Con l'avvicinarsi dell'Expo di Shanghai il mondo presta un'attenzione sempre maggior a questo importante evento e alla Cina. Di recente, durante un'intervista concessa al corrispondente in Italia della nostra Radio, il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione dell'Italia, Renato Brunetta, ha sottolineato che l'Expo di Shanghai è un premio della comunità internazionale al processo di modernizzazione di qualità della Cina.
Amici ascoltatori eccovi il servizio in merito.
Durante l'intervista, prima di tutto il ministro ha messo in rilievo che i grandi eventi sono una conseguenza del processo di crescita e di sviluppo, cioè quando la comunità internazionale ha deciso di assegnare le Olimpiadi e l'Expo alla Cina non lo ha fatto aspettando che la Cina diventi un grande paese, ma lo ha fatto perchè la Cina è già diventata grande. Quindi questi due grandi eventi sono arrivati coronando il processo di sviluppo, la crescita industriale, civile, economica e democratica. Le Olimpiadi sono state il premio della comunità internazionale per il processo di modernizzazione già realizzato dalla Cina, la stessa cosa possiamo dire dell'Expo di Shanghai, ma in questo caso c'è un significato speciale, a tal proposito egli ha osservato:
"Non è solo una modernizzazione quantitativa, che abbiamo tutti visto – 10% di crescita all'anno da tanti anni del proprio prodotto interno lordo – ma è anche una modernizzazione qualitativa, perché l'Expo di Shanghai è soprattutto un Expo legato alle idee, alle nuove tecnologie, e questo non può che rappresentare un giudizio positivo rispetto non solo a quello che è la Cina, ma anche a quello che la Cina può fare per il resto del mondo. La Cina nella percezione del resto del mondo ha passato tante fasi: la prima fase era la bella addormentata, e va bene, la seconda fase, l'addormentata si sta svegliando; oddio cosa sarà di noi che stiamo dall'altra parte. Adesso non è più in fase di risveglio, ma non è più una preoccupazione, anzi, è un elemento di crescita dell'economia internazionale, è un elemento di stabilizzazione geopolitica, è un elemento di crescita intellettuale, di crescita tecnologica, di crescita culturale…pensiamo tutti a cosa può valere la Cina anche come crescita culturale, come crescita dell'innovazione, come crescita della società civile. Aumenta, fa un upgrading, la qualità complessiva dell'economia mondo."
Secondo il ministro Brunetta, l'Expo di Shanghai senza dubbio lascerà in eredità diverse installazioni e infrastrutture, ma non solo questo, fra tutti i benefici dell'Expo di Shanghai ci sono delle cose ancor più importanti. Egli ha detto:
"Quando a Shanghai arriva il mondo, non è che poi tutto finisca in pochi mesi, ad ottobre finisce, chiude, ed è finito. No, rimarranno poi le relazioni, i beni relazionali, perché quando milioni di persone arriveranno a Shanghai, o visitatori, o soprattutto imprenditori, uomini d'azienda e d'impresa, poi continueranno a rapportarsi coi loro interlocutori di Shanghai e della Cina. I grandi eventi come le Olimpiadi, ma soprattutto come l'Expo, hanno un impatto diretto, immediato, che è la presenza di quello che avviene durante l'Expo, ma poi hanno fallout, che è i rapporti professionali, umani, culturali, economici ed aziendali che rimangono dopo, perché se centomila imprese cinesi parlano con centomila imprese del resto del mondo durante l'Expo, non è che finito l'Expo queste non si parlano più, per fortuna continuano a parlarsi, e questo è poi il fallout, sia legato alla città, sia legato soprattutto alla cultura ed all'economia cinese."
Essendo un funzionario e famoso economista, Renato Brunetta ritiene che l'Expo di Shanghai ha in sé un significato speciale per l'economia mondiale, Egli ha detto:
"Certamente una luce alla fine del tunnel. Dal punto di vista quantitativo, è difficile valutare l'impatto, non si può dire più un punto o due punti di crescita. Dal punto di vista simbolico invece ha un enorme valore: è come, durante una tempesta, vedere una luce di un faro lontano e uno dice "Va bene, sono ancora in mezzo alla tempesta, sto attraversando la tempesta, però c'è il faro, vedo la luce". Quindi l'Expo di Shanghai è questa luce. Una luce soprattutto rivolta al futuro, e devo dire che capita nel momento giusto, forse per segnare il passaggio dalla fine della crisi ad una nuova fase, ed anche simbolico, perché tutto questo avviene in Cina, avviene a Shanghai, avviene sotto la chiave dell'innovazione, sotto la chiave della modernizzazione."
Secondo Brunetta solo un grande paese può tenere l'expo e la Cina è ormai diventato un grande paese. Negli ultimi anni la sua economia è aumentata ad un ritmo rapidissimo e il processo di modernizzazione si è sviluppato velocemente. La Cina è diventata un grande laboratorio sociale, economico, politico e culturale del mondo, dove si sperimentano le novità e dove la modernizzazione ha dei picchi altissimi. La Cina non solo riceve dal mondo ma a sua volta restituisce, e non sono solo prodotti, ma anche la via e il percorso di sviluppo. Questa è una cosa molto importante per la simpatia e la gentilezza nelle relazioni internazionali. Parlando del ruolo dell'Expo di Shanghai che ha nella promozione della cooperazione tra la Cina e altri paesi, Brunetta ha osservato:
"Spesso si usa l'ipocrisia, tra un paese sviluppato ed un paese in via di sviluppo, si usa la parola cooperazione, che è ipocrita, perché non c'è alcuna cooperazione. Di solito il paese sviluppato, come dire, da, e l'altro riceve in maniera passiva. Ecco, la cooperazione tra la Cina ed il resto del mondo, non è ipocrita, è vera, il rapporto è reciproco, ma veramente, non in maniera ipocrita. Il caso della Cina con il resto del mondo è cooperazione vera, anche nell'invenzione e nell'individuazione di sentieri nuovi, e di rapporti. Secondo me l'Expo è uno di questi terreni, di territori, di vera reciprocità, che è forse una delle cose più nuove, di questa esperienza."
Secondo Brunetta, l'Expo di Shanghai è una buona occasione per Italia di mostrare al mondo lo stile e le idee Italiane. La semplice esportazione crea solo un trasferimento di ricchezza, al contrario l'esportazione delle idee può avere un risultato Win-Win. Per questo motivo egli stesso si recherà a Shanghai per l'Expo capeggiando una grossa delegazione, la quale terrà nella città una mostra sulle innovazioni italiane. A questo proposti ha spiegato dicendo:
"Vado portando in Cina oltre 250 imprese, selezionate attraverso un concorso di idee, piccole medie e grandi, queste imprese, che arriveranno a Shanghai con altrettanti prodotti innovativi. Io li considero del genio italiano, o dell'italian style, o della cultura italiana per la manifattura e per la produzione, e io porto questi 250 per mettere in contatto questi 250, vincitori di un concorso, con il mondo, ma soprattutto con il mondo e l'economia cinese, sperando che da questo matrimonio nascano tante collaborazioni, partnership, joint venture, mercati e così via…"