Il 28 novembre, la Banca centrale russa ha annunciato che adotterà delle misure per intervenire sul mercato delle valute estere, in modo da rispondere alle agitazioni economiche provocate dal calo del prezzo del petrolio.
In un comunicato reso noto lo stesso giorno, la Banca centrale russa ha affermato che limiterà provvisoriamente il valore delle transazioni sul mercato in valuta estera; dal primo al 14 dicembre, il valore totale giornaliero di queste transazioni non dovrà superare i 2 miliardi di USD, e la banca centrale russa distribuirà gli indici corrispondenti alle varie banche.
Nel comunicato si legge che il cambiamento del prezzo del petrolio eserciterà una grande influenza sulla fluttuazione del tasso di cambio del rublo, e che questa iniziativa della banca centrale russa mira a limitare le speculazioni in modo da mantenere la stabilità del mercato della valuta estera.
Il 24 novembre, il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha affermato che il basso prezzo del petrolio sul mercato internazionale ha causato alla Russia una perdita per un valore di 100 miliardi di dollari, in aggiunta ai 40 miliardi provocati dalle sanzioni dell'Occidente.