Il 18 settembre, oltre 4 milioni di elettori scozzesi andranno alle urne per decidere se sostenere o meno la separazione dal Regno Unito, diventando un paese indipendente. Ecco di seguito le interviste effettuate in Scozia dal corrispondente di RCI nel Regno Unito.
A Edimburgo, il suono delle cornamuse ravviva il senso della storia. Di fronte all'imminente referendum, il 17 settembre le fazioni indipendentista e unitaria sono all'ultimo sprint per aggiudicarsi il sostegno degli elettori. Per le strade di Edimburgo, ovunque si vedono gli stand delle due fazioni che distribuiscono materiale pubblicitario.
Audrey Pimsonneault, che sta distrubendo volantini, e proviene dal Quebec, in Canada, cerca di convincere i passanti a non sostenere l'indipendenza, questo con la lezione dei referendum per l'indipendenza del Quebec, che hanno provocato una recessione economica.
"Dopo due referendum, noi ne sappiamo i risultati, quindi abbiamo deciso di venire a dare una mano. In primo luogo, dal punto di vista dei quebecchesi, noi pensiamo che per il Quebec sia molto meglio rimanere all'interno del Canada. Sfortunatamente abbiamo visto le conseguenze arrecate dal movimento separatista: le imprese che se ne sono andate, la caduta dei prezzi delle case in alcune zone, e la fuga dei più ricchi per le minacce dei separatisti. Cerchiamo di convincere la gente a votare contro, ma la cosa più importante è convincerla ad andare a votare, perché ogni voto è fondamentale."
Julita Burgess è emigrata in Scozia dalla Polonia 10 anni fa. Sostenitrice dell'indipendenza della Scozia, ritiene che questa debba avere il potere di trattare le questioni finanziarie.
"La Scozia ha il proprio parlamento e governo, ma tutti i soldi usati qui arrivano da Londra. Londra si prende tutte le tasse riscosse e poi decide quanto dare alla Scozia. Cosi la Scozia è costretta ad affrontare il dominio finanziario di Londra, senza potersi governare da sé, come dovrebbe."
Il referendum attira l' ampia attenzione dei media del mondo intero, per cui una folla di giornalisti stranieri è accorsa sul posto. La madre del giornalista spagnolo, Micro Fisuras è scozzese. Il problema che inquieta di più il giovane è la permanenza o meno della Scozia e del Regno Unito nell'Ue. Lui ritiene che l'indipendenza della Scozia forse non sarebbe una cosa così negativa per lo sviluppo generale dell'Europa.
"Quello che mi inquieta è se la Scozia possa rimanere o meno nell'Ue. Ho scoperto che l'antieuropeismo in Scozia è molto grave. In realtà, ritengo che rimanere sia molto meglio. Nella storia del XX secolo, l'Europa è un continente separato. Non voglio una ricomparsa di questa separazione. Se pensassi che votare per l'indipendenza favorisca l'Europa, allora voterei a favore."
In merito al referendum in Scozia, Kevin Rwuny, impiegato di un'azienda inglese, ha un atteggiamento da spettatore, ritenendo che il futuro della Scozia debba essere deciso dagli elettori.
"Non ho alcuna opinione, e non penso di dovermi esprimere in merito. La cosa deve essere decisa dagli scozzesi. Dobbiamo aspettare i risultati del referendum ed essere pronti a tutto. Non posso dire che sia giusto o sbagliato, devono pensarci gli scozzesi. La mia opinione è che per la Scozia sarebbe meglio rimanere nel Regno Unito, ma, come ho detto prima, deve essere ogni elettore a valutare nella realtà. "