In base a quanto affermato nel documento riservato, pubblicato il 29 giugno dal settimanale tedesco Der Spiegel, l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale statunitense avrebbe montato degli impianti di controllo e d'intercettazione all'interno delle sedi generali dell'Ue in Europa, a Washington e presso l'Onu, penetrando inoltre nella loro rete di computer. L'Europa intera ha reagito con grande interesse nei confronti della questione.
La sera del primo luglio, il portavoce del Consiglio Europeo, Herman van Rompuy, ha dichiarato pubblicamente il suo interesse per i reportage che parlano di questo scandalo, affermando inoltre che l'Ue e gli altri organi diplomatici hanno iniziato a svolgere indagini su quanto rivelato in questi articoli. Van Rompuy ha inoltre contattato le autorità statunitensi, chiedendo e auspicando che il governo americano possa fare piena luce su questo fatto.
Il giorno stesso, il portavoce della Commissione Europea Pia Ahrenkilde Hansen ha illustrato che i reportage in merito sono preoccupanti e l'Ue chiede agli Usa di fare piena luce delle intercettazioni. Attualmente, il presidente della Commissione Europea Manuel Durão Barroso ha fatto fare un pieno controllo di sicurezza negli uffici della Commissione.
Sempre il primo luglio, il presidente francese Hollande ha bollato come "inaccettabile" un'azione di questo tipo tra partner e amici, chiedendo agli Stati Uniti di porre fine a queste azioni e di fornire una spiegazione in merito.
Il primo luglio, il presidente statunitense Barack Obama e il segretario di Stato Usa John Kerry che stanno facendo delle visite all'estero hanno rispettivamente dato delle spiegazioni in merito, dicendo che l'intercettazione sui paesi alleati non è anormale nel settore delle relazioni internazionali. In merito, il portavoce degli esteri cinese Hua Chunying ha affermato, nella conferenza stampa di routine tenutasi il primo luglio, che la parte cinese fa appello ai vari paesi ad agire attivamente nel quadro dell'Onu, elaborando quanto prima delle norme d'azione della rete, tutelando congiuntamente la pace e la sicurezza della rete internet.