Secondo quanto riportato il 21 ottobre dal quotidiano Milano Finanza, nel corso di un convegno di Confindustria Digitale dello stesso giorno, il Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta ha sottolineato che l'agenda digitale è la principale riforma dello Stato soprattutto perché è il modo migliore per eliminare le "sacche di discrezionalità" nella pubblica amministrazione all'origine dei molti dei problemi italiani.
Letta ha affermato:"Se il Consiglio Ue termina con parole di rito, con i soliti acronimi, con impegni vaghi e generici che mettono insieme in un'alleanza rischiosissima coloro che non vogliono far avanzare l'agenda digitale e coloro che non vogliono far andare avanti l'Europa, ci giochiamo una partita che rischia di avere effetti terribili sul futuro del nostro continente e dell'Unione europea", ha spiegando Letta schierando dunque l'Italia con coloro che vogliono far andare avanti l'Europa con più integrazione e più competitività, spingendo sull'agenda digitale e sull'innovazione.
Letta ha aggiunto che il governo italiano vuole spingere il Consiglio europeo sui temi dell'agenda digitale affinché si arrivi a un mercato unico delle telecomunicazioni, il che significa anche avere campioni europei. Invece oggi ci sono 28 mercati nazionali divisi e questo rende molto complicato avere quella dimensione necessaria per essere forti nel mondo.