Il 21 maggio a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha approvato due risoluzioni con le quali si chiede ai paesi membri dell'UE di adottare ulteriori contromisure per potenziare il coordinamento nella lotta contro la frode fiscale. Nei due documenti si chiede una maggiore collaborazioni tra i paesi membri per coordinare la base imponibile, così da impedire, tramite opportune misure, che alcune aziende trasferiscano le proprie entrate nei "paradisi fiscali". Nelle risoluzioni si chiede inoltre di migliorare la verifica dei dati dei dazi doganali dei paesi membri, così da contenere la frode fiscale, nonché l'unanimità degli Stati membri nella chiara definizione di "paradiso fiscale", così da redigere una lista nera dei soggetti fraudolenti. In più, il Parlamento Europeo chiede anche all'UE di non fornire alcun finanziamento o aiuto pubblico alle aziende che violano le norme fiscali dell'UE. Tutte le aziende partecipanti a gare d'appalto devono presentare le informazioni su eventuali sanzioni fiscali, e qualora emergesse che le aziende hanno violato i propri doveri fiscali, l'UE ha il diritto di risolvere il contratto.
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