Secondo quanto appreso dall'ANSA, per la mancanza di una riforma strutturale da parte del governo italiano e per il peggioramento delle previsioni economiche, il 9 luglio Standard & Poor's ha tagliato il rating dell'Italia a 'BBB' da 'BBB+', con un outlook negativo.
Standard & Poor's ha indicato che nel 2013-2014 c'è almeno una chance su tre che il rating possa essere ulteriormente ridotto.
L'agenzia prevede che nel 2013 l'economia italiana si contrarrà dell'1,9%, e che alla fine dell'anno il debito arrivi al 129% del PIL.
Fonti del Tesoro italiano ritengono che il taglio di S&P per l'Italia sia una scelta "non condivisibile", che non considera le misure più recenti prese dal nuovo governo.