Il 20 giugno il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha reso noto il piano di pace e dichiarato il cessate il fuoco della durata di una settimana nell'est dell'Ucraina. Gli Usa, la Francia e la Germania hanno espresso sostegno in merito, e la Russia ha proposto che l'Ucraina avvii il dialogo con le varie parti durante il periodo di cessate il fuoco.
La notte del 21 giugno sul sito web del presidente ucraino è stata pubblicata la lettera del presidente Poroshenko ai compatrioti, nella quale si afferma che le autorità intendono ripristinare l'integrità territoriale statale con tutti i mezzi, e che tuttavia al momento la prima scelta sono i mezzi pacifici. Egli ha fatto appello affinché i rappresentanti degli organi autonomi locali eletti legittimamente, i gruppi sociali e le personalità dei vari ambienti partecipino al dialogo.
Lo stesso giorno il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel suo colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha affermato che per risolvere realmente la crisi, le autorità di Kiev devono rinunciare a simili richieste di ultimatum, e tenere dialoghi paritari con i rappresentanti degli Stati di Donetsk e Luhansk.
Il 22 giugno nei suoi colloqui telefonici con il presidente francese François Hollande e con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo Putin ha sottolineato che la volontà espressa dal presidente ucraino deve essere consolidata tramite l'effettivo cessate il fuoco, e le autorità di Kiev e le zone protestatarie hanno bisogno di iniziare immediatamente i negoziati.