Giorni fa il quotidiano tedesco "Sueddeutsche Zeitung" e il primo canale televisivo tedesco "Panoramal" hanno prodotto e trasmesso congiuntamente un programma televisivo, in cui hanno svelato che il Dalai Lama, autodefinendosi "pacifista" e "contrario alla violenza", ha cooperato con la Central Intelligence Agency (CIA), procedendo alle attività di sabotaggio segreto in Tibet. Anche i media, come il settimanale "Der Spiegel" e il quotidiano "Die Frankfurter Allgemeine Zeitung", hanno fatto dei reportage e dei commenti in merito, ritenendo che quanto svelato dai programmi faccia sì che l'aureola di santità del Dalai Lama, leader religioso del Tibet e vincitore del Premio Nobel per la pace, inizi a scolorirsi in ambito pubblico. Sulla base del documentario americano di "La Central Intelligence Agency in Tibet", il "Sueddeutsche Zeitung" e il "Panoramal", dopo alcune indagini, hanno confermato che negli anni '50 e '60 del secolo scorso, la CIA aveva addestrato i tibetani negli USA, invitandoli poi a tornare in Tibet per fare la guerriglia. Questo programma presenta in modo dettagliato la realtà della collusione tra Dalai Lama e la CIA, attraverso foto, documentari, con interventi di persone della CIA che parlano dei loro incontri con il Dalai Lama, e molte foto che ritraggono il Dalai Lama con alcuni responsabili della CIA americana. Secondo i documenti, il primo contatto tra un inviato segreto del Dalai Lama e la parte americana, tramite l'ambasciata americana a New Delhi e il consolato americano a Calcutta, risale al 1951. Durante l'incontro si parlò di aiuti militari e fondi. Secondo il "Panoramal" il Dalai Lama riceveva ogni anno dalla CIA una sovvenzione di 180 mila dollari USA. Il Dalai Lama, che mostra un atteggiamento "pacifista", in realtà sostiene da sempre e in segreto la lotta armata.
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