Il 15 agosto di 69 anni fa, il Giappone, sconfitto nella seconda guerra mondiale, si arrese senza condizioni. Il popolo cinese, dopo 8 anni di ardua lotta di resistenza, ottenne finalmente la vittoria. Per commemorare questa importante giornata, nelle varie parti della Cina si è tenuta una serie di raduni pacifici, donazioni di reperti e commemorazioni popolari. Ecco di seguito un nostro servizio in merito.
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La mattina del 15 agosto, personalità amiche di Cina, Giappone, Corea del Sud, ecc. si sono riunite al Museo commemorativo dei compatrioti vittime del massacro di Nanchino operato dalle truppe di invasione giapponesi, per tenere un raduno di pace internazionale. Con lo slogan "Non dimenticare il passato, perché fa da maestro del futuro", hanno ricordato le vittime del massacro e pregato per la pace mondiale. Il direttore del Museo Zhu Chengshan afferma che a partire dal 2002, ogni anno, il giorno della resa del Giappone, a Nanchino si tiene un raduno per la pace internazionale, allo scopo di invitare il pubblico a opporsi alla guerra, a tutelare la pace, a trarre lezione dalla storia e a guardare al futuro.
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"In questa particolare giornata, le personalità amiche di Cina, Giappone e Corea del Sud fanno appello per la pace, per avvertire il pubblico di non dimenticare mai le sofferenze arrecate dalla guerra. Teniamo alto il vessillo della pace, elogiamo lo spirito della pace, e amiamo l'ambiente pacifico in cui viviamo."
Le personalità amiche giapponesi partecipanti al raduno di Nanchino provengono soprattutto da tre delegazioni in visita in Cina: l'Associazione della Memoria, l'Associazione cuore a cuore Kobe-Nanchino, e Le Ali della Speranza e dell'Amicizia tra Giappone e Cina di Nagasaki. Matsuoka, capo della delegazione dell' Associazione della Memoria, è a Nanchino per la 29esima volta.
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"Penso che in questa giornata della resa dobbiamo venire a Nanchino perché il massacro di Nanchino è la tragedia più rappresentativa dell'intera guerra di aggressione alla Cina. Per prima cosa esprimiamo il nostro esame di coscienza e il nostro lutto per le vittime. Il 15 agosto di ogni anno i politici giapponesi vanno in visita al Sacrario Yasukuni, il che dimostra che non vogliono assolutamente ammettere la storia, e intendono continuare a nascondere questo tratto della storia. Noi invece, che conosciamo questo periodo, ogni anno ci opponiamo attivamente alle visite al sacrario delle autorità governative."
All'alba, a Changde, nello Hunan, i cittadini si sono recati spontaneamente al Cimitero degli eroi della lotta all'aggressione giapponese per portare delle corone di fiori ed esprimere il loro ricordo degli eroi. Hang Dapeng è uno di loro. Egli ha detto:
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"Ricordo soprattutto i morti della brigata n°74. Il loro spirito di non temere la morte ci incoraggia. Come cinesi, non li dimendicheremo mai."
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La mattina del 15 agosto, al Museo commemorativo della guerra di resistenza del popolo cinese all'aggressione giapponese, situato accanto al Ponte Lugouqiao di Beijing, si è tenuta una cerimonia di donazione di reperti per commemorare il 69esimo anniversario della vittoria. Una decina di persone provenienti da Beijing, Shanghai, Henan, Sichuan, Guangdong e Heilongjiang hanno donato al Museo i loro reperti della guerra di resistenza. Fra queste figurano veterani, discendenti e parenti, e anche appassionati di collezionismo.
Il veterano dell'Ottava Armata di strada e membro della Compagnia teatrale di Lotta ai nemici, signora Hua Jiang, ha donato la medaglia di terzo grado per la liberazione e l'indipendenza del marito defunto, Zhang Fei, direttore della squadra di lavoro musicale della Compagnia teatrale del distretto militare di Jinchaji, e i libretti della Compagnia.
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"Questa medaglia gli fu attribuita nel 1957. Mio marito è mancato nel 2011. Regalo la medaglia nella speranza che i giovani ricordino bene la storia, non dimentichino l'ignominia patita dal Paese e facciano tesoro della pace."