L'Africa occidentale di fronte alla doppia minaccia di Ebola e del terrorismo
  2014-09-05 14:49:05  cri

L'epidemia di Ebola che impeversa in Africa occidentale si sta espandendo rapidamente, e nel frattempo la cappa del terrorismo che ricopre la regione presenta una tendenza all'ulteriore concentrazione. Il 3 settembre, i ministri degli Esteri di Nigeria, Camerun e Niger hanno tenuto un summit ad Abujia, capitale della Nigeria, focalizzato sulla discussione delle misure da adottare.  

Al meeting di un giorno hanno partecipato i ministri degli Esteri della Nigeria e dei paesi circostanti, insieme ai rappresentanti speciali inviati da Usa, Gran Bretagna, Canada, Unione africana e Onu. Secondo la presentazione ufficiale della parte nigeriana, i lavori si sono concentrati sul quadro di attuazione della lotta comune al terrorismo dopo i vertici di Parigi e di Londra e il vertice Usa-Africa, conclusosi il mese scorso, con l'accento su come affrontare la sempre più grave minaccia terroristica rappresentata dalle milizie estremiste di Boko-Haram.   

Le forze terroristiche, con in testa Boko-Haram, sono pressoché fuori controllo. Il primo settembre il governo nigeriano ha imposto il coprifuoco a Maiduguri, capoluogo dello Stato nordorientale di Borno, per rispondere alle minacce terroristiche in continuo aumento, ma dopo un solo giorno, la cittadina di Bama, a 70 km da Maiduguri, è stata conquistata dalle milizie di Boko-Haram. Secondo testimoni locali, centinaia di soldati governativi e moltissimi residenti si sono rifugiati a Maiduguri. Anche se il governo nigeriano nega che la situazione gli sia sfuggita di mano, non può eludere la gravità della minaccia: senza ampliare rapidamente il margine della lotta al terrorismo e reprimere la tendenza all'espansione di Boko-Haram, conquiste e prese di potere continueranno a ripetersi. Il fallimento della lotta al terrorismo in Nigeria potrebbe trasformarsi in un disastro per la sicurezza dell'intera Africa occidentale. In questo contesto, la coalizzazione delle forze della regione per affrontare la minaccia terroristica è ormai una scelta obbligata.

Anche la situazione dell'epidemia di Ebola in Africa occidentale si è fatta molto grave. Il 3 settembre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivelato che ha già provocato la morte di oltre 1900 persone. Secondo un comunicato pubblicato in precedenza dall'OMS, l'epidemia si sta ampliando rapidamente, e più del 40% dei casi sono comparsi negli ultimi 21 giorni. Secondo le valutazioni di più parti, continuando così, il numero dei contagiati potrebbe arrivare a decine di migliaia. Per evitare che la situazione diventi incontrollabile e minacci il resto del mondo, il 2 settembre alla sede generale dell'Onu a New York, il direttore generale dell'OMS, Margaret Chan, ha invitato la comunità internazionale a fornire un energico sostegno.   

Inoltre certe nuove tendenze dell'epidemia di Ebola in Africa occidentale stanno suonando un campanello d'allarme per il mondo intero. Per esempio, oltre a Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria, anche nella Repubblica Democratica del Congo, in Africa orientale, è scoppiata la febbre emoraggica Ebola. Fino al 2 settembre, risultavano 31 morti e 13 contagi diagnosticati, quindi aumenta sempre più il rischio che l'intero continente africano venga colpito dall'epidemia. Inoltre, un medico volontario di un'organizzazione caritativa Usa è stato diagnosticato colpito dal virus, ma va notato che non aveva affatto lavorato in zone di isolamento, né aveva avuto contatti con malati di Ebola. Questo caso ha sollevato nuovi dubbi sulla teoria che il virus si trasmetta solamente per contatto diretto. Inoltre, paesi spesso colpiti da epidemie, come la Libia, hanno adottato il metodo dell'isolamento delle varie zone per bloccare la trasmissione del virus, ma per le forti limitazioni di movimento del personale nelle aree colpite, la produzione agricola è in stallo, i prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle, e i canali di importazione non sono più liberi, il che sta fomentando una crisi alimentare di vasta dimensione.

In realtà, sia la diffusione del virus Ebola che il terrorismo fuori controllo in Africa occidentale hanno la povertà e l'arretratezza come motivo principale. Anche se questa situazione non può cambiare a breve termine, per rallentare la diffusione del virus e mitigare la minaccia del terrorismo sono necessari il coordinamento regionale e anche il sostegno globale. Anche se un sostegno limitato non può risolvere il problema alla radice, è comunque un valido aiuto per evitare la comparsa di catastrofi ancora maggiori.

  

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