La sera del 21 marzo, alcuni paesi occidentali, fra cui USA, Gran Bretagna e Francia, hanno continuato a lanciare attacchi aerei contro Tripoli, capitale della Libia. A questo proposito, le voci contro la guerra armato della comunità internazionale diventa sempre più forte.
Lo stesso giorno, il presidente della Russia, Dmitry Medvedev, ha affermato che la parte russa non invierà l'esercito per azioni militari aeree o terrestri contro la Libia.
Il premier turco, Redzep Tajip Erdogan, in visita in Arabia Saudita, ha affermato che il futuro della Libia deve essere deciso dal proprio popolo, e che la parte turca spera che la guerra in Libia potrà vedere il suo termine il più presto possibile.
Il 21 marzo, il presidente della Sudafrica, Jacob Zuma, ha affermato che gli eserciti dei vari paesi devono rispettare rigorosamente la risoluzione in merito del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e fermare subito gli attacchi militari contro Libia e ai danni delle masse popolari.
Lo stesso giorno, il Ministero degli Esteri bielorusso ha pubblicato una dichiarazione, indicando che i paesi interessati devono smettere subito le azioni militari che causano morti e feriti tra le masse popolari.