Significati lungimiranti della nuova legge elettorale APN
  2012-03-08 20:56:30  cri

La sessione annuale dell'Assemblea Popolare Nazionale in corso a Beijing rappresenta l'ultima sessione a cui partecipano i deputati dell'11esima APN nell'esercizio delle loro funzioni. Per quanto riguarda la prossima legislatura, la 12ªAPN, sarà la prima volta che si procederà ad elezioni seguendo il principio di pari proporzioni tra la popolazione urbana e rurale, in conformità alla legge elettorale riveduta. Per garantire la nomina regolare dei prossimi deputati, in questa sessione, si prenderà una decisione sulla questione delle elezioni dell'APN.

La prima legge elettorale cinese, varata nel 1953, prevedeva disposizioni diverse per il numero di popolazione rappresentato da ogni deputato contadino o cittadino, e dopo molte modifiche, alla fine il documento fissò la proporzione elettorale dei deputati di vari livelli 4:1, ossia il diritto di rappresentanza di quattro contadini o pastori equivalgono a quello di un cittadino. Al tal riguardo, Zhang Qianfan, professore della facoltà di diritto dell'Università di Beijing, ha così commentato:

" Quando riduci il diritto elettorale dei contadini cinesi a un quarto di quello di un cittadino, i deputati che saranno eletti non potranno rappresentare gli interessi della maggioranza del paese. Certamente che negli ultimi anni, abbiamo fatto aggiustamenti mirati, ma finché non si realizzano elezioni con una proporzione paritaria, questi ritocchi non saranno mai molto accurati, rendendo cosi impossibile alla nostra legge e politica, ai nostri deputati e all'APN di rappresentare concretamente gli interessi della maggioranza, tra cui i contadini".

Durante la sessione annuale dell'APN nel 2010, è stata approvata la risoluzione sulle modifiche della legge elettorale. La nuova legge prevede che i seggi dei deputati siano distribuiti dalla Commissione permanente dell'APN secondo i numeri delle varie province, regioni ad amministrazione autonoma, e municipalità soggette direttamente al governo centrale, con il principio della parità di popolazione rappresentata da ogni deputato, così da garantire ad ogni zona, etnia un numero appropriato di deputati. Ciò vuol dire che durante le elezioni gli abitanti urbani e rurali cinesi, per la prima volta, hanno espresso equamente "il diritto di voto".

Secondo quanto illustrato dal portavoce della sessione, Li Zhaoxing, per i seggi dei due mila deputati, distribuiti secondo i principi di ugualianza di posizione sociale e parità in proporzione alla popolazione urbana e rurale, si prevede un deputato per 670 mila persone. Secondo i principi di parità regionale, per ogni provincia, zona e città, indipendentemente dal numero di abitanti, viene assegnata la stessa quota base di seggi, ossia otto; secondo il principio di uguaglianza etnica, certi seggi saranno distribuiti dalla Commissione permanente dell'APN alle varie province, zone e città, così da assicurare ad ogni minoranza etnica almeno un deputato.

Mao Shoulong, professore del centro di ricerca sulla politica pubblica e sulla sicurezza dell'Istituto per l'amministrazione statale dell'Università del Popolo cinese, ritiene che il nuovo metodo elettivo rifletta pienamente il principio di uguaglianza:

"Adesso, la parità delle proporzioni tra città e campagne significa che un voto della popolazione rurale equivale ad un voto della popolazione urbana. In realtà questo è un risultato dello sviluppo della proporzione tra città e campagne, ovvero un riconoscimento dei cambiamenti strutturali dell'attuale popolazione. In linea di principio, ciò corrisponde ancora al concetto sistematico di parità della posizione sociale e di voto di una persona. Perciò, la nuova legge non solo ha risolto un problema concreto e di principio, ma, a maggior ragione, ha realizzato il principio una persona un voto. Attraverso la programmazione del sistema, si potrà ampliare maggiormente la rappresentatività dei deputati dell'APN."

Allo stesso tempo, in qualità di principi supplementari importanti della nuova legge elettorale, l'egual proporzione dei deputati scelti equamente tra le regioni e le varie etnie, indica chiaramente che la distribuzione dei seggi non e' inferiore ad un certo numero. Feng Yue, vice ricercatore dell'Istituto di politica dell'Accademia delle scienze sociali, sostiene che questi principi, possano riflettere al meglio gli interessi delle varie etnie e regioni.

"Se si parte da una parità totale della posizione sociale, alcune fascie che hanno molta popolazione avranno un diritto di parola maggiore nella vita politica statale, ma ovviamente così è iniquo. Quindi questi principi come parità etnica e regionale potranno coprire al massimo gli interessi di queste zone ed etnie. La nostra APN rappresenta per lo più un tipo di meccanismo che consulta e delibera per gli interessi e le opinioni collettive generali. Con questa modalità, si potranno mettere meglio in evidenza gli interessi delle varie etnie e regioni".

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