L'11 settembre, l'Ufficio nazionale di statistica cinese ha pubblicato l'indice dei prezzi al consumo (CPI) e l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) per il mese di agosto. Il CPI è aumentato del 2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, toccando il minimo in quattro mesi, e il PPI è sceso del 1,2%, il che supera le previsioni. Secondo le analisi degli esperti, nel secondo semestre i prezzi continueranno a mantenersi bassi, e su base annuale la pressione dell'inflazione non sarà forte, ma l'economia cinese affronta ancora delle pressioni al ribasso, per cui occorre continuare ad incrementare attraverso la riforma la forza motrice intrinseca dell'economia.
Dopo che il margine di crescita del CPI si è mantenuto sul 2,3% per due mesi consecutivi, in agosto ha visto una discesa. Parlando dei motivi, il vice direttore del Dipartimento ricerche e consulenze del Centro cinese di scambi economici internazionali, Wang Jun, ha cosi analizzato:
"I motivi sono due: primo, il margine di crescita dei prezzi dei generi alimentari, compresi carne, pollame e uova, è limitato; secondo, a partire da agosto i fattori di coda del 2013 sono scesi gradualmente, il che è il motivo principale della riduzione del margine di crescita dei prezzi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. "
Un altro dato pubblicato lo stesso giorno dimostra che in agosto il PPI è sceso dell' 1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e dello 0,2% rispetto al mese precedente. Il margine è superiore alle previsioni, e più alto dello 0,9% di luglio. Il capo economista di China Galaxy Securities, Zuo Xiaolei, ritiene che l'eccesso di produttività di alcuni settori continui a premere sui prezzi alla produzione.
"Questo dimostra che molti settori della manifattura di materie prime alla fonte presentano un eccesso di produttività, il che provoca una situazione di calo dei profitti, dello 0,2% rispetto al mese precedente. Ma non bisogna preoccuparsi troppo. Occorre continuare a regolare la struttura nei campi interessati, fare alcune riforme necessarie, e razionalizzare la struttura industriale. "
Parlando della futura tendenza del CPI e del PPI, Wang Jun ritiene che nel secondo semestre i prezzi continueranno a mantenersi ad un basso livello, e la pressione dell'inflazione non sarà forte. Ma la distanza sempre maggiore tra prezzi al consumo e prezzi alla produzione va seguita da vicino.
"Nei mesi che restano di quest'anno, il margine di crescita del CPI non cambierà molto, mantenendosi tra il 2% al 2,5%. Ma la situazione del PPI è inquietante, e sarà difficile tornare ad un valore positivo in pochi mesi. I processi di regolazione della struttura industriale, di assorbimento dell'eccesso di produttività e di stop alla leva finanziaria necessitano ancora di tempo. E il margine di crescita, rispettivamente positiva e negativa, dei prezzi al consumo e dei prezzi alla produzione, e la lieve deflazione dei prodotti industriali devono essere seguiti da vicino."
L'indice PMI di agosto dell'industria manifatturiera cinese, rivelato in questi giorni, è del 51,1%, lo 0,6% in meno rispetto al mese precedente. Anche gli indici dei nuovi ordini e dei nuovi ordini d'esportazione sono scesi. Inoltre, i dati dell'Amministrazione generale della Dogana cinese dimostrano che il valore generale dell'import-export di agosto è stato di 367 miliardi e 900 milioni di dollari, con una crescita del 4%, tra cui 158 miliardi e 600 milioni di import, il 2,4% in meno. Alcuni analisti indicano che la discesa del valore dell'import riflette l'insufficiente forza motrice della crescita economica alla spalle della debolezza della domanda interna, e l'aumento delle pressioni al ribasso dell'economia. Si rafforzano le previsione d'ampliamento delle politiche per una futura stabile crescita economica.