La minaccia nucleare mette alla prova le relazioni Usa-Giappone
  2011-03-18 12:02:02  cri

Dopo il terremoto avvenuto l'11 marzo in Giappone e la conseguente fuga di radioattività, gli Usa, in qualità di importante alleato, non solo hanno offerto aiuto al Giappone, ma continuano anche a seguire da vicino l'andamento della situazione. A seguito delle conseguenze e delle minacce causate dalla crisi nucleare, superiori a quelle causate dal terremoto stesso, sono emerse alcune divergenze tra il Giappone e gli Usa sulla valutazione della situazione. Da un'analisi emerge che la preoccupazione degli Usa per la diffusione di materiale radioattivo potrebbe ostacolare le relazioni Usa-Giappone.

Il 16 marzo, il presidente Americano Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro giapponese Naoto Kan, nel corso del quale Obama ha garantito che offrirà tutti gli aiuti necessari al Giappone. Durante la conversazione telefonica, Obama ha confrontato le proprie opinioni con Naoto Kan in merito alla "zona di evacuazione" con un raggio di 80km, fissata dagli Usa. Di recente, il Consiglio dell'Amministrazione dell'Energia Nucleare americano e l'ambasciata americana in Giappone hanno comunicato ai cittadini americani entro un raggio di 80 km attorno all'impianto di evacuare la zona, raggio di gran lunga superiore a quello fissato dalle autorità giapponesi. Il 17 marzo, il portavoce di una compagnia affiliata alla centrale nucleare di Fukushima si è manifestato contrario. Mentre dopo decine di ore, Obama, dopo la visita all'ambasciata giapponese negli Usa, ha affermato con fermezza che la proposta fatta dagli Usa "è basata su calcoli scientifici". Attualmente, il Consiglio di Stato americano ha sconsigliato di effettuare viaggi in Giappone e ha dato inizio alle operazioni di evacuazione dei cittadini americani dalle zone sinistrate. Tali misure hanno causato il panico in Giappone e molti giapponesi stanno cominciando a mettere in dubbio quanto dichiarato dal governo giapponese rispetto alla sicurezza della situazione.

Allo stesso tempo, sono anche emerse delle divergenze tra gli Usa e il Giappone in merito alla questione della risoluzione della crisi nucleare. Il 16 marzo, il capo dell'Amministrazione dell'Energia Nucleare, Gregory Jaczko, ha indicato che i danni di almeno un reattore sono molto più gravi rispetto a quanto dichiarato dal governo giapponese. Jaczko ritiene che le vasche che contengono le barre di combustibile nucleare del reattore 4 della prima centrale nucleare, non siano quasi piu' coperte da liquido. La conseguente esposizione delle barre di combustibile all'aria, causerà il rilascio di materiale radioattivo nell'atmosfera. Il governo giapponese ha subito replicato a tale dichiarazione.

Secondo quanto riferito dai media, tale situazione rivela che la preoccupazione degli USA per la crisi nucleare è maggiore di quella giapponese, aspetto questo non particolarmente positivo per il governo giapponese che si sta occupando delle operazioni di soccorso nel Paese. Gli Usa non prendono in considerazione l'atteggiamento del Giappone e hanno fissato una zona di evacuazione il cui raggio è di gran lunga superiore a quello stabilito dal Giappone. In particolare la valutazione della crisi atomica degli Usa mostra i sospetti che la parte americana nutre rispetto al sistema di gestione dei rischi e al sistema di controllo del Giappone. Ciò potrebbe far nascere dei dubbi al popolo giapponese nei confronti del proprio governo.

Secondo gli analisti, da un certo periodo di tempo, la parte americana sta impegnandosi a ripristinare le relazioni di alleanza tra gli Usa ed il Giappone, influenzate da diversi problemi, compresi quelli relativi alle basi militari. Il terremoto in Giappone per gli Usa rappresenta un'opportunità per il consolidamento dell'alleanza tra gli Usa ed il Giappone, perciò hanno partecipato attivamente alla presione di soccorso del sisma del Giapone. Tuttavia, di fronte alla crisi nucleare, è nuovamente emerso il mancato coordinamento tra gli Usa e il Giappone, le cui diverse opinioni presentano grandi divergenze, il che non favorisce il consolidamento delle relazioni delle due parti, o addirittura causerà ulteriori difficoltà all'alleanza dei due paesi.

Ciò che desta più preoccupazione è che le relazioni commerciali tra gli Usa e il Giappone entro un certo arco di tempo potrebbero essere messe alla prova. Stando a quanto riportato dai media americani, il 17 marzo, si sono esaminati i materiali radioattivi arrivati negli USA dal Giappone. Secondo le piu' recenti notizie dei media, gli americani si mostrano particolarmente attenti e solleciti nei confronti dei materiali radioattivi e l'attuale acquisto frenetico di compresse di iodio che prevengono i danni causati dal materiale radioattivo, ne è una conferma. Si prevede che nel prossimo futuro, in quanto quarto partner commerciale degli Usa, le merci trasportate dal Giappone agli Usa saranno soggetti a più rigide verifiche, mentre i prodotti giapponesi verranno accettate con meno favore dal popolo. Se non si risolverà bene questo problema, le relazioni commerciali tra i due paesi indietreggieranno.

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