Secondo quanto riportato il primo aprile dal quotidiano La Repubblica, la disoccupazione non lascia tregua all'Italia e chiama alla prova il governo Renzi. A febbraio il tasso rilevato dall'Istat è volato al 13% (+1,1 punti percentuali rispetto al 2013): il livello più alto sia dall'inizio delle serie mensili, nel gennaio 2004, sia delle trimestrali, a inizio del 1977.
Secondo quanto appreso, su base annua l'incremento è inferiore solo a quelli di Cipro (dal 14,7% al 16,7%) e della Grecia (dal 26,3% al 27,5%). D'altra parte, le stime sulla disoccupazione in Italia per l'intero anno 2014 sono intorno al 12,5%. A preoccupare, in particolare, è il numero dei disoccupati cresciuti del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a quota 3,3 milioni (+0,2% su gennaio). Tra i giovani, invece, sono in cerca di occupazione 678mila ragazzi, con un tasso di disoccupazione pari al 42,3%, sostanzialmente immutato rispetto a gennaio (-0,1%), ma in aumento del 4,2% sul 2013: secondo Eurostat l'Italia è il Paese più in difficoltà dell'Ue dopo la Spagna, dove gli under 25 senza lavoro sono passati dal 54,2 al 53,6%.
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