Il 26 agosto si è aperto il sipario della conferenza sulla Rete Internet cinese 2014. L'attività avrà una durata di 3 giorni, e gli oltre 20 settori Internet più popolari del momento hanno attirato l'attenzione di oltre 10 mila partecipanti. Nel primo giorno della conferenza, il settore relativo alla finanza in rete è stato seguito con vivo interesse. In un'intervista alla nostra Radio, un partecipante alla conferenza ha reso noto che la finanza in rete dispone di un enorme mercato, ma necessita ancora dell'introduzione di normative per la supervisione e la gestione, relative soprattutto all'aspetto del credito in rete di facile accesso e ad alto rischio, dove è necessario evitare la fuga degli operatori e proteggere gli interessi degli investitori.
Il sotto-forum sulla finanza in rete tenutasi nel corso della conferenza sulla Rete Internet cinese 2014 ha attirato l'attenzione di molti partecipanti, e l'opinione di regolatori e operatori in merito è pressoché identica: opportunità e rischi coesistono. La conferenza sulla Rete Internet cinese 2014 è giunta al suo tredicesimo anno e dall'anno scorso ha cominciato a istituire il sotto-forum sulla Finanza in rete. Anche quest'anno il tema di maggior attrattiva è stato quello a più alto rischio nell'ambito della Finanza online, ovvero il P2P, il settore legato al credito in rete. Il direttore generale dell'Internet Society of China, Wu Hequan, ha detto:
"La sorveglianza in rete attualmente non è rigorosa quanto quella bancaria, i rischi esistono, e in futuro verranno attuate delle regolamentazioni. Il controllo non sarà soffocante, tuttavia dal momento che i rischi sono molto alti il controllo si rivela necessario. Il modello economico P2P, ad esempio, è buono, tuttavia si verificano casi di fuga degli operatori, motivo per il quale il controllo risulta necessario. In futuro avremo bisogno di aziende di qualità per il P2P, non di aziende irresponsabili verso il cliente o senza capacità di pagamento. Il modello economico P2P richiede tecnologia e piattaforme tecnologiche, senza le quali non sarà possibile riuscire a monitorare e verificare le qualifiche degli investitori e dei creditori.
L'espressione Peer-to-peer si riferisce alla possibilità di accumulare fondi che spaziano da centinaia a milioni di yuan attraverso una piattaforma di rete informatica, e di prestare successivamente tali fondi a chi ne ha bisogno. La maggior parte dei prestiti viene chiesta da piccole e micro imprese o da singoli individui. Emerso in Cina nel 2007, il credito in rete P2P si è sviluppato a gran velocità nella seconda metà del 2012, accompagnato tuttavia anche da grandi rischi: si sono verificati continui casi di fuga degli operatori dalle piattaforme e fondi degli investitori che vanno in fumo. Stando a un'indagine, fino a luglio di quest'anno, di 1200 istituzioni P2P indagate 150 sono sparite con i fondi, con una media di quasi 6 o 7 al mese. Un operatore di nome Mengmeng, impiegato presso un'impresa di finanza in rete, richiede il rafforzamento della vigilanza:
"Al momento vi è molta confusione nell'industria. Le norme di sorveglianza favorirebbero l'industria nel complesso. Sarebbe meglio eliminare dal circolo le piattaforme che non forniscono servizi agli utenti, in modo da standardizzare l'ordine."
Li Xiaofeng, direttore dell'Istituto di Ricerca per l'informatizzazione delle finanze della Banca Popolare Cinese, ha pronunciato un discorso nel corso della conferenza, dicendo che bisogna adottare misure per cogliere in modo efficace le occasioni della piattaforma tecnologica.
"La propaganda unilaterale di mercato ha una soglia bassa, per cui da un lato vi è una crescita esplosiva, mentre dall'altro appaiono fenomeni disordinati, che sono diventati ostacoli per le autorità di regolamentazione e per la crescita del credito in rete, che già vertono in condizioni di difficoltà. Per affrontare tale situazione servirebbe adottare misure appropriate atte a migliorare la trasparenza e a ridurre l'asimmetria informativa, e cogliere efficacemente le occasioni presenti sulla piattaforma tecnologica."
I funzionari della Banca Centrale e della Commissione di Regolamentazione delle banche cinesi hanno espresso più volte i principi di classificazione regolamentare della finanza in rete. Per quanto riguarda la sorveglianza dei P2P, si fa riferimento principalmente al loro posizionamento, alle barriere industriali, e alla completa divulgazione delle informazioni. Le istituzioni del settore devono possedere condizioni di base quali capitale sociale, background professionale e anni di esperienza direzionale, gestione del rischio e custodia dei fondi, e soprattutto non possono toccare la linea di fondo della legge, ricorrendo ad esempio a finanziamenti illegali.