre il dinamismo degli investmenti stessi vedrà un rallentamento, riuscendo comunque a mantenere un livello abbastanza alto, per cui la crescita raggiungerà circa il 23%."
Allo stesso tempo, secondo il Libro Blu, l'anno prossimo la domanda cinese sui consumi manterrà una tendenza stabile, pari a circa il 16% come nell'anno in corso, mentre il livello dei prezzi dei prodotti mostrerà un segno positivo: in un anno intero, l'Indice dei prezzi al consumo (CPI) vedrà un aumento di circa il 2.1%.
Secondo i dati statistici emessi dal governo cinese, il commercio estero, sotto l'influenza degli attacchi finanziari, nei primi 3 trimestri dell'anno in corso ha visto un continuo aumento di segno negativo: nel primo trimestre, è diminuito di circa il 25%, nel secondo del 22% e nel terzo del 16.5%.
Il Capo dell'Istituto di economia finanziaria e commerciale dell'Accademia cinese delle scienze sociali, Pei Changhong, ha affermato che, nonostante da luglio a ottobre l'export cinese si sia mantenuto per 4 mesi consecutivi sopra i 100 miliardi di USD, a causa della recessione del commercio estero durante la prima metà dell'anno, nell'intero 2009 il valore totale dell'import-export cinese si ridurrà ancora del 15% rispetto all'anno scorso. Tuttavia, nel 2010, la situazione cinese del commercio estero vedrà un miglioramento, influenzata da vari fattori positivi, quali il miglioramento del quadro economico globale e la fondazione della zona di libero commercio dell'Asia orientale. Pei Changhong si è cosi espresso:
"Se l'anno prossimo la situazione all'esterno vedrà un miglioramento, all'interno il governo potrà mantenere il margine e l'orientamento dell'anno in corso. Si prevede che nel 2010 l'import-export cinese aumenterà di oltre il 10 %, e in particolare l'export vedrà una crescita di circa il 15%. Nell'anno in corso, il valore totale dell' import-export ha raggiunto circa i 2200 miliardi di USD, mentre nel 2010 si prevede che salirà a circa 2500 miliardi di USD, cifra simile al 2008."
Allo stesso tempo, secondo il Libro Blu emesso lo stesso giorno dall'Accademia cinese delle scienze sociali, nonostante attualmente l'inflazione non abbia arrecato gravi influenze, il governo cinese deve prestare attenzione non solo all'andamento dei prezzi sul mercato internazionale, ma anche ai possibili rischi arrecati dall'eccessiva espansione dei crediti, al fine di prevenire l'aumento della pressione dell'inflazione. Zhang Tao ha dichiarato:
"Da un lato, l'influenza dell'innalzamento dei prezzi sull'inflazione delle importazioni è sempre più diretta ed evidente. Secondo la situazione recente, sul mercato internazionale il prezzo del petrolio e delle merci all'ingrosso ha visto un sensibile rialzo, e infatti dall'inizio dell'anno in corso fino ad ora il prezzo del petrolio è aumentato di circa il 60 %. Il forte balzo delle merci all'ingrosso, invece, aumenterà i costi delle imprese, arrecando pertanto delle pressioni sull'innalzamento dei prezzi di consumo. Dall'altro lato, troviamo invece un flusso eccessivo. All'inizio di quest'anno si prevedeva che i nuovi crediti arrivassero a contare un vaolre di 5 mila miliardi, mentre ad oggi ammontano a circa 10 mila miliardi, e il grave flusso potrebbe arrecare l'innalzamento dei prezzi."