Il 4 settembre, presso la sede generale dell'Onu a New York, il rappresentante permanente siriano dell'Onu, Bashar Jaafari ha affermato che la Siria intende coordinarsi completamente con l'inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega araba per la crisi siriana, Lakhdar Brahimi, e che la risoluzione della crisi siriana non deve deviare dalla proposta in sei punti di Kofi Annan.
Brahimi, nel suo discorso, ha inoltre affermato che il futuro della Siria deve essere deciso soltanto dal popolo siriano.
Lo stesso giorno a Mosca, Fathi Jamous, membro dell'ufficio politico dell'opposizione del Parlamento siriano, Coalition Forces for Peaceful Change, ha affermato che se non saranno soddisfatti i prerequisiti, si opporrà all'avvio di un dialogo nazionale. Attualmente tra le varie fazioni siriane ci sono delle divergenze sul dialogo nazionale. L'opposizione armata siriana ha invitato il presidente Bashar al-Assad a dimettersi prima del dialogo.